Chapter 7

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Capitolo 7

"Sirius?".
"Siiirius?".
"Bel cagnolino di papà??".
"Sissi?".
"OH INSOMMA TI SVEGLI O NO??" ruggì spazientito James a qualche centimetro dall'orecchio del migliore amico.

Questo fece un salto di tre metri per poi atterrare sul materasso tutto scarmigliato e con gli occhi sbarrati. "Ci attaccano?!" urlò.

Nel sentire quelle parole, Peter si fiondò fuori dal bagno con solo un'asciugamano stretto in vita, annaspando tra il dentifricio e lo spazzolino per trovare la sua bacchetta. Remus, invece, continuò ad allacciarsi lentamente la cravatta, osservando ostinatamente la propria immagine riflessa nello specchio.

"Chi ci attacca?!" ululò Minus, lanciandosi di pancia sul letto e afferrando la bacchetta.

"Calmo, Pete. Non ci attacca nessuno" sospirò Lunastorta. "È solo quel deficiente di James che cerca di far prendere l'ennesimo infarto a te e a Sirius" spiegò pazientemente.

Il ragazzo, allora, si voltò inferocito verso l'amico. "Non è divertente" gli disse, imbronciandosi.

"Certo che è divertente" ribatté Ramoso. "Avresti dovuto vedere la tua faccia".

"Ritieniti fortunato ad avere ancora tutti i denti... per non dire altro" biascicò la voce di Felpato dalle coperte.
Il malandrino sbucò alla luce del giorno tutto spettinato, con un velo di barba incolta e con indosso solo dei boxer natalizi con stampate tante piccole facce di Babbo Natale.

"Belle mutande" commentò Potter, "Quelle con la Befana le avevano finite?"

"Fatti i cavoli tuoi" bofonchiò Felpato, rigirandosi nel letto, "Sono le più comode che ho".

"E anche le più virili, direi".

"Non fare il geloso solo perché a me le ammiratrici fanno dei regali di Natale e a te no".

"Non sono geloso. E poi non le voglio delle mutande di Natale" ribatté James.

"Solo perché non hai mai provato queste".

"E grazie a Morgana, direi".

"Ragazzi, muovetevi" fece Remus, "Dobbiamo andare nella Foresta".

Gli occhi scuri di Sirius si illuminarono all'istante. "Ooh certo.. l'Aconito. L'Aconito per la Evans. L'Aconito scelto appositamente per far perdere la Evans. La Evans e l'Aconito" sogghignò tra sé e sé.

I tre malandrini si scoccarono un'occhiata perplessa. "Questo è inquietante. Ricordatemi di non svegliarlo più di soprassalto. Andiamo, Sissi, copriti quegli orribili boxer" disse Ramoso buttandogli in faccia una camicia e dei pantaloni.

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"Sei sicura, Lily?" le chiese per la centesima volta Emmeline.

La Rossa sollevò gli occhi al cielo: "Te l'ho detto. Sarò insieme a Frank... e poi non ho paura. È solo una stupida Foresta".

Forse l'aveva detto più per rincuorare sé stessa che l'amica. La Foresta non la metteva a disagio... la terrorizzava. Non l'avrebbe mai ammesso, ma avrebbe preferito essere presa a calci nel sedere da Silente, invece di raccogliere delle stupide erbacce in un luogo tutto fuorché sicuro.
Ovviamente nessuno aveva pensato di piantare l'Aconito nei giardini di Hogwarts o nelle serre. No. Avevano dovuto cercare il posto meno adatto alla sopravvivenza degli studenti, senza pensare che qualcuno avrebbe potuto perdersi o, peggio, morire di infarto. Forse pensavano che, diventando maggiorenni, si sarebbero trasformati in strane creature immortali, immuni a qualsiasi essere sulla terra. Beh, Lily Evans era piuttosto sicura di essere ancora umana e avrebbe scommesso tutto quello che possedeva su una sua probabile morte.

The Marauders - The seventh yearDove le storie prendono vita. Scoprilo ora