Capitolo 29
Gli occhi cristallini di Dorcas Meadowes sondarono il lungo corridoio silenzioso, freddo e solitario, appena illuminato dalla tenue luce delle torce appese ai muri di pietra.
Le fiammelle rossastre brillavano cupe, quasi arcigne, lanciando ombre sfuggenti che danzavano intorno alla figura esile della strega, che avanzava lenta ed elegante senza far rumore.Era notte fonda, o forse, mattino presto, e il sole degli ultimi di gennaio non aveva ancora fatto capolino dai monti scuri, quindi il mantello della ragazza si nascondeva tra l'oscurità di Hogwarts, ondeggiando ipnoticamente alle sue spalle.
Nella mano destra, Dorcas stringeva una piccola pergamena sottile chiusa da un elegante nastro rosso cupo.
Le era stata recapitata qualche ora prima, mentre faceva il proprio turno di ronda a casa dei Bones, insieme ad Amelia e Gideon.
Era un messaggio di Silente, uno dei pochi che le erano mai stati recapitati dal Preside di Hogwarts. Non c'era scritto altro, se non l'ora e il luogo dell'appuntamento.Aveva deciso di recarsi alla Scuola un'ora prima dell'orario prestabilito perché aveva bisogno di trovare una risposta.
Il ricordo di ciò che era successo nello studio di Lumacorno, quasi un mese prima, ancora non l'aveva abbandonata. Era come un piccolo tarlo fastidioso che continuava a rosicchiare lo stesso punto del legno ormai marcio, scavando sempre più in profondità ed insinuando mille dubbi nella mente della ragazza.
Horcrux.
Non aveva mai sentito parlare di una simile magia. Nonostante le migliaia di ore di studi, le letture esasperate e le ricerche, non aveva mai avuto il piacere - o dispiacere - di leggere nulla a riguardo.
Sicuramente si tratta di Magia Oscura, aveva pensato mentre osservava il soffitto della squallida camera del Paiolo Magico, nel quale aveva soggiornato per qualche periodo, in attesa che i Mangiamorte sgombrassero definitivamente da casa sua.
Li aveva osservati a lungo, celata dietro un banale incantesimo di cammuffamento: una vecchia maganò che si aggirava tutta ricurva per le piccole vie di Broadwick Street, sempre avvolta in lunghi scialli dai colori pastosi, trasadata e totalmente innocua.. o perlomeno, era quello che avevano pensato i servitori dell'Oscuro Signore, senza prendersi la briga di controllare che sotto quel travestimento non ci fosse un'emissario dell'Ordine della Fenice.
Se n'erano rimasti in panciolle, agghindati malamente da Babbani, troppo sospetti per risultare naturali, sempre seduti sulla stessa panchina a far finta di leggere il giornale o a discutere sul maltempo che da lì a qualche mese aveva colpito l'Inghilterra.Per un po' di tempo era stata assillata dalle continue lettere di Fabian Prewett, nelle quali era trasparita un'accozzaglia di emozioni contrastanti: rabbia, dolore, risentimento, preoccupazione e rassegnazione.
Non aveva mai risposto. Non aveva bisogno di caricarsi sulle spalle l'ennesimo peso da trascinare; l'avrebbe capita.. o avrebbe rinunciato.
Ormai la rinuncia era diventata parte integrante della personalità del ragazzo: da quando era morta la madre di Dorcas, tutto ciò che aveva cercato di fare per salvare la mente dell'amica si era rivelato vano e gli aveva consegnato solo centinaia di rifiuti, di litigate e di silenzi incolmabili.
Avrebbe capito.La giovane sospirò impercettibilmente e proseguì spedita.
Una svolta a sinistra; una a destra; la porta in fondo al corridoio; ancora a sinistra.. non avrebbe mai dimenticato l'immenso labirinto di Hogwarts.
Nei sette anni trascorsi nella scuola, era stata in grado di apprenderne ogni segreto, ogni particolarità, arrivando a farne la propria stessa casa.
Aveva percorso così tante volte quei corridoi che era più che certa che sarebbe stata in grado di potersi orientare ad occhi chiusi.
Quante notti lei, i gemelli Prewett e suo fratello Dorian avevano trascorso fuori dai propri letti, in cerca di avventure e castighi? Sentiva ancora sulla punta della lingua il sapore dolceamaro del senso di colpa: era un Prefetto e in quanto tale avrebbe dovuto far rispettare le regole, anziché infrangerle ogni momento possibile.
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The Marauders - The seventh year
Fanfiction[COMPLETA] Capelli scuri arruffati, di sicuro incantati da qualche stupida magia; occhiali rotondi, rotti.. sempre rotti; un sorriso a trentadue denti anche quando da sorridere non c'è proprio un bel nulla; fisico mozzafiato, andatura fiera e sicura...