Capitolo 14
Che cos'aveva fatto?
Peter osservò una coppia sfilargli davanti ridacchiando e tentò disperatamente di ricordare quando fosse stata l'ultima volta che si era davvero sentito spensierato, durante quell'anno.
Sapeva di aver compiuto un gesto spregevole ed il senso di colpa e il disgusto verso se stesso lo stavano corrodendo come acido.
Distinse di sfuggita la propria immagine riflessa nell'immensa vetrata a qualche metro di distanza; chi avrebbe mai potuto immaginare che, proprio lui, un'insignificante ed innocuo ragazzo avesse potuto compiere un tale atto?
Si passò una mano sul volto, gemendo piano.
Come poteva vivere ancora con se stesso?
Eppure, una voce nel profondo gli sussurrò perfidamente che forse non era poi del tutto l'unico colpevole della situazione: erano successe troppe cose, tutte dolorose.
Come avevano potuto mentirgli in quel modo? Non gli importava della loro amicizia? Sette anni erano stati davvero così banali? Lo avevano accolto per simpatia.. o per pena?
Loro sapevano quello che provava..
"Peter".
Emmeline camminava nella sua direzione con la grazia di una ballerina, stretta nel suo vestito rosso cupo. I capelli biondo miele erano stati arricciati in maniera molto raffinata e le rimbalzavano delicati sulle spalle ad ogni movimento.
Il giovane Minus era sicuro che non sarebbe mai esistita una ragazza più bella di Emmeline Vance.
Era così dolce ed innocente, ma allo stesso tempo grintosa e determinata. Ogni volta che gli occhi del malandrino si posavano sulla ragazza, rimaneva incantato dal suo volto da eterna bambina.
Ovviamente lei non ne sapeva nulla.. e mai avrebbe dovuto.
Che figura avrebbe fatto? Peter Minus, l'amico cicciottello dei più famosi studenti di Hogwarts, innamorato di Emmeline Vance, una ragazza decisamente fuori dalla sua portata. Lo avrebbero deriso tutti.. e non avrebbe potuto dar loro torto: d'altronde, era tutto vero. Chi mai l'avrebbe notato, circondato com'era da amici di gran lunga più attraenti di lui?
Lo sapeva benissimo. Era a conoscenza dell'enorme divario tra lui e gli altri malandrini. Ormai aveva quasi smesso, ma soprattutto all'inizio si era domandato spesso la ragione per cui l'avessero accettato all'interno del loro gruppo. Certo, c'era stato l'episodio degli scagnozzi di Lucius Malfoy, che erano arrivati quasi a picchiarlo e James e Sirius erano intervenuti a suo favore. Ma per il resto.. non aveva una spiegazione valida.
"Stai andando alla Sala Grande?" gli chiese una volta averlo raggiunto.
Il ragazzo si guardò intorno, incerto. "In realtà, non credo di voler.." ma non fece in tempo a finire la frase, che una mano fresca della grifondoro si appoggiò alla sua spalla e lo spinse gentilmente in direzione della sala.
"Non penserai di svignartela, Peter Minus?" sorrise. "Abbiamo bisogno di un po' di svago" e la sua espressione si incupì.
D'altra parte, il giovane non riusciva a concentrarsi su altro che non fosse la mano di Emmeline a contatto col proprio corpo. Dalla spalla incominciarono a diramarsi scariche elettriche sconvolgenti ed il cuore nel suo petto prese a battere all'impazzata.
La guardò di sottecchi, mentre camminavano verso la Sala Grande. Lei era sempre stata la più gentile con lui: ogni volta, si preoccupava di includerlo in un discorso o in un'uscita ad Hogsmeade e non mancava mai ad aiutarlo con i compiti.
Ma Emmeline non sapeva quello che il malandrino provava per lei... perché era sempre stata troppo presa nell'osservare Remus, il Lupo Mannaro che si negava la possibilità di vivere.
Sì, perché Peter conosceva i sintomi dell'amore: sguardo vacuo, guance in fiamme, propensione per il balbettio; tutte cose che gli succedevano in sua presenza.. e che succedevano ad Emmeline quando vedeva Lunastorta.
Il grifondoro, però, aveva sempre pensato che a Remus non importasse, che non si fosse mai interessato alla ragazza.. fino a qualche giorno prima.
Lo aveva tradito.. e Minus aveva tradito loro.Lo scontro
-Parte I-Sei giorni prima
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The Marauders - The seventh year
Fanfiction[COMPLETA] Capelli scuri arruffati, di sicuro incantati da qualche stupida magia; occhiali rotondi, rotti.. sempre rotti; un sorriso a trentadue denti anche quando da sorridere non c'è proprio un bel nulla; fisico mozzafiato, andatura fiera e sicura...