Alti fasci di luce illuminavano il pulviscolo perdendosi nel cielo nero sopra North Windfield.
Altoparlanti del diametro di pneumatici sparavano note assordanti sovrastate solamente delle urla degli invitati che si rincorrevano sul prato antistante la confraternita.
Un'ampia piscina era teatro di scontri nei quali due ragazze, svettando sulle spalle di altrettanti ragazzi, lottavano strappandosi i bikini di dosso nell'ovazione del pubblico maschile.
Barili di birra in metallo punteggiavano il giardino attorno al dormitorio venendo, dopo pochi minuti, sostituiti da altri traboccanti.
Per molti i vestiti erano diventati meri optional da gettare al vento o dalle finestre come le ragazze al primo piano dello stabile.
Faith e Justin, spalla contro spalla, si fecero largo tra la folla evitando schizzi d'acqua e bikini provenienti dalla piscina. Si schiacciarono contro le finestre della facciata della Omega-Lambda. Guardando all'interno, i divani, le poltrone e qualsiasi altro mobile sul quale potersi stendere era occupato da coppie, o terzetti, di persone impegnate a trescare ed amoreggiare sino al limite della terza base. Tra essi Faith riconobbe una sua vecchia conoscenza.
« Justin! Quello è Cameron? » urlò al suo orecchio non percependo lei stessa la sua voce tale era il volume della musica.
« Direi di sì! E quella con la sua lingua in bocca mi sembra Savannah! »
Che ipocrita!
« E ora che si fa? »
« Ci... divertiamo? » rispose ironico lui.
« Justin! Per chi mi hai presa? Io non entrerò mai lì dentro! »
«No! Ma che hai capito? Intendevo ballare! Qui fuori! »
Che figura!
« Ma sì! L'avevo capito! Ti prendevo in giro! » si schernì tentando di mascherare la figuraccia con un'amichevole pacca .
Eppure c'era qualcosa in quella stanza. Qualcosa che non smetteva di attirare lo sguardo curioso di Faith. Forse il suo lapsus era dovuto ad un desiderio, qualsiasi esso potesse essere.
« Eccolo qui! La riserva della mia riserva! » una voce squillante intervenne nei pensieri di Faith annullandoli. « E si è portato anche la ragazza! E io che pensavo di dovertela rimediare tra quelle in piscina! »
Era massiccio, imponente ed al contempo slanciato. Il viso squadrato, ruvido con un virile accenno di barba che si univa ai neri e corti capelli fissati dal gel. Occhi scuri di un nocciola profondo inglobavano l'oscurità della pupilla.
« Faith! Posso presentarti Seth? E' il quarterback della squadra! »
« Piacere Seth! » salutò Faith stringendo quella mano, grande almeno il doppio della sua.
« Quindi siete una coppia sul serio! »
« Falla finita! Faith è una amica! »
« Quindi è libera! »
« Libera di dire che non sei il mio tipo! »
« Tipetto difficile! Mi piaci! Ci rivedremo presto! Ora però devo rubarti l'accompagnatore! » disse strattonando Justin per il collo aiutato da altri due.
« Dove lo portate! » urlò Faith guardandolo sparire dentro casa.
E ora che faccio?
Una pioggia di intimo cadde dal primo piano. Faith sotto la tettoia vide alcuni ragazzi farsi sotto incuriositi dalla scena. Quando alzarono lo sguardo una cascata d'acqua li investì spingendoli al suolo e facendoli rotolare giù per il lieve pendio che soprelevava la confraternita dalla strada.
Ma che divertente...
La finestra alle sue spalle si spalancò di scatto.
Si voltò e quasi collise su labbra stranamente familiari.
« Cosa fai mi spii? »
« Chi? Io? Se esiste una persona meno interessata a ciò che fai tu, Cameron Raileigh, quella sono io! »
« Chi disprezza compra si dice! »
« Si dice anche: "Vai a quel paese! » urlò Faith
voltandosi e muovendo un passo lontano da lui.
Una forte stretta al polso la fermò. La tirò a sé. Perse l'equilibrio. Cadde.
Cadde tra le sue labbra. Morbide. Carnose. Un bacio superficiale, effimero. Giusto il tempo per assaporare. Giusto il tempo di perdersi nelle emozioni. La riempivano. La scaldavano.
Chiuse gli occhi.
Umide ondate di calore verso il sesso, mentre il cuore pompava sangue al cervello e l'adrenalina espandeva all'infinito quel secondo.
Non lo voleva. Non lo desiderava. Allora perchè non riusciva ad allontanarsi?
Un buco nero che risucchiava la sua volontà. Quello sarebbe stato Cameron da lì in poi.
Si allontanò.
Lo sguardo serio. Non sbeffeggiante. Non impunito.
Risoluto, determinato.
Faith spaventata.
Chiedersi il perchè di quel gesto. Scontrarsi contro l'insensato muro della voglia.
« Abbassa la musica! » urlò al microfono Seth, il quarterback, in piedi su un fusto di birra al centro del giardino.
Faith si voltò. Quando tornò a posare lo sguardo su Cameron egli si era dileguato, fuggevole come quel bacio tra loro.
« Conoscete tutti il birra pong giusto? »
La folla rispose con un sonoro urlo.
« Stasera si batteranno per noi due matricole! Voglio due coraggiosi studenti del primo anno qui accanto a me! Chi si offre? »
I presenti si guardarono attorno alla ricerca di una vittima. Faith tentò di penetrare il muro della confraternita entrando dalla finestra.
« Tu? Vuoi venire tu Faith? Dai fatti avanti! Non essere timida! »
« N... no! Veramente... » tentò di spiegare mentre due energumeni la spinsero al centro della folla alla ricerca di uno scalpo.
« Forza! Ci serve uno sfidante! Può sembrare mingherlina ma ha un carattere niente male! Forza ragazzi! Non fate le femminucce! »
« La sfido io! » fece una voce nel mucchio zittendo i presenti.
Una mano alzata si fece largo tra la folla. Essa si apri lentamente rivelando il concorrente.
Non ci credo!
« Finalmente! Abbiamo un ragazzo! Ci puoi dire il tuo nome! »
« Mi chiamo Harry! »© G.
Angolo dell'autore:
Commentate, se vi va, consigliandomi costruttivamente come dovrebbe continuare o eventuali modifiche in modo da potervi offrire scritti sempre migliori. Grazie infinite a tutti!
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ONE | Prima Stesura
Teen FictionRomantica, sognatrice, costantemente insicura. Questa è Faith. Diciannove anni sono bastati per segnarla più di quanto lei stessa odi ammettere, un passato visibile negli errori del presente, con la scrittura unico sogno e sentiero tra adolescenza...