Decisioni. Davvero ardue decisioni.
Pro e contro. Inutili.
Inutili quanto quella lezione.
Le parole del professore come echi lontani a contorno dei pensieri.
"Non voglio aggiungere dubbi a problemi."
Così aveva detto. Eppure era esattamente ciò che aveva fatto. Forse involontariamente, ma tale era l'accumulo di emozioni di cui erano forieri i ricordi, che non si accorse della silenziosa presenza alle sue spalle.
« Faith! Ehi Faith! » sussurrò con un fil di voce.
« Savannah! »
Era lì, fedele e sorridente verso la sua nuova amica, ignara di molto, se non di tutto.
« Finita la lezione ti va di parlare un attimo? Magari ti accompagno a casa! »
Cavolo!
« Scusami ma devo lavorare oggi! » mentì.
« Signorine! Se la lezione non interessa la porta è quella! » rimproverò il professore a pochi metri da loro, molto più vicino del previsto.
« Ci scusi! »
Non era facile mentirle.
Complice di Cameron o amica di Savannah?
La decisione era facile da prendere, nei panni di Faith, nonostante in molti avrebbero apportato più di qualche obiezione alla sua scelta. Ma alla luce degli, allora recenti, avvenimenti la scelta non si poneva neppure.
Si sorprese perfino della sua prontezza di spirito nell'inventare una scusa tanto plausibile. Evidentemente la vicinanza di Cameron dava i suoi frutti.
La lezione terminò nella totale incuranza di Faith per gli argomenti trattati.
Forse il professore aveva introdotto il crudo realismo di Stephen Crane oppure aveva disquisito sulla critica al puritanesimo di Hawtorne. Forse nulla di tutto ciò.
Poco importava. Una nuova prova, molto più impellente dell'esame di fine corso, attendeva Faith poco oltre l'ingresso dell'aula: seminare Savannah.
Lei era nel corridoio, faro tra gli studenti, svettava su tutti grazie al suo metro e settantotto.
Ma la piccola Faith, più bassa di sedici centimetri, poté sfruttare questa sua caratteristica a suo favore per una volta.
Si nascose all'ombra di un ragazzo con la divisa della squadra di basket, scivolò dietro la schiena di un professore accerchiato dai suoi alunni per poi svanire dietro il primo angolo disponibile e raggiungere l'uscita e la relativa salvezza.
Com'è difficile mentire...
Era fuori. Frotte di studenti si incrociavano come carte mescolate da un croupier.
Si accodò ad un gruppo numeroso diretto verso la fermata esterna del bus. La Main fu presto raggiunta.
Era riuscita ad evitare in qualche modo un'imbarazzante conversazione, una sequela di domande per conoscersi meglio ed una serie interminabile di falsità.
Ma per quanto ancora ci riuscirò?
In fondo non le aveva poi mentito del tutto. Sarebbe davvero dovuta andare al lavoro... il pomeriggio.
Il supermercato accanto al pub di Maya urlava dalla desolazione e Faith decise di approfittarne per comprare qualcosa da mangiare, nonostante Justin non facesse mancare mai nulla in casa, e qualche blocco per gli appunti.
Entrò con il solo rumore ritmato della ventola del condizionatore a coprire i suoi passi. Alla cassa una giovane ragazza, dai capelli tinti di un colore intermedio tra il verde e l'amaranto, masticava un chewing gum sfogliando con indifferenza una rivista di gossip con gli auricolari nelle orecchie.
Si convinse a fare da sola, come sempre. Cercò il reparto cartoleria che sapeva essere presente a giudicare dalla pubblicità in vetrina. Lo trovò, nel punto più distante dall'entrata, estremamente sguarnito per essere così vicino ad un college.
Qualche yogurt dal banco frigo che, se possibile, era ancora più rumoroso del condizionatore all'entrata, e si diresse velocemente alla cassa.
Avrebbe dovuto pranzare velocemente ed, alle tre, dare il cambio con Harry ai soliti Mark e Alissa.
Posò gli articoli sul nastro trasportatore mentre la cassiera, con infastidita flemma, si sedeva nuovamente composta sulla propria sedia passando il codice a barre sulla sua postazione.
« Sono sette dollari e cinquanta! »
« Avete solo questi blocchi di appunti? » chiese Faith prima di pagare con una banconota da dieci.
« Se non ne hai visti altri non ci sono! »
« Capito... »
« Hai cinquanta centesimi? Altrimenti non li ho da darti! »
« Non penso! »
« Non preoccuparti ora chiedo a questa cliente! Mi scusi ha cinquanta centesimi da prestarmi? Glieli scalo al suo totale! »
Cazzo!
« Faith? »
« Ciao Savannah! »© G.
Angolo dell'autore:
Commentate, se vi va, consigliandomi costruttivamente come dovrebbe continuare o eventuali modifiche in modo da potervi offrire scritti sempre migliori. Grazie infinite a tutti!
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ONE | Prima Stesura
Teen FictionRomantica, sognatrice, costantemente insicura. Questa è Faith. Diciannove anni sono bastati per segnarla più di quanto lei stessa odi ammettere, un passato visibile negli errori del presente, con la scrittura unico sogno e sentiero tra adolescenza...