Capitolo 68 - Conoscenze

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Avevano letto loro i diritti. Ancora sanguinanti. Ancora furenti. Non si sarebbero fermati.
Solo Justin. Solo lui si era rivelato, una volta di più, fondamentale. Ancora una volta il vero sostegno che teneva insieme quello sgangherato gruppo. Esattamente l'opposto di Faith. Il fattore destabilizzante.
Lei aveva visto la rabbia. La vista reciproca come il rosso drappo del torero.
Solo Justin, ancora una volta, in grado di fermare quei due tori impazziti che come autocarri su un unica corsia non potevano far altro che scontrarsi.
Inevitabile.
Forse no.
Faith avrebbe potuto. Una decisione immediata. Una scelta chiara. Un esame di coscienza. Una volontà risoluta.
Si sarebbe potuto evitare. Si sarebbe dovuto evitare.
Justin guidava il SUV. Lo sguardo tormentato perso nella monotonia della strada.
« Justin io... »
« Se non sono spiegazioni per ciò che è successo non mi interessa! »
« Ti prego! Non dire così! »
« Pensi sia uno scherzo? Come pensi sarebbe finita se non fossi arrivato io? Stasera non ho visto due amici che si conoscono dall'età di cinque anni! Ho visto due nemici che si battevano per te! Che erano disposti ad ammazzarsi! Pensi non l'abbia capito? »
« Io... »
Nulla di ciò che era in suo potere dire avrebbe minimamente alleviato la gravità della sua posizione.
Maya le aveva detto di non colpevolizzarsi. Eppure ogni instante le tornava in mente lo sguardo di sfida che i due si erano lanciati prima che i poliziotti li facessero accomodare nel retro delle loro macchine, accompagnandoli con una mano sulla nuca.
La polizia di Santa Rosa non era stata certo magnanima. Si sarebbe potuto risolvere con una ramanzina. In fondo erano pur sempre due minorenni.
Avevano altresì deciso per una notte in cella ed un processo per direttissima per rissa e danneggiamento.
Quanto i sentimenti possono far perdere la cognizione del tempo?
Un mese.
Lo sapeva bene lei. Casa appariva così lontana e sbiadita nei suoi ricordi. Eppure era così vicina nelle traversie.
Non era la prima volta. Anche Matthew, il suo ex ai tempi del liceo, ne aveva combinata di ogni soprattutto sotto l'effetto dell'alcol. Non avrebbe mai pensato di dover nuovamente recarsi in una stazione della polizia per pagare una cauzione.
La storia si ripete...
E ad ogni replica la lezione era sempre più amara della precedente.
« Ci siamo! »
Non dissimile da ogni altra, la sede del Santa Rosa P.D., era una caserma di modestie dimensioni dalla forma squadrata.
« Guarda! » esclamò Justin indicando le due macchine della polizia viste un'ora prima.
Faith annuì silenziosamente.
« Faith! Ascolta! Mi dispiace per lo sfogo di poco fa! Era solo l'adrenalina e la delusione di vedere i miei due migliori amici fare a cazzotti per te! A prescindere da quali possano essere state le motivazioni, non te ne faccio una colpa ed anzi li comprendo! »
« L... li comprendi? »
« Sì, Faith! Ora vediamo di tirarli fuori da qui! »
*Justin...
L'ingresso era semi deserto, eccezion fatta per una guardia che, annoiata, pigiava flemmamente i tasti del telecomando di una tv a tubo catodico.
« Mi scusi! Cerchiamo due nostri amici! »
« Nomi? » chiese il poliziotto senza smettere di fissare la televisione.
« Cameron Raileigh ed Harry Sommers! »
« Non ho la più pallida idea di chi siano ma se sono i due ragazzini incazzati di stasera li troverete nelle celle di sicurezza! Una firma prima di entrare e lasciate le borse e tutto ciò che avete nelle tasche al mio collega all'interno! »
Appeso al muro una cartella riportava le firme delle ultime visite.
Firmarono e suonarono il citofono interno per farsi aprire la porta blindata.
« Cameron! » esclamò Faith osservandolo venirle incontro accompagnato da un poliziotto.
L'occhio destro era livido mentre premeva sul naso un fazzoletto ormai impregnato di sangue.
« Il signor Raileigh è libero di andare! » informò il secondino.
« Vi avevo detto che ho le mie conoscenze in queste zone, no? » spiegò Cameron.
« Ti prego! Aiuta Harry! »
« Vorrei tanto ma non posso! » mentì sorridente accompagnato all'uscita senza potersi fermare.
« Justin... » pregò Faith.
« Non preoccuparti! Lo convinco io! Tu va da Harry! » comprese seguendo Cameron fuori dalla stazione di polizia.
Depositati gli effetti personali all'addetto, venne condotta di fronte ad una cella.
In un angolo lui era lì.
« Harry? » chiamò in lacrime.
« Faith! »

© G.

Angolo dell'autore:
Commentate, se vi va, consigliandomi costruttivamente come dovrebbe continuare o eventuali modifiche in modo da potervi offrire scritti sempre migliori. Grazie infinite a tutti!

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