Capitolo 60 - Sogni e necessità

3.2K 171 38
                                    

« C'è qualche problema tra voi? »
« Tra chi? »
« Tra te e Cameron! »
« N... no! Perché? »
« Mi era parso! Sembravate così... affiatati prima di partire! » rispose Harry con nonchalance raccogliendo un ramo da terra.
« Tutto bene! » tagliò corto Faith.
« Meglio così! »
Una situazione paradossale ed imbarazzante ma che, per Faith, trovava significato nella sua rarità e nella certezza che da lì a poco sarebbe terminata.
Ma soprattutto il silenzio.
Caricava di emozione quella passeggiata immersa nel verde e nella delicatezza cantata dalle creature che li circondavano.
« Harry. »
« Dimmi! »
« So così poco di te... »
« Vieni! » esclamò afferrandole la mano e gettando a terra i tronchi fino ad allora raccolti.
Corsero.
Corsero a perdifiato lungo lo stretto sentiero che si incuneava nel bosco in leggera discesa.
« Harry! »
Al loro passaggio stormi di farfalle si alzarono in volo facendoli sentire parte di esse.
Non rallentò.
Faith lo rincorreva lasciando libere le sue gambe di seguire i suoi passi.
Era la sicurezza ad accomunarli. La sicurezza di quella stretta tra le loro dita era una cerniera libera di aprirsi ma desiderosa di stringersi ancora.
Corsero ancora.
Una luce più luminosa trapelava nel fitto del bosco. Qualcosa di molto simile a ciò che Faith sentiva scaldarle il cuore.
Si fermarono sul limitare.
Era tiepido e vellutato. Era freddo e luminoso. Era il lago ed il suo tramonto.
Harry con lei.
Le dita. Una carezza sul dorso della mano.
Finalmente era come lei desiderava fosse. Niente di più semplice. Loro, un tramonto, un legame. Condividere quel momento nel silenzio delle parole. Stupide, inutili, sovrabbondanti parole. Davvero troppe se ne erano dette. Qualcuna ancora da pronunciare.
« Siedi con me! » disse Harry mostrandole una vecchia imbarcazione abbandonata capovolta.
Lo imitò. Sedette con lui sciogliendo quella stretta tanto a lungo intrecciata.
« Ti piace questo posto? »
« Da impazzire! »
Di fronte a loro il pontile scompariva tra i raggi del sole divorato dalla luce che esso regalava.
« Ascolta Faith. So come appaio. So ciò che di me mostro. So perfino cosa gli altri pensano di me. Ma la conoscenza molte volte è una strada a senso unico.
Nessuno, anzi solo qualcuno, mi conosce abbastanza da poter capire le motivazioni delle mie scelte. Ne Justin ne Cameron e benché meno Alissa. Questo qualcuno sono io, le mie debolezze, il mio pesante passato in un amalgama si conseguenze che il destino mi porta a vivere.
Esso mi ha sempre insegnato che prima si impara a perdere, meno dolorosa è la caduta. Fin da piccolo, fin da quando mio padre, se così si può chiamare qualcuno di cui non so tuttora il nome, è morto in una sparatoria con la polizia, fin da quando il cancro ha ucciso mia madre Gloria e io preso il cognome Sommers in suo ricordo. Anche quando la vita sembrava regalare più di quanto prendeva, quando mio zio e sua moglie sono stati i miei genitori, quando credevo di aver trovato l'amore di cui tutti parlano, anche allora il fato, il destino, Dio, chiamalo come vuoi, ha sempre ordito contro di me e contro la mia felicità.
Faith, non so chi sono, non so da dove o da chi provengo. Conosco solo quello che sono diventato, solo ciò che qui mi ha portato. Tu mi chiedi chi sono... io sono Harry, un musicista squattrinato, passione per la chitarra e tasche piene di dolore. Questo sono. »
La luce del sole tremolava nei suoi occhi lucidi persi nel dolore dei ricordi.
« La gente è molto più di ciò che possiede Harry! »
« Per questo mi sei piaciuta da subito! Riesci a trovare del buono in ogni persona! »
« Non sei una cattiva persona e soprattutto non sei il tuo passato! »
« Ma indubbiamente fa parte di me! »
« Sarà così fino al punto in cui ti ostinerai a credere che esso lo sia! »
« Mi sento rinchiuso in una gabbia con sbarre fatte di necessità e chiavi di desiderio. » « La vita è solo tua! Non permettere che... »
« Il mondo gira perché le persone inseguono i doveri, non i sogni. Così funziona! »
« Chi è a parlare Harry o il suo passato! »
« Vorrei solo liberarmi del peso delle mie tasche. »
« Fallo o ti porterà a fondo insieme ai tuoi sogni mai del tutto tentati. »
Scostandosi dalla chiglia umida di quella barca si liberò della maglietta.
« Che fai? » esclamò Faith con i primi accenni di arrossamento sul viso.
« Quello che mi hai consigliato! Mi libero dei miei pesi e vivo i miei sogni! »
« Facendo uno stereotipato bagno nel lago? »
« No! Facendo uno stereotipato bagno nel lago... con te! »

© G.

Angolo dell'autore:
Commentate, se vi va, consigliandomi costruttivamente come dovrebbe continuare o eventuali modifiche in modo da potervi offrire scritti sempre migliori. Grazie infinite a tutti!

ONE | Prima StesuraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora