Capitolo 5 - Scelta

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Di chi fidarsi?
Il suo istinto, o meglio, il suo passato, consigliava nessuno dei due. Erano maschi.
Ma Justin le infondeva sicurezza e tranquillità. Saranno stati quegli occhi stretti nel compassionevole sorriso che le rivolgeva, oppure la premura con la quale si era interposto tra lei e Cameron quasi a difenderla, o ancora, la solerzia con cui scalava i gradini con in braccio anche il trolley pieno di quaderni di Faith.
Scelse lui tra le limitate possibilità.
« Allora Faith, hai già scelto la camera? »
Era alto.
Dal basso della sua altezza, sopra la norma per una ragazza, Faith vedeva Justin svettare di almeno venti, venticinque centimetri e su Cameron almeno di dieci. La maglietta nera, tesa sotto la spinta dei muscoli all'altezza del petto ed dei bicipiti, faceva vistoso contrasto con il biondo acceso dei suoi capelli lisci, forse accentuato dal sole estivo che li aveva schiariti, e dalla leggera abbronzatura. Tagliati simili a Cameron differivano però nel verso e nella lunghezza che la parte superiore prendeva, appoggiandosi sulla tempia sinistra. La fronte era aggrottata in un'espressione di sforzo per la scalata appena compiuta, e folte sopracciglia sovrastavano gli occhi castani chiari con infiltrazioni smeraldo, nel tutto simili a quelli di Faith.
E poi ancora quella bocca, compatta e carnosa, stretta in un sorriso che non smetteva di rivolgerle.
« Faith? Allora? Hai scelto la stanza? »
« No! Ancora no! Ma come fai a sapere il mio nome? »
« Hai spedito i soldi per la prima mensilità a nome tuo. Ho fatto due più due! »
Spiega tutto. Che scema!
Le stanze avevano metrature simili con due bagni interposti. Due, del tutto uguali e di media misura; una, la prima vicino alle scale, poco più piccola e la seconda leggermente più ampia delle altre.
« Io avrei pensato questo! » esordì Justin rivolgendosi ad entrambi e prendendo in mano la situazione. « L'ultima stanza in fondo, quella di media grandezza, la riserverei a Faith perchè ha il bagno in camera che userai solo tu. Cameron puoi sistemarti in quella più piccola che, per l'uso che ne farai, basta ed avanza. E' anche vicino alle scale cosi puoi entrare ed uscire senza problemi. Io mi prenderò la terza, accanto a Faith, e lasciamo la stanza più grande per il terzo ragazzo ed i suoi strumenti. Che ne dite? »
« Una domanda! » irruppe Cameron taciturno fino a quel punto. « I bagni sono due. Se uno lo usa esclusivamente Faith, noi tre ragazzi dovremmo usare solo un bagno?»
« Perspicace! Cosa ti aspettavi? L'unica ragazza della casa avrà bisogno del suo bagno. Noi ci arrangeremo. »
« Come vuole il padrone di casa! » si arrese Cameron.
« Justin, non voglio creare problemi! » si scusò Faith.
« Ma ti pare! E' già tutto organizzato! »
« Okay! »
« Quando arriverà? » chiese Cameron.
« Credo domani mattina sul presto. Ora approfittiamone per disfare i bagagli e sistemarci! »
Abituata al passato, era raro trovare tanta praticità e meticolosità in una persona di quell'età e dall'aspetto così sportivo.
Si spostarono nelle loro rispettive stanze.
La camera era abbastanza ampia da non far rimpiangere a Faith quella lasciata a Nashville. Approssimativamente sui sedici metri quadri, possedeva la forma di un quadrato quasi perfetto. A terra, lo stesso parquet dell'ingresso correva anche dentro essa. Alle pareti una o più mani di venice bianca erano state passate per coprire la sottostante carta da parati damascata, probabilmente eccessivamente elaborata per degli studenti, ed al tatto si riusciva a percepire la trama damascata che in bassorilievo i vecchi tessuti per pareti possedevano.
Il letto singolo era posizionato nell'angolo opposto alla porta di ingresso, alla destra della grande finestra che affacciava sul lato occidentale della casa. Un vecchio armadio, pezzo d'antiquariato con un forte odore di naftalina, si trovava sulla stessa parete accompagnato da una piccola scrivania di legno che faceva angolo. Sul lato est della stanza un'altra porta si apriva sul modesto bagno. Piastrelle bianche si estendevano senza soluzione di continuità dal pavimento alle pareti fino a circa l'altezza degli occhi di Faith. In fondo allo stanzino una finestra con i vetri scorrevoli verticalmente, donava, se non altro, luce affacciando sul giardino d'entrata. Una doccia, con annessa orripilante tendina colorata, ed un micro lavandino malridotto completavano i servizi più piccoli che avesse mai visto.
Si guardò attorno, sedendosi sul letto accompagnata dal cigolio delle molle. È vero... era piena zeppa di "contro" ma alcuni "pro" quella casa li possedeva. La compagnia non era certo fra questi. Avrebbe dovuto limitarsi. Chiudersi a chiave quando andava in bagno, evitare di girare per casa in mutande ed infinite altre occasioni che, in presenza di sole donne, non avrebbero destato alcun imbarazzo.
E poi... di chi fidarsi?
Per quanto ne sapeva avrebbero potuto essere serial killer ricercati dall'FBI, stupratori o drogati oppure le tre cose insieme.
E poi quell'accenno sull'uso che Cameron avrebbe fatto della camera.
A cosa si riferivano?

© G.

Angolo dell'autore:
Commentate, se vi va, consigliandomi come dovrebbe continuare o eventuali modifiche in modo da potervi offrire scritti sempre migliori. Grazie infinite a tutti!

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