Capitolo 36 - Impensabile

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« Mi stavo chiedendo Faith... stasera ci sarà una festa alla Beta-Chi, qualcosa per festeggiare l'inizio del corsi... »
« Tu davvero mi stai chiedendo...Savannah non ne sarà entusiasta! »
« Lei sta in Oklahoma dai suoi per gli ultimi bagagli! Sono libero come il vento e noi possiamo andarci insieme se ti va! »
« Okay Cameron, ascoltami con molta attenzione: non ci sarà mai un "noi"! Non ci sarà mai un "me" accostato al tuo nome! Finché non crescerai e non la smetterai con questa tua infantile ed erotomane maschera non troverai mai nessuno che si discosti dalle prostitute che ti porti a letto. Te lo dico come amica: cresci! »
Forse leggermente brutale. A tratti vittima della gelosia della situazione. Sicuramente sincera.
Ma Cameron, come sempre, nascose bene la propria amarezza dietro una smorfia travestita da sorriso.
« Mai dire mai! » chiosò tornando a rivolgere la propria attenzione agli sfrigolanti hamburgers sulla griglia del barbecue.
Quattro amici, una grigliata, una splendida giornata di sole.
Perché mi sento triste allora?
La solitudine si può palesare anche nel mezzo di una folla.
Era quella debilitante ed affollata presenza nel giardino che creava tanti e tali sentimenti di mancanza. Un ossimoro che spinse Faith a domandarsi il perché.
Lo trovò voltandosi ed avvicinandosi al tavolo dove gli invitati erano intenti a parlare.
« Non chiedetemi perché o cosa, ma appena ho visto Harry ho percepito una sorta di profondo legame. Il tempo ci dirà di quale natura esso sia! » rispose Alissa all'indirizzo di Maya. « Penso anche Faith abbia avuto la medesima sensazione! »
In trappola. Voleva farla esporre con Harry. Costringerla a mettere la carte in tavola. Confessare di fronte ai coinquilini qualcosa di inconfessabile e prendere una posizione.
Lei, sorridente, si godeva la caldo stretta che il braccio di Harry attorno al suo bacino le donava.
« Allora Faith? » la incalzò anche Cameron alle sue spalle.
Harry aspettava una risposta. Lo sguardo attento a non perdersi neppure una minima ed involontaria espressione sul viso di Faith.
Troppi fronti su cui difendersi. La fuga: l'unica strategia attuabile.
« In realtà » intervenne Maya afferrando il polso dell'amica già diretta verso casa. « So per certo che qualcuno di speciale occupa quel posto nel cuore di Faith. Lei ovviamente è troppo riservata per gettare i suoi sentimenti in pasto a sconosciuti! Sono sicura che quando sarà il momento farà la scelta più giusta! »
« Ma... » fece per ribattere Alissa.
« Il pranzo è pronto! Finalmente! Ce me hai messo di tempo Cameron! » spostò l'attenzione della folla Justin prelevando dalla griglia le prime portate a dispetto del parere del cuoco.
Era salva.
Non per merito suo. Justin e Maya l'avevano protetta come si fa con una bambina.
E lo sguardo caritatevole di Alissa mentre Harry le bisbigliava qualcosa all'orecchio ne era la prova.
Aveva vinto lei. Aveva vinto lo scontro. Era riuscita a metterla in difficoltà. Aveva vinto Harry.
E con tale semplicità...
Il pranzo trascorse lieto, accompagnato dalle risate che risuonavano tra gli invitati. O perlomeno tra alcuni di essi.
Già! Perché fu il tavolo ha decretare i nuovi equilibri: Harry ovviamente non risparmiava neppure un sorriso donandoli copiosamente ad "Ally", come da lui si faceva chiamare, riservando a Faith solo richieste di passargli questo o quel condimento; anche Justin e Maya, a seguito del loro unitario sforzo di difendere la piccola Faith, avevano rinsaldato la loro giovane amicizia scoprendo un'inedita complicità.
E Faith?
Il suo posto a capotavola era diventato quanto mai rovente nella sua solitudine, intervallata, di tanto in tanto, da Cameron che facendo la spola tra il suo posto, dalla parte opposta del tavolo, ed il barbecue, si divideva tra i ruoli di ospite e cuoco.
« Giornata calda vero? » chiese Cameron arrivato silenziosamente accanto a Faith per sparecchiare la tavola a fine pasto.
« Di sicuro tu non hai aiutato a renderla meno calda! »
« Faith! Ascoltami bene! Sto per dire una cosa che non dico spesso... mi dispiace! Il punto è che questa maschera a volte prende il sopravvento sulla mia coscienza. Non volevo metterti in difficolta! Credimi! »
Il suo sguardo basso e contrito. I piatti in bilico tra dita che le poche forze che avevano avuto erano state spese per quelle inusuali scuse. I connotati seri di chi davvero era pentito.
Ally ed Harry, ancora seduti ai loro posti, si organizzavano per la festa della sera. Poco oltre Justin mostrava a Maya la nuova disposizione del giardino.
E fu in quel momento.
Quando la gelosia, la solitudine e forse anche uno speranzoso ripensamento fanno sì che l'impossibile diventi reale.
« Cameron... è ancora valido l'invito? »

© G.

Angolo dell'autore:
Commentate, se vi va, consigliandomi come dovrebbe continuare o eventuali modifiche in modo da potervi offrire scritti sempre migliori. Grazie infinite a tutti!

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