Capitolo 1

16.9K 330 34
                                    

Dedicato ad _itsrose_.
Grazie per essermi stata accanto e per avermi spronato, nonostante la mancanza di tempo e momenti di scarsa fantasia, a continuare questa storia. Senza il tuo appoggio non starebbe qui.

Il fruscìo del vento, in questa fredda mattina a Londra, è abbastanza forte da svegliarmi. Nonostante la mia voglia di alzarmi sia pari a zero, mi decido comunque ad alzarmi e prepararmi sia fisicamente che mentalmente alla giornata che mi aspetta.

Scalcio via le coperte con l'aiuto dei miei piedi e mi avvio verso la cucina per prepararmi la colazione. Il pavimento è freddo e rabbrividisco al solo contatto. L'appartamento è altrettanto freddo e mi strofino le braccia per procurarmi un po di calore mentre decido di accendere i riscaldamenti.

Prendo un toast, ci spalmo della marmellata e mi siedo al bancone della cucina prima di accendere la televisione. Il meteo dice che farà freddo oggi e che ci sia la possibilità che cada qualche fiocco di neve.

«Perfetto» penso tra me e me prima di mangiare l'ultimo pezzo del mio toast.

Ritorno in camera e prendo il mio intimo pulito prima di dirigermi in bagno per fare una doccia. L'acqua calda è meravigliosa contro la mia pelle in questa fredda giornata e so che, se potessi, resterei a sguazzarci dentro per l'intera giornata.

Quando esco, piccoli brividi si formano sul mio corpo per il brusco cambio di temperatura. Lo specchio del bagno è completamente annebbiato, tanto da non permettermi di vedere la mia figura. Mi allungo verso di esso prima di scrivere col mio indice «Sky»: mi diverte sempre farlo. Ricordi di mia madre che mi sollevava per permettermi di arrivare allo specchio fanno capolino nella mia mente.

Vado verso la mia stanza ed apro l'armadio. Opto per i vestiti più pesanti che ho per non rischiare di morire di ipotermia. Scelgo un jeans aderente nero ed un pesante maglione di lana grigio, il tutto con un paio di anfibi neri.

La borsa con il trucco è piena di roba della quale non conosco nemmeno bene il nome. Metto solo un po' di eyeliner sugli occhi e del blush per dare colore alle mie guance. Afferro il cappellino nero sull' appendiabiti e lo zaino sul divano e mi dirigo alla porta del mio appartamento per poi chiuderla e scendere le scale.

L'aria gelida mi colpisce non appena metto piede fuori e mi stringo nelle mie braccia mentre aspetto che Zayn arrivi.

Zayn è il mio migliore amico.
Era il mio vicino di casa quando vivevo con i miei ed è più grande di me di un solo anno. Quando ero piccola, i miei genitori volevano che giocassi con le bambine ma erano troppo cattive anche all'età di cinque anni allora e non mi piacevano.

Zayn era diverso.

Ricordo quando un giorno, mentre giocava a basket, per sbaglio, la palla finì nel giardino di casa mia. Io ero fuori a giocare e decisi di riportargliela. Zayn mi invitò a giocare con lui e da allora non ci siamo più separati.

Zayn vive a qualche isolato da me ma è comunque sempre a casa mia quindi penso che io possa anche definirlo un fratello.

Quando sto per iniziare ad imprecare contro di lui, lo vedo seduto sul muretto del condominio con una sigaretta tra le labbra. Scaccia una perfetta nuvoletta di fumo e, finalmente, si volta verso di me.

Ha gli occhi rossi che mi fanno pensare che sia stato qui ad aspettarmi per un po di tempo.

«Stronzo» lo saluto con la mano prima di avvicinarmi. Amo il modo in cui io non debba preoccuparmi di offenderlo chiamandolo in qualsiasi modo. Alza lo sguardo per guardarmi ed apre le braccia così che mi ci
accoccoli dentro.

«Piccola stronza» mi dice tra i capelli e posso sentire che sta sorridendo.
Gli lascio un bacio sulla guancia e mi prende per mano mentre camminiamo insieme verso scuola.

***
Nuova storia su Harry in corso. Passate a leggerla :)

Harry Styles, ventitré anni, è uno dei ragazzi inglesi più belli ed incasinati di Washington

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Harry Styles, ventitré anni, è uno dei ragazzi inglesi più belli ed incasinati di Washington. Persi i genitori, Harry non sa più cosa farsene della sua vita. Il suo rifugio? Il divertimento. Quello stesso divertimento definito da Blaise Pascal, filosofo francese, «Divertissement».

IMPOSSIBLE | H.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora