Capitolo 47

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Mi perdo ancora a fissare il mare, nonostante lo stia facendo da più di un'ora. Zayn è ancora accanto a me ed, ogni tanto, fa un singhiozzo producendo un verso che non ho mai sentito prima che mi fa ridacchiare. Mi guarda torvo ed io gli faccio una linguaccia. Posso dire dal luccichio nei suoi occhi, che è quasi sparito, che sta smaltendo bene la sbornia.

«Ho bisogno di un po d'acqua» mi dice facendo poi un piccolo colpo di tosse.

«Vado io» gli dico per poi alzarmi e scuotere i pantaloni dalla sabbia come ha fatto Harry.

Chissà se è già arrivato a casa, ma suppongo di no. Cammino verso la folla, lì deve esserci un bar o qualcosa del genere. Il barista cerca di offrirmi qualche strano drink ma rifiuto categoricamente prendendo solo l'acqua. Non posso permettermi di essere ubriaca con già Zayn, ed Harry sarebbe arrabbiato.

Non voglio litigare per una stronzata che può essere evitata. Mi guardo intorno nel caso trovassi i ragazzi, ma le persone sono ancora troppe ed è praticamente impossibile, anche se fossero tra la folla, vederli.

Scrollo le spalle ripetendomi mentalmente che stanno bene e che si stanno solo divertendo. Ritorno da Zayn e spero non abbia fatto nessuna cazzata. Mi tranquillizzo quando lo vedo ancora seduto nel punto esatto di prima. Non so cosa avrei fatto se se ne fosse andato in giro ubriaco, avrebbe di sicuro litigato con qualcuno.

«Tieni» gliela passo per poi risedermi accanto a lui. La prende e ne beve quasi metà prima di lasciarla cadere di lato. Approfitto che sta meglio per chiedergli qualcosa.

«Perché hai bevuto?» gli chiedo. Aggrotta le sopracciglia ma non mi risponde immediatamente.

«Allora?» picchietto il piede sulla sabbia per mostrargli la mia impazienza.

«Deve esserci un motivo per bere?» il tono è calmo ma so che mi sta mentendo.

«Volevo divertirmi» dice poi aspettandosi che lo creda.

So benissimo che "divertimento" e "bere" non possono stare nella stessa frase per Zayn. Lui preferisce essere sempre consapevole di quello che fa in qualsiasi momento ed ha bevuto solo quando c'era qualcosa che non andava, come ora del resto.

«Se non vuoi parlarne va bene, ma non aspettarti che ti creda.» Mi arrendo anche se la mia curiosità mi spinge ad insistere. Se vuole parlarmene, lo farà di sua spontanea volontà.

«È stupido.» dice scalciando un po di sabbia.

«Cosa?»gli chiedo non sapendo a cosa si riferisce.

«Il motivo per cui l'ho fatto..perché ho bevuto» dice. Il silenzio cala su di noi prima che io possa riprendere a parlare.

«Parlarmene» gli dico. Non so se a questo punto è una domanda o un'affermazione, ma voglio davvero che me ne parli. Odio vederlo stare male, mi rende debole.

«Ero lì» inizia indicando le luci che provengono da lontano. Capisco subito che si riferisce a prima, tra la folla.

«C'era una ragazza ed era identica a Brooklyn.» La voce gli si spezza quando menziona il suo nome.

Brooklyn. Adoravo quella ragazza e pensavo davvero che tra lei e Zayn avrebbe funzionato e che magari noi saremmo diventate amiche. Ma ha tradito Zayn. Ha tradito la sua fiducia, andandosene con un altro ragazzo. So che se la vedessi, la ucciderei. Sembra strano come io, che parlo sempre, non riesca a dire niente.

«Sai quando ti passano alla mente tutti i ricordi che hai vissuto con una determinata persona?» mi chiede. Annuisco.

«È questo che mi ha spinto a bere. Mi voltavo e la vedevo ovunque. Per quanto non volessi, il suo sguardo era in quello di ogni ragazza che incrociavo e volevo dimenticare, dimenticare tutto il dolore che mi ha causato e dimenticare persino lei. E qual'era il modo migliore se non bere?» Un sorriso compare sul suo viso ma non è vero. Una delle cose che ho imparato, è leggere Zayn. Ormai è un libro aperto per me.

«Ti capisco» inizio. «Ma devi dimenticarla. Devi permetterti di essere felice mentre lei rimpiangerà sempre di aver perso una persona come te. Tu sei straordinario. Cazzo Zayn, tu sei uno dei ragazzi migliori che abbia mai incontrato e sai che sono sincera e che non sparerei cazzate solo per entrare nelle grazie di qualcuno. Troverai una persona disposta ad amarti e che ti donerà tutta la sua fiducia, senza mandarla al diavolo. Devi credere che succederà perché se non lo credi tu per primo, se questa cosa non parte da te, verrai divorato da questa merda di sentimento che provi adesso. Ed io non voglio vederti così. Voglio vederti sorridere, come hai fatto in questi anni e sappi che ci sarò per te, sempre.» I suoi occhi sono pieni di lacrime. Anche i miei lo sono.

Si avvicina a me e penso voglia abbracciarmi, ma mi coglie di sorpresa quando fa scontrare le nostre labbra. Lo spingo nell'istante in cui un'altra voce perfora il mio timpano e per un attimo sento di crollare.

«Sky» la sua voce è distrutta. Lui è distrutto e so che è tutta colpa mia.



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