Capitolo 16

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Harry's pov

«A domani, allora?» le chiedo non potendo credere al fatto che abbia accettato la mia proposta. Sembrava felice quando mi ha detto di sì e voglio impegnarmi affinché tutto domani vada per il verso giusto, nemmeno una virgola fuori posto.
Sky mi ha dato una possibilità e non voglio sprecarla.

È stata una mattina diversa. Una mattina in cui non mi sono limitato a starmene a scuola tra quei banchi di merda o, in alternativa, nello stesso bar a bare un bicchiere di birra.

È stata una mattina in cui ho riso, e non ridevo da parecchio. Tutto in me era stato sostituito dalla rabbia, da quella sera, e non c'era più tempo per sorridere. La mia felicità, nel profondo del mio cuore, pregava affinché la facessi uscire ma io ero troppo impegnato a sprigionare tutto l'odio e la rabbia che possedevo. Ma ora sorrido ed è solo grazie a Sky.

Non penso si possa spiegare a parole come questa ragazza dai lunghi capelli sia entrata in me in così poco tempo. Non avevo permesso mai a nessuno di entrarmi così nel profondo ma a lei non riesco a negarlo e non so neanche perché. O forse lo so ma è che ho paura di ammetterlo.

«A domani»  anche le mi sorride, sfoggiando uno dei suoi più belli, quelli che riserva alle persone più importanti per lei. Mi irrita il fatto che tra queste ci sia anche Zayn ma se lei è felice, non posso far altro che adattarmi, o meglio, abituarmi.

Sì, abituarmi. Perché io voglio abituarmi a lei. Voglio abituarmi a vederla ridere e a mettermi davanti una tazza di caffè, come stamattina. Molti dicono che abituarsi non è una cosa bella. Io penso sia il contrario. Abituarsi significa accettare tutto di una persona e scegliere di conviverci nonostante tutti i suoi difetti e nonostante quello che succederà.
Io voglio abituarmi a Sky.

Chiude la porta non appena metto piede fuori dall'appartamento e per un attimo, solo un attimo, vorrei rientrare per sapere a cosa sta pensando, se sta scegliendo già cosa dovrà indossare domani sera o semplicemente vorrei vederla rimettere in ordine il casino che abbiamo fatto a colazione.

Lei, con la sua semplicità, mi fa sentire semplice. Non mi sento complicato con lei e non mi sento giudicato quando le sono accanto.
È stata la prima, tra migliaia di persone, a non puntarmi il dito solo perché ho tatuaggi che mi ricoprono il braccio. Non si è limitata a mandarmi a fanculo la prima volta che l'ho vista, sono stato un coglione quella volta. Ma da quando l'avevo vista, lì, nella mensa, qualcosa di lei mi aveva attratto e mi attrae tutt'ora. E non vedo l'ora di scoprire cosa sia questo qualcosa di lei.

Sky mi sta portando sulla strada giusta e questa volta voglio intraprendere il binario giusto con lei. Io che, come un treno senza controllo, ho intrapreso sempre direzioni sbagliate.



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