Capitolo 34

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Harry's pov

Mi chiama ma è come se non la sentissi. Riesco a sentire di tutto, ma non lei. Le parole di suo padre sono ancora vivide nella mia mente nonostante mi allontanassi sempre di più da quella casa.

"Ti iscriverai a medicina e sposerai un medico."

"Avrai una carriera ed un marito brillante"

Copro le orecchie con le mie mani come se non volessi più sentirle ma è completamente inutile. E' come se il padre di Sky fosse qui fuori ad urlarmele e scandirmele per bene affinché le capisca. E se non ha poi così torto? Cosa potrei darle io? Se stesse con me riceverebbe insulti solo per il mio aspetto ed, oltretutto, ho un passato di merda alle spalle e non ho una famiglia su cui contare. Forse è per questo che non riesco a comprendere un consiglio da parte di un genitore: perché io non ne ho avuto uno. Non ho avuto una madre che mi dicesse quale ragazza o quale comitiva frequentare ed è per questo che mi sono ridotto a farmi tutte le ragazze che mi passavano davanti e ad avere amici sbagliati al mio fianco. Non ho mai avuto la testa sulle spalle ma sto cercando di rimetterla apposto per lei ma, non appena lo faccio, c'è qualcuno, appena dietro l'angolo, che mi ricorda che persona di merda e poco affidabile sono. Sento le sue piccole mani sopra le mie. Le stringe e le porta al suo petto.

«Harry, ti prego. Non lasciare che le sue parole ti entrino in testa.»

Vorrei dirle che non lo vorrei neanche io ma è come se fossi paralizzato.

«Non sa cosa stava dicendo e non so cosa gli è preso ma non lo pensava davvero. Era solo preoccupato e sorpreso dalla situazione.» I suoi capelli sono scompigliati dal vento ed allungo una mano per sistemarglieli dietro l'orecchio.

«Preoccupato e sorpreso dalla situazione?» Una risata sarcastica lascia le mie labbra ma me ne pento quando Sky si irrigidisce e lascia cadere le mie mani.

«Harry devi permetterti di ascoltarmi. Non ho bisogno di nessuno al mio fianco, a parte te. Non ho bisogno di iscrivermi a medicina e di avere un medico come marito se poi non ci sei tu che mi aspetti sotto casa quando ti scrivo di essere pronta ma poi ci metto un'eternità.» Si ferma e si asciuga una lacrima che è appena calata dai suoi occhi prima che possa farlo io.

«So che siamo giovani e non so cosa succederà tra tre anni o forse cinque, ma l'unica cosa di cui sono certa è che ti voglio al mio fianco e non me n'è mai importato dei tatuaggi che ricoprono il tuo corpo, non sono mai stati un problema per me e non perché mi limito ad accettarli nonostante non mi piacciano, ma semplicemente, perché li amo. Amo tutto di te, Harry Styles. E non mi importa cosa dica mio padre. Ho diciotto anni, mi manca un anno per diplomarmi e devo decidere io della mia vita, non lui.»

Le sue parole vanno dritte al mio cuore e, solo in questo momento, mi rendo conto di quanto io ami questa donna, di quanto sia importante per me,

«E se tuo padre avesse ragione? Se non potessi fare nulla per regalarti il futuro che meriti? Le chiedo nonostante so che non potrei mai allontanarmi da lei e lasciarla tra le braccia di un altro uomo. Che si tratti di adesso o di qualche anno da oggi. Riesco a vederla solo tra le mie braccia mentre, stringendomi, attorciglia un mio riccio intorno alle sue dita, mentre mi sussurra che mi ama e mentre permette alle sue piccole mani di scorrere lungo le mie braccia soffermandosi su ogni segno di inchiostro. Ed io non voglio dimenticare queste sensazioni solo perché lascio che le parole di un uomo che vuole per su figlia ciò che neanche lei stessa vuole, mi entrino nella mente, offuscandola.

«Riesci a farmi sorridere, mi rendi felice e mi fai sentire importante. Cos'altro potrei volere? Mi stai praticamente dando tutto ciò che ho sempre sognato ma che non ho mai ricevuto da nessuno a parte te.»

Non rispondo e non perché non voglia, ma perché questa piccola, grande donna mi lascia completamente senza parole.

«Ti amo, piccola Sky Williams»

Le sue labbra si connettono con le mie e nemmeno Dio, o qualsiasi ente soprannaturale, sa quanto le bramavo e quanto avessi bisogno di lei. Perché è stato in quel momento, quando ho attraversato la porta di quella casa per sfuggire alle parole taglienti di suo padre, che ho avuto paura di perderla perché magari, con qualcuno che gliel' avesse fatto comprendere, avrebbe capito che non ero fatto per lei. Ma lei ha scelto me, di nuovo.

«Andiamo» mi dice ma la guardo confuso. Vuole davvero andarsene e lasciare la sua famiglia dopo aver trascorso con loro nemmeno un'ora?

«Voglio andarmene, non voglio restare qui un minuto di più.» Indica le valige con un dito e mi fa cenno con la testa di seguirla.

«Sei sicura?» le chiedo. Non posso evitare la morsa allo stomaco ed il presentimento che poi darà la colpa a me per essersi allontanata dalla sua famiglia. Le persone lì dentro sono comunque sua madre e suo padre ed io so benissimo cosa significa perderli.

«Sono sicura» mi prende la mano ed insieme ci avviamo all'ingresso quando l'ultima voce che avrei voluto sentire ci urla contro.

«Sky se vai via adesso per una persona che a malapena conosci, non preoccuparti a tornare. Non avrei mai pensato di metterti di fronte ad una scelta ma mi stai davvero costringendo. Scegli: lui o noi?» Resto sbalordito dalle sue parole e non posso evitare di sentirmi ancora peggio.

Quando Sky stringe la mia mano e mi trascina con lei, ho capito che ha preso la sua decisione. Ha scelto me. Mi ha scelto me e non posso permettermi di non renderla sicura. La amo e le starò accanto in un momento difficile come questo perché è ciò che lei ha fatto dal primo giorno in cui mi ha conosciuto. Ha saputo ascoltarmi senza giudicarmi ed amarmi senza altrettanti pregiudizi nei miei confronti.


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