Capitolo 3

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Le ore di lezione sembrano essere volate via grazie alle piacevoli materie della giornata. Vorrei che fosse sempre così, che il tempo a scuola passasse sempre velocemente. Non è che mi dispiaccia venire a scuola ma è che penso ci siano cose più divertenti da fare che stare seduti in un banco.

L'insegnante di letteratura, per quanto mi piaccia la sua materia, ha dovuto assentarsi, per entrambe le ore, per problemi di famiglia e religione non è poi così pesante.

Quando finalmente è ora di pranzo, esco dall'aula pronta a dirigermi in mensa. Il mio stomaco brontola e non vedo l'ora di zittirlo mangiando qualcosa. Il cibo qui non è dei migliori ma cerco comunque di farmelo piacere.

Studenti in fila al bancone del cibo ed altri seduti ai tavoli, riempiono la stanza tanto da rendermi difficile attraversarla. Scorgo al tavolo in fondo i ragazzi e cammino velocemente verso di loro.

Qualcuno si è sempre divertito a dare un nome ad ogni tavolo qui. C'è il tavolo degli sfigati, dei secchioni, dei montati e poi ci siamo noi che siamo semplicemente noi.

«Hei ragazzi» li saluto sedendomi, con modi poco femminili, sulla sedia accanto a Liam.

Tutti mi salutano in coro e decido di aspettare che ci sia meno gente prima di alzarmi e prendere del cibo.

Zayn non è con noi ed inizio a chiedermi dove sia. Trovo la risposta alla mia domanda quando lo vedo camminare verso di noi con gli occhi bassi, puntati sulle sue scarpe da ginnastica.

Mi volto per avvisare gli altri di Zayn, che sta arrivando, quando sento le urla di qualcuno nella sala.

È Zayn.

«Non mi toccare, brutto bastardo» urla contro qualcuno che non riesco a vedere per l'ammasso di gente che si è creata intorno a loro.

Vedo volare una mano ed il rumore di uno schiaffo rimbomba nella grande ed affollata stanza.
Mi faccio spazio tra la folla spingendo chiunque mi stia davanti fin quando non mi blocco nei miei passi nel vedere la scena di fronte a me.

Zayn tiene una mano sul suo naso mentre da esso scorre un'enorme quantità di sangue. Rabbrividisco e sembra che non riesca a muovermi ma nessuno reagisce. Tutti si limitano a guardare questo terribile spettacolo.

Mi lancio nelle braccia di Zayn spingendolo via dall'altro ragazzo che si massaggia la guancia. Zayn mi tiene per le spalle prima di urlare un «te la farò pagare Styles, te lo giuro.»

Mi volto verso il ragazzo con un nome familiare. I suoi occhi verdi sono su di me ed i capelli, fin troppo lunghi ma bellissimi, gli cadono sul viso. I suoi pantaloni neri aderiscono alle sue gambe magre ed il maglione è stretto lasciando trasparire il suo fisico. Le maniche sono tirate in su e piccole chiazze di inchiostro gli ricoprono le braccia.

«Oh, non vedo l'ora Malik» dice e sposta lo sguardo su Zayn. Un sorriso sinistro compare sul suo volto.
Per quanto mi faccia paura, non riesco a non pensare a quanto sia bello. Zayn mi prende per mano e mi guida fuori.

«Andiamo a casa» mi dice prendendo un fazzoletto dallo zaino per poi metterselo sul naso per cercare di bloccare il flusso di sangue.

Non rispondo, annuisco leggermente prima di prenderlo per mano ed incamminarci verso casa. So che se parlassi peggiorerei la situazione e so che Zayn può essere piuttosto fastidioso quando è arrabbiato, quindi lascio perdere.

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