Capitolo 13

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Harry's pov

«Non hai mai sentito parlare di "corteggiare una ragazza"?» le sue parole continuano a ripetersi nella mia mente.

Harry Styles non ha mai corteggiato ragazze, eppure perché adesso ho la dannata voglia di fare qualcosa per far sì che accetti? Non lo so, non ci capisco più niente. Mi passo una mano tra i capelli e prendo le chiavi della macchina. Sono rientrato da poco ma ho bisogno di uscire. Mi opprime stare nel mio appartamento.

Quando salgo in macchina, ripenso all'espressione di Sky quando l'ha vista e, Dio, era così bella. Aveva gli occhi spalancati e le sue iridi marrone chiaro erano ancora più in mostra. Continuava a toccarsi i capelli, credo fosse un gesto dettato dal nervosismo.

Io che rendo nervosa Sky Williams. Rido al pensiero.

Mentre guido mi giro verso il sedile del passeggero e ripenso a qualche ora fa, quando lei era seduta accanto a me. Non ho mai permesso a nessuna di entrare nella mia auto. Quando mi offrivano qualche lavoretto, mi limitavo a mandarle a piedi oppure a farle accompagnare a casa dai ragazzi.

Non me n'è mai importato così tanto. Non mi sono mai preoccupato per nessuno, ma Sky, Sky è tutta un'altra storia.

Mi fermo al solito bar e prendo posto vicino all'enorme finestra. Mi piace vedere i passanti godersi le loro vite e, a volte, mi sento un fallito a starmene qui seduto, come uno dei vecchi troppo ubriachi dietro di me di qualche tavolo. Ma io non sono come loro. Io riuscirò a dare una svolta alla mia vita, a differenza loro, e magari, solo magari, riuscirò a cancellare il mio passato, non solo dalla mia mente ma dalla mente di tutti.

È difficile camminare per strada ed avere gli occhi di tutti addosso. È difficile vedere persone che ti indicano quando cammini di fianco a loro. È difficile essere etichettati solo per il tuo passato. Ma questo è quello che mi succede e non posso cambiarlo.

Una coppia entra nel bar, segnalata dal campanellino che suona sopra la porta in legno, fin troppo invecchiato.
Lui le apre la porta e lei gli sorride. Che merdate. Un campanello d'allarme scatta nella mia testa ed inizio a fissare la coppia. Penso che, se si accorgessero che li sto fissando in questo modo, mi denuncerebbero.

Lui le sorride continuamente e, quando lei gli parla, assume una faccia da ebete. Forse è così che ci si comporta con una ragazza.

I miei pensieri corrono subito e Sky e penso che, se voglio davvero che esca con me, dovrò fare qualche merdata del genere ed essere perlomeno un po più carino. Mi prenderei a schiaffi per tutte le cose ridicole che sto cercando di fare per lei ma, in un certo senso, sento che ne vale la pena.

Però una cosa devo davvero dirla.
Quanto possono essere difficili le donne? Non poteva dirmi di sì e basta?

Mi saltano alla mente le parole del nostro primo incontro.
«Non sono come tutte le altre»mi disse.  Nonostante le mettessi paura, fu capace di affrontarmi come nessuna, fino a lei, aveva fatto.

Nessuna, fino a lei, aveva scatenato in me questo mare di emozioni.
Ma lei era Sky Williams e le era permesso.


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