Capitolo 26

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Harry mi ha chiesto di restare. Pensavo volesse fare qualcosa con me ed, in quel caso, sarei andata via di corsa ma dopo la sua confessione, dopo essersi aperto con me, non ho potuto dirgli di no. In realtà non desideravo altro che stare con Harry stasera ed amo il fatto che mi abbia supplicata perché io dormissi con lui.

Ora capisco quando tutti mi dicevano di stargli lontana. Harry portava con sé un macigno troppo grosso che gli altri non digerivano. Io l'ho fatto. Non mi interessa del suo passato. Lui è una persona totalmente diversa adesso e, se conoscessero Harry così come lo conosco io, se ne innamorerebbero tutti. La cosa che mi ha più fatto male è stata il fatto che osavano prenderlo in giro solo per il lavoro che svolgeva. Cercava di aiutare la sua famiglia, come nessun ragazzo di oggi avrebbe mai fatto e, per quanto sia difficile solo pensarlo, ci sono pochi ragazzi come Harry. Ragazzi che si danno da fare per essere d'aiuto per qualcuno. Ed è così che è stato ringraziato, ricevendo insulti tutti i giorni. A volte mi ritrovo a pensare ad un piccolo Harry, con i capelli leggermente più corti ma con gli stessi occhi di cui mi sono innamorata, alzarsi di mattina presto, indossare una divisa e mettersi a lavoro. Le immagini mi fanno sorridere ma poi un coltello appare nella mia mente e scuoto la testa per cancellare l'immagine.

Harry si è addormentato. È appoggiato con la testa sulla mia spalla mentre respira profondamente. Guardo la piccola croce sulla sua mano e gli alzo la manica della maglietta per guardargli l'ancora. Magari un giorno, se staremo ancora insieme, me li mostrerà tutti. Uno ad uno. Passo una mano tra i suoi capelli. Appoggio una guancia contro la sua testa e chiudo gli occhi anch'io.

. . .

Sento Harry muoversi sotto la mia testa ed apro gli occhi staccandomi da lui.

«Sky» la sua voce è roca per essersi appena svegliato.

«Si?» mi strofino gli occhi mentre mi giro per guardarlo. I suoi occhi mi meravigliano ancora.

«Scusami per averti svegliata» mi dice e si sporge per baciarmi la testa.

"Non preoccuparti" lo rassicuro. Resterei in questo modo per sempre.

Mi sveglierei ogni mattina solo per ritrovarsi con le gambe intrecciate alle sue, solo per ricevere un bacio da parte sua. Com'è possibile che questo ragazzo mi abbia completamente stregato? Non avrei mai, e dico mai, pensato che mi sarei innamorata di lui. Lui non era il mio prototipo, o almeno pensavo non lo fosse. Ma in realtà è sempre stato così: cerchiamo sempre qualcosa che sia simile a noi perché il diverso ci fa paura.

Faceva paura anche a me, ma poi è arrivato lui. Ho accantonato ogni singolo timore perché i suoi occhi, per quanto sia così cupo e difficile da capire, mi spingevano a non averne.

«Devo farti vedere una cosa» la luce è spenta e siamo solo illuminati dalla TV. Annuisco ed Harry mi porge la mano perché lo segua.

Apre un enorme scrigno che suppongo separi la cucina dalla sala da pranzo e rimango stupita dalla vista davanti a me. Un'enorme sala da pranzo si estende. È tutta bianca, con alcuni quadri sparsi sulle pareti. C'è un lungo tavolo e mi chiedo cosa ci faccia da solo in una casa così grande.

«Quando presi questo appartamento..» inizia e, come se mi avesse letto nel pensiero, prende a spiegarsi.

«Quando presi questo appartamento, pensavo di portarci mia madre e Gemma. Volevo che loro stessero bene, che non le mancasse nulla e lo amavo. Mi vedevo sul divano con una di loro oppure mia madre in cucina mentre preparava la colazione. E solo ora che non sono con me, mi accorgo di quanto sia inutile che io stia in un posto così grande.» mi spiega ma sembra non essere tutto. Non voglio spingerlo a raccontarmi tutto poiché è già stato abbastanza difficile raccontarmi del suo passato, ma quando faccio per bloccarlo dal dire altro, mi blocca.

«Il nuovo marito di mia madre ha continuato a mandarmi dei soldi, ogni mese, che ho sempre messo da parte per riuscire a permettermi questo posto e ci sono riuscito.» si blocca mentre si guarda intorno come se stesse osservando il suo appartamento per la prima volta.

Guardo meglio negli spazi che mi erano sfuggiti. Un bellissimo pianoforte è messo nell'angolo accanto al divano e mi chiedo quante cose ancora nasconda questo bellissimo ragazzo accanto a me.


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