Capitolo 58

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«Harry?» lo richiamo quando mi rendo conto che è distratto. Scuote la testa come per liberararsi da un ricordo. Mi guardo intorno non sapendo, ancora una volta, cosa dire. Non sono mai stata in silenzio con Harry, avevamo sempre qualcosa di cui parlare e qualcosa da raccontarci. Fa male sapere che nessuno dei due ha qualcosa da dire.

«E tu?» mi chiede. So già a cosa si riferisce.

«Non avrei potuto farlo» decido di usare le sue stesse parole mentre gli eventi di quella sera si fanno spazio nella mia testa.

*January's flashback*

Sono le sette quando finisco di prepararmi. Mi passo una mano tra i capelli per togliere i nodi che si sono creati, ma sono contenta del risultato. Sono perfettamente lisci ed anche il trucco non è male. Non so cosa aspettarmi da questa sera, non sono più uscita con qualcuno da quando ho rotto con Harry e non avevo intenzione di farlo, fino a stasera. Derek è stato così carino e mi è dispiaciuto rifiutare. Spero solo che vada tutto bene e che non sia imbarazzante. Indosso i miei anfibi e prendo il cellulare leggendo il messaggio che è appena arrivato. È Derek ed è qui fuori ad aspettarmi. Esco dalla mia camera e mi precipito per le scale. Ignoro gli sguardi di mia madre ed auguro a lei e mio padre una bella serata. La macchina di Derek non è neanche lontanamente bella come quella di Harry ma è carina. È piccola ma accogliente.

«Hei» mi dice prima di allungarsi e lasciarmi un bacio sulla guancia.

«Hei» sorrido e sposto lo sguardo dal finestrino. L'auto è così calda che preferirei mangiare qui dentro piuttosto che uscire nella fredda aria di gennaio. Derek mi lascia all'entrata del piccolo locale e mi dice di aspettarlo all'interno mentre cerca di trovare un parcheggio. Il locale è davvero carino e ci sono luci soffuse. Una dolce melodia fa da sottofondo al rumore dei piatti che vengono appoggiati sui tavoli. Non è affollato ma non è nemmeno tanto pieno.

Quando Derek entra prendiamo posto aspettando che la cameriera prenda gli ordini. Prendo un hamburger e patatine, come sempr,e e Derek fa lo stesso. Di tanto in tanto, Derek mi lancia qualche occhiata che ricambio con un sorriso.

«Sei bellissima stasera» arrossisco al suo complimento.

«Grazie, anche tu» gli dico ed un po di rossore si fa spazio sulle sue guance.

Rido per il nostro imbarazzo. Gioco con il tessuto del mio vestito quando nessuno dei due apre bocca. Prendo un bicchiere d'acqua per rinfrescarmi.

«Mi piaci» dice e quasi risputo l'acqua nel bicchiere.

«Cosa?» dico anche se ho sentito benissimo.

«Ho detto che mi piaci» il suo tono è duro ma si addolcisce mentre si avvicina a me. Mi sposto leggermente lontano da lui ma lui sembra non farci caso.

«Derek, mi dispiace ma io..» dico ma lui si avvicina cercando di far scontrare le sue labbra con le mie. Scatto e mi alzo immediatamente.

«Cosa diavolo ti salta in mente?» urlo. Sono consapevole delle persone che ci fissano, ma non mi importa.

«Perché non posso baciarti? Perché non vuoi stare con me?» mi chiede sbattendo un pugno sul tavolo. Non lo facevo un tipo così violento.

«Mi dispiace ma ti avevo chiarito le mie intenzioni» incrocio le braccia al petto. Doveva essere un'uscita tra amici.

«Dimmi solo perché non puoi» mi supplica. Per un attimo mi sento in colpa ma non posso farci niente. Al cuore non si comanda.

«Sono innamorata di un altro ragazzo» dico ed esco dal locale.

Chiamo un taxi e cammino avanti e indietro. Non pensavo facesse così male ammetterlo ad alta voce ma è vero. Lo amo ancora e non riesco a vedermi con nessun altro a parte lui.

Salgo in macchina e ringrazio l'autista che mi lascia fuori casa. È stata una cattiva idea, non avrei dovuto accettare.

*flashback's end."

«Perché?» gli chiedo. Aggrotta le sopracciglia non sapendo a cosa mi riferisco.

«Perché non sei più uscito con nessuna?» Gli pongo la domanda che mi ha assalito da quando mi ha detto che non poteva vedere qualcun altro.

«Perché volevo stare con te e non mi serviva provare a dimenticarti uscendo con un'altra ragazza. Ti avrei aspettato perché sapevo che eri tu l'unica donna che volevo al mio fianco e che anche dieci scappatine, con dieci ragazze diverse, non avrebbero mai eguagliato solo uno sguardo da parte tua.» Dice tutto d'un fiato, come se stesse trattenendo quelle parole da troppo tempo.

Io non so cosa dire, sono così sorpresa e così innamorata di quest'uomo che ho davanti. Le lacrime mi solcano il viso ed Harry mi mette una mano sulla guancia accarezzandola. Mi appoggio contro il suo palmo e la mia pelle si riempie di brividi. Mi sento a casa anche con un solo tocco. Riesco a sentire ancora tutto l'amore che prova per me.

«In passato non avevo fatto altro che ripetermi che sarebbe stato impossibile che io mi fossi avvicinata a te. Perché ora mi risulta così impossibile starti lontano?» la mia voce esce fuori come un sussurro ma so che mi ha sentito.

«Perché non possiamo» mi dice.

«Voglio passare la mia vita con te, Sky Williams, e non mi importa quanto tempo ci abbia separato. Siamo qui perché il destino ha voluto che lo fossimo e non voglio più lasciarti andare.» Mi spezzo alle sue parole e premo le labbra sulle sue. Il bisogno è percepibile attraverso il suo tocco e non mi è mai mancato più adesso.

«Non voglio lasciarti andare, non più» ripeto le sue stesse parole e riconnetto le nostre labbra. Potrei stare qui in eterno, così, seduti su questa panchina malandata nel bel mezzo della città, ma non mi importerebbe di nulla. Nulla mi importa perché adesso, dopo tanto, Harry è qui con me.

«Devo farti vedere una cosa» gli dico staccandomi contro la mia volontà.

Mi volto per dargli le spalle ma lui sembra confuso. Alzo i capelli che mi cadono sul collo e posso giurare di sentirlo sussultare. Fa scorrere le dita sulla pelle del mio collo ed io chiudo gli occhi per la bellissima sensazione.

«Non ci posso credere che hai fatto un tatuaggio» mi volto per vederlo con gli occhi spalancati. Rido alla sua espressione al tatuaggio della farfalla. Allungo i polsi nella sua direzione. Li prende tra le mani e tossisce per la sorpresa alle due rondini, una su ogni polso.

«Cosa ti ha spinto a fare due tatuaggi?» mi chiede incredulo. Come fa a non capire cosa mi abbia spinto? Sono praticamente la farfalla sul suo stomaco e le rondini sul suo petto.

«Amavo i tuoi e volevo qualcosa che mi ricordasse te su di me. Così ho riportato la farfalla sul collo e le rondini sui polsi, solo in scala ridotta» gli spiego. Mio padre non disse nulla e fu la cosa che più mi sorprese.

«Ti amo» dice prima di stringermi di nuovo tra le sue braccia.

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