Capitolo 2

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Il tragitto dal mio appartamento alla scuola è abbastanza breve, ma è in giorni freddi come questi che sembra così lungo da non poter essere percorso a piedi.

Le strade di Londra sono silenziose e, mentre le attraverso, mi ritrovo ad invidiare tutte le persone che, a quest'ora, ancora dormono.

Non so perché, ma tutti definiscono Londra una delle città più cupe e tristi. Io riesco sempre a trovarci una luce in Londra. La sua tranquillità ed il suo ordine me ne fanno innamorare ancora di più. Se qualcuno mi avesse detto di avere la possibilità di cambiare città, sarei comunque rimasta a Londra.

Le macchine passano di rado ed io e Zayn siamo gli unici passanti a percorrere questa silenziosa strada. Sì, silenziosa quanto Zayn che non ha detto neanche una parola da quando mi ha salutato sotto casa mia. Si limita a stringermi la mano e so che è un gesto causato dal nervosismo.
Se non lo conoscessi, gli chiederei il motivo del suo cattivo umore, ma so benissimo che scatterebbe con me e non ne ho davvero voglia.

Una delle tante cose che ho imparato su Zayn, in tutti questi anni, è che ha l'incazzatura facile. Mi limito a starmene in silenzio e a passargli un pollice sul dorso della mano per cercare di tranquillizzarlo.

Quando arriviamo fuori scuola, il giardino è gremito di persone. Gruppetti di ragazzi che fumano, di ragazze che si guardano in uno di quegli specchietti tascabili e di ragazze che studiano le materie della giornata, attendono che la campanella per l'inferno suoni. Sono sempre stata brava a scuola ed ho sempre conseguito ottimi voti ma non riesco proprio a farmela piacere.

Scorgo tra la folla Niall, Liam e Louis e ci avviciniamo a loro. Ho conosciuto i ragazzi grazie a Zayn e gliene sarò sempre grata perché è difficile trovare al mondo persone come loro.

«Zayn, Sky» urla Niall quando i suoi bellissimi occhi azzurri incrociano i nostri.

«Buongiorno» dico prima che uno sbadiglio lasci le mie labbra.
Tutti ridono. Tutti tranne Zayn.

Sfilo il cappello e mi sistemo i capelli prima di attraversare l'entrata della scuola. Zayn è dietro di me che si guarda le scarpe. Non so proprio cosa abbia ma spero che per ora di pranzo gli passi.

Il mio sguardo cade su Britney, la «puttana» della scuola, a definizione di tutti. Fa impazzire tutti con i suoi pantaloncini corti quando abbiamo educazione fisica. Non riesco a capire come faccia ad indossarli nonostante questo freddo. Molti dicono che è perché, forse, il suo essere puttana è capace di resistere anche alle più basse temperature. Penso che questa sia la spiegazione più plausibile. Rido tra me e me.

Dicono che abbia una relazione con Harry Styles ma non l'ho mai visto a scuola e sono curiosa di conoscere il suo aspetto ma pare che Britney voglia tenerselo nascosto.

«Hei Sky» mi chiama Britney ma scelgo di non risponderle. Il suo tono è così acuto che potrebbe infastidire chiunque e, forse, è per questo che ha solo due amiche. Non penso neanche possano definirsi tali. Insomma, corrono dietro Britney come dei cagnolini richiamati dal loro padrone.
«Sai che esistono anche ragazze con cui puoi fare amicizia, non esiste solo il tuo gruppetto di soli maschietti» mi schernisce mettendo una mano sul mio armadietto, accanto alla mia testa.

Mi sposto dal suo tocco sui miei capelli quando le sue dita inziano ad attorcigliarsi intorno a qualche ciocca e mi allontano da lei incamminandomi verso Zayn che mi aspetta per accompagnarmi in classe.

In molti mi hanno chiesto perché non avessi delle amiche. Credetemi, nemmeno io conosco il motivo del perché io abbia solo amici maschi ma ho sempre pensato che le ragazze fossero più cattive e che giudicassero troppo. Basta guardare Britney per capire cosa intendo. So che non sono tutte come lei perché, diavolo, se lo fossero preferirei vivere sulla cima di una montagna completamente da sola ma fino ad adesso non ho mai avuto a che fare con delle ragazze. Molte avevano persino paura di Zayn e quindi sceglievano semplicemente di non avvicinarsi a me ma mi andava bene. Avevo Zayn.

Zayn mi lascia fuori la mia classe e, augurandogli una buona giornata, gli lascio un bacio sulla guancia prima di promettergli che pranzeremo insieme.


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