Capitolo 57

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«Andiamo fuori» dice e paga per il mio pranzo. Gli lancio un'occhiata assassina che lui ricambia con sorriso. Da quant'è che non lo vedevo sorridere? Troppo, troppo tempo. Si passa una mano tra i capelli, che gli arrivano alle spalle, e poi sull'accenno di barba sul suo mento e non posso fare a meno di notare quanto sia cresciuto. Non solo fisicamente ma anche mentalmente. È più maturo e mi è mancato tantissimo. Neanch'io sono la stessa ragazza che ha lasciato due anni fa, ma forse è meglio così. Sono maturata ed ho capito i miei errori ed anche tante altre cose, come il fatto che lo rivoglio nella mia vita e che spero lui voglia lo stesso. Non so se saprò resistere ad un suo rifiuto. Sono stata così male per due anni che non ho la forza per starci di nuovo.

L'aria calda colpisce la nostra pelle mentre usciamo. Continua a guidarmi verso una panchina a pochi metri perché ci sediamo. Non mi aspettavo che mi dicesse che ha sentito i ragazzi ma so che, in fondo, era davvero affezionato a loro nonostante tutte le divergenze che c'erano prima ci ci conoscessimo. Non nego che vorrei che tornassimo tutti lo stesso gruppo di prima. Ognuno con i suoi cambiamenti sì, ma più vicini di prima.

Nessuno dei due proferisce parola ma io devo chiedergli una cosa. Mi tormenta da due anni ed ho bisogno che mi risponda per poter andare definitivamente avanti.

«Esci con qualcuno?» le parole escono fuori più veloci di quanto avessi immaginato. Harry spalanca gli occhi per la sorpresa ma poi ritorna serio. Sorride e scuote la testa prima di dire «no». Sospiro sollevata e quando me ne rendo conto vorrei sparire, dissolvermi nell'aria. Prima che possa dire altro, apre la bocca per parlare.

«Non avrei potuto farlo» mi dice e sento il cuore affondare in tutto l'amore che provo per lui.

Harry's pov.
*February's flashback*

Mi alzo dal letto strofinando gli occhi. È abbastanza tardi quindi penso di poter andare da Jason. Mia madre deve essere uscita con Robin e Gemma con Jack poiché tutte le luci sono spente. Apro la porta per poi chiuderla alle mie spalle ed uscire dal condominio. Mi stringo nella giacca per il troppo freddo ed entro in macchina accendendo i riscaldamenti. La casa di Jason non è poi così tanto lontana. Parcheggio nell'enorme giardino e mi affretto ad entrare prima che inizi a nevicare.

È impossibile spiegare il numero di persone presenti. Ognuna di loro ha un bicchiere tra le mani e quasi vomito quando un ragazzo mi respira in faccia lasciando una scia disgustosa. Cosa mi ha spinto a venire qui?

Cammino stando attento ai corpi ubriachi e mi guardo intorno in cerca di Jason. Quando lo vedo gli vado incontro sperando che mi tenga compagnia.

«Styles» mi saluta con un pugno sulla spalla. Ricambio e mi siedo sul divano con lui ed altri ragazzi dei quali non conosco i nomi. Due ragazze con i capelli biondo ossigenato ci vengono incontro ma le evito.

«Jason, non ci presenti il nuovo arrivato?» sento dire da una di loro. Alzo gli occhi al cielo non dandole minimamente retta. La rabbia mi ribolle dentro quando si sposta per sedersi sulle mie gambe.

«Allora Harry» dice. Non mi ero nemmeno accorto che Jason le avesse riferito il mio nome. Il suo fiato è caldo sul mio collo ma potrei sentire la puzza di alcol anche se le stessi lontano tre metri.

«Che ne dici di andare di sopra? Potrebbe farti bene rillassarti un po.» morde il lobo del mio orecchio. Mi alzo facendola cadere ma non mi importa.

«Cosa diavolo stai facendo?» le chiedo per poi lasciare la stanza. Entro in macchina e sbatto la porta più forte del dovuto. È stata una cattiva idea. Voglio solo tornare a casa.

*flashback's end*

Scuoto la testa a quell'orribile ricordo e penso a come siano cambiate le cose. Non avevo alcun problema a portarmi ragazze, di tutte le età, a letto. Non mi importava perché volevo divertirmi. Ma da quando c'era lei era diverso. Non volevo più divertirmi se non con lei. Ho accettato la sua scelta di non farlo prima del matrimonio perché lei riteneva fosse una cosa importante e perché la sua famiglia le aveva tramandato un forte spirito religioso.

«Harry?» vengo interrotto dalla sua voce e scuoto la testa per cacciare via quel ricordo disgustoso. E lei? Lei è uscita con qualcuno? Ho paura di chiederglielo ma sono curioso di sapere la risposta. Mi aiuterà ad andare avanti nel caso avesse trovato qualcuno con cui essere felice.





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