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Revisionato il 27-7-2016.✔

Il passo di Daphne era poco piú sicuro il giorno seguente, tuttavia nonostante sapesse meglio a cosa stava andando in contro, ciò non la confortava. Non le andava di passare altre ore infinite in silenzio assoluto come una statua. Memore dell'accaduto di ventiquattr'ore prima, durante la notte aveva cercato di prepararsi mentalmente qualche idea che si rivelasse buona per parlare con figlio di Laufey. Inutile dire che non gliene venne nessuna. Vuoto. Aveva sostituito il vestito rosa pesca del giorno prima, voluminoso e con troppi drappi, in una semplice e pratica tunica nera morbida e lunga fino alle caviglie. Senza strascico, poteva apparire senza dubbio meno goffa e con quel briciolo di sicurezza in più riuscì persino a rispondere a tono ad un prigioniero particolarmente petulante che al suo passaggio, aveva ripetuto commenti sgradevoli. Ancora una volta passò attraverso la barriera energetica, ritrovando un Loki intento alla lettura, almeno apparentemente. Appoggiato con la schiena al muro, il dio degli inganni continuava a portare attenzione al volume tra le sua mani, senza curarsi del nuovo arrivo.
-Buongiorno Loki, sono tornata, gradirei non essere ignorata, dovendo venire qui ogni singolo giorno per durata indeterminata. - pronunciò con fermezza la ragazza, avvicinandosi e sottraendo con una mossa astuta il libro dalla sua presa e riponendolo nella libreria.

-Perfetto, adesso che hai la mia attenzione. - continuò notando con soddisfazione la minima sfumatura di sorpresa che aveva assunto il cipiglio di lui -possiamo scambiare quattro chiacchiere.-

Le labbra del dio si incurvarono in un sorriso sghembo e provocante, con tono altrettanto ironico e saccente riprese la coraggiosa ancella - Daphne credo che le vostre speranze siano mal riposte- ridacchio tra sé e sé, girando attorno la ragazza - mi avete per caso scambiato per una popolana midgardiana in vena di pettegolezzi?-

Loki continuò il suo discorso, percorrendo la stanza a grandi passi, le mani strette fra loro davanti.
-Vorrei sapere, ma non così tanto da insistere né interessarmi davvero, come mai voi, fanciulla così giovane, abbiate avuto la sfrontatezza e l'imprudenza di accettare un simile incarico.-

In quel momento il cervello di Daphne stava andando come in tilt, non pronto per un discorso del genere di prima mattina, soprattutto se non si aspettava grandi conversazioni. Con quel fare misterioso, accattivante ed estremamente ipnotizzante però Loki aveva già in pugno la sua attenzione, così che la ragazza ogni volta che lui si muoveva, faceva lo stesso per guardarlo dritto negli occhi.

-Avreste potuto avere un lavoro più adatto ai vostri frivoli sogni e pensieri di giovane etá, avreste potuto girare per i giardini fioriti di Asgard e coltivare i meli della prosperità, assieme le ninfe. Avreste potuto stare alla luce del sole, ascoltare il canto di quel stupidi piccoli uccelli che a voi fanciulle sembra attirare in una maniera sciocca e priva di significato. Allora perché lei, tra tutte le scelte che le si aprono, ha scelto di scendere in questo posto marcio e buio? Qui dove v'è il male rinchiuso, dove le urla dei rinchiusi rischiano di far uscire pazzi gli altri detenuti, qui dove nessuno mai viene a far visita se non per necessita. Né felicità né candore regnano qui sotto, c'è solo l'odio represso che come un parassita si nutre della poca anima che ci rimane, destinandoci a rimanere privi di senno.-

Il dio delle malefatte si passò le dita tra i sottili capelli, guardando con aria divertita e di sfida la ragazza che giaceva a pochi centimetri di distanza da lui. Lo guardava con un'aria altamente irritata e prima che potesse fermarla, ricevette uno schiaffo sulla guancia, tagliente come la lama di un coltello, avvertendo gli anelli di ferro della giovane premergli sulla carne.
Senza troppi scrupoli l'avrebbe comodamente scagliata contro il muro con i suoi poteri, cosa che però gli era fastidiosamente vietata essendo un prigioniero e Odino solo sa quanto avrebbe voluto averli per un solo istante, per vendicarsi. Loki era fatto così: non aveva pietà per nessuno, bambino, donna o chiunque, se te lo facevi nemico, non era affare buono . Purtroppo non avendo alcun potenziale magico ed essendo estremamente sotto peso, fu più che facile per Daphne, afferrarlo per la camicia e sbatterlo al muro. Eppure, come sapeva ben fare, Loki non mostrò sorpresa ma rise ancora una volta, perché sapeva dopo tanto tempo, che quella era una delle sue armi più potenti. Quando rideva in faccia qualcuno, quello si sentiva schernito e ignorato e questa cosa infastidiva tanto che il dio si divertiva a vedere le reazioni. Sfoderò dunque uno dei suoi migliori ghigni ironici e con tono di scherno sibilò

-Ma guarda cosa abbiamo, aggressiva, mi attira la ragazza. Attenta però a non stropicciarmi il completo, sai questo abbigliamento costa più della tua casa probabilmente.-

Un'altra botta violenta che fece sbattere il capo di Loki contro il muro ma questa volta il suo respiro si mozzò in gola e per un istante delle macchie apparirono sul campo visivo del dio, impedendogli di ragionare lucidamente. La ragazza era più forte di quanto sembrasse , questo doveva ammetterlo.

-TACI LOKI- urlò d'un tratto Daphne, la gola ardente per l'ira e il petto gonfio di risentimento.
-non sai nulla del mio passato, non azzardarti a reputarmi una principessina tutte rose e fiori perché non lo sono. Non sono gentile nemmeno io, sono una guerriera e come te sono stata forgiata nel dolore. Adesso basta scherzare e recitare la parte di quella debole, silenziosa e timida che si conviene ad un'ancella. Ascoltami bene, prova a insinuare un'altra volta che io sono una di quelle stupide oche che pensano a unicorni volanti e te ne pentirai. Qui dentro sei tu quello in svantaggio e io non sono abituata a concedere seconde opportunità. Se non intendi parlare con me me ne farò una ragione, ma non pensare - un altro tonfo contro la dura parete - di poter fare questi tuoi giochetti da cattivo con me.-
Esausta anche mentalmente, Daphne mollò la presa e barcollò verso il letto del dio, dove si sedette e socchiuse gli occhi, cercando di placare la voglia di distruggere tutto. Era terribilmente impulsiva e il padre aveva cercato di educarla e calmarla fin da piccola ma il Daphne era fatta così e nulla la poteva cambiare. Aveva senza dubbio preso dalla madre.

-Addirittura una guerriera, che cosa interessante- Loki non perse la sua ironia né lasciò vacillare la sicurezza nella sua postura di nuovo fiera e altezzosa -mi piace, sì, sì mi piace- continuava a ripetere con sagacia: voleva testare la pazienza della giovane e scoprire fino a che punto potesse arrivare. Ma non era quello il giorno in cui avrebbe ceduto.

-Bene giovane asgardiana, ora hai il mio interesse.- terminò il dio sedendosi accanto all'ancella e rivolgendole un occhiolino maligno.

Unmasked ~Loki Laufeyson~ [CONCLUSA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora