-Ti ho portato qui perché voglio discutere di ciò che è successo fra noi. Anche se ho affermato il contrario due settimane fa, ho bisogno di chiarire.- esordì calma, nel tentativo di tastare terreno e capire ciò che gli passava per la testa.
-Stasera sono stata magnificamente, vorrei che tu non me la rovinassi perciò cerca di non essere troppo scortese, anche se è nella tua natura.-
Loki storse il naso a quelle parole, disgustato di averle sentite proprio da lei. Era ciò che avrebbe detto chiunque, ma lei non era chiunque. Doveva essere l'unica che credeva in un lui migliore e poi...insinuava che l'unica cosa che era in grado di fare, era rovinare le cose. Daphne avvertì il cambiamento di espressione del dio e capì di aver usato l'espressione sbagliata per spiegarsi e si affrettò a rimediare.
-Quando ci siamo baciati...non so cosa mi abbia spinto a farlo, non posso affermare di essermente pentita. Il mio cervello è andato in tilt ma se dovessi tornare indietro allora lo rifarei, senza esitazione Loki. Però ora non ho idea di cosa fare perché tu sei qui in silenzio, non so cosa pensi ed è frustrante. Ti prego non desidero un monologo,prova a dirmi la tua.-
Il dio non rivolgeva il viso verso la ragazza ma continuava a camminare avanti e indietro lontano da lei, in silenzio. Daphne era scoraggiata, dentro di lei c'era una lotta tra cercare di parlare con lui o rinunciarci. Ricordandosi della sua promessa ed essendo fedele ai propri giuramenti, optò per la prima. Loki era un'anima ferita, estremamente fragile, come un cucciolo abbandonato che si trasforma in un randagio rabbioso e aggressivo dopo il dolore che lo ha logorato. Avrebbe fatto di tutto per cambiarlo, anche a costo di distruggersi. Non sapeva perché si donava incondizionatamente, perchè gli dava il potere di distruggerla senza che avesse mai fatto qualcosa in cambio per lei. Eppure lo faceva e non poteva smettere e tanto valeva provarci fino in fondo.
-Ho conosciuto due Loki: sia quello che le persone conoscono da sempre come il malvaglio distruttore senza pietà, lo stesso che non ha esitato a mandarmi in infermeria. Poi- Daphne si rimise in piedi e si avvicinò nuovamente al dio che, nella poca luce delle stelle, appariva ancora più inquietante e pauroso. Non si fece scoraggiare e continuò a parlare
-Ho avuto a che fare con il Loki nascosto in fondo alla tua anima ma che sono riuscita a scovare. Non so perchè io, non so cosa ho di speciale per essere riuscita a guardare al vero te. Ho apprezzato il tuo lato con dei sentimenti, perché nel tuo piccolo hai provato a dimostrarli. Il Loki che mi ha abbracciato, che nessuno credeva esistesse, è quello che io ho baciato e che bacerei ancora. - ammise con grande sforzo, considerando il suo orgoglio abbastanza rigido e inflessibile.
-Tu sei innamorata di me?-
Poche parole sussurate in fretta, custodite come un segreto e portate via da una folata di vento, battiti accellerati, sensazioni dimenticate da entrambi.
-No, non credo...cioè proprio no. Non è questo che intendevo, è complicato - farfugliò Daphne mentre si rimproverava mentalmente per quando goffa dovesse apparire.
-Avevi detto di non voler un monologo, dunque adesso tocca a me.-
Loki si girò verso la ragazza, seguito dal solito tintinnio delle manette e le fece cenno di avvicinarsi. Fece un sorriso sghembo senza traccia di ironia e passò le braccia dietro la schiena di lei, abbracciandola.
-Questa mia parte, nessuno ne deve venire a sapere. Le persone giudicano sempre, non sono in grado di vedere del buono in te dopo che hai fatto del male. Tu, non so cos'hai ma sei diversa dalle altre.-
Gli occhi lucidi tradirono lo stato d'animo di Loki e il cuore di Daphne le si lacerava dal dispiacere ad ascoltare quelle parole intrise di tristezza.
-Vorrei poterti dire che posso essere chi vuoi che io sia, vorrei poterti ingannare come mi esce naturale ma non ci riesco. Non sono la persona giusta per nessuno. Una cosa che non voglio lasciare che succeda è che una persona si innamori di me: sono un mostro, non sono in grado di rendere felice qualcuna nemmeno volendo. Sei l'unica che io voglia vedere felice e questa felicità non è con me, è okay. Sei l'unica a cui io tenga abbastanza da metterti prima degli altri. Se sei contenta, io lo sono per te Daphne. Ora devi farmi il favore di dimenticarmi. Devi ignorarmi come hai fatto in questi giorni. Cancella ogni tuo ricordo su di me te ne prego.-
Loki cercò di sfiorarle il viso, raccogliendole una lacrima che le scendeva dal viso. La baciò ancora una volta, più a lungo, come se dovessero impremersi quel ricordo nel cervello per sempre, come fare una fotografia a quel momento. C'erano solo loro due uniti insieme in quell'istante, non c'era il passato oscuro di Loki, solo il presente.
-Devi lasciare il passato a dove appartiene,puoi andare avanti e rimanermi accanto.- mormorò Daphne a bassa voce cercando di controllare il tono, con il dio che le baciava il collo.
-Non stiamo nemmeno uscendo insieme, non lo faremo mai eppure tu distruggi la mia vita. Mi destabilizza quanto potere hai su di me essendo semplicemente te stesso.-
Piano, Loki si allontanò dalla ragazza, anche lui con quella piccola parte di cuore a pezzi. Daphne gli sfiorò un'ultima volta le mani, tracciandovi cerchi immaginari sui palmi
-Ricorda ci sarà sempre una persona nel mondo che crederà in te, che ti offrirà aiuto, che starà con te e pregherà per il tuo bene.-
Fu così che se ne andò passo svelto, con le lacrime che le solcavano il viso, non tentando più di nasconderle, volendo solo andare il più lontano possibile da quella fonte di distruzione per il suo corpo.
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Unmasked ~Loki Laufeyson~ [CONCLUSA]
FanfictionI nove pianeti sono in pace e Thor è tornato a Midgard da Jane Foster, dopo aver sconfitto Malekith. Loki Laufeyson è rinchiuso nuovamente nelle celle del palazzo di Odino, ad Asgard, costretto a passarci l'eternità. Il dio delle malefatte conoscerà...