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Malyen Laufeyson prese tutto dal padre nell'aspetto. I tratti spigolosi del viso di Loki si rifletterono in quello della figlia con il passare degli anni. Capelli corvini scurissimi si allungavano lisci fino ai reni, e incorniciavano un volto dalle labbra sottili e occhi color ghiaccio. La piccola neonata presto crebbe diventando una bambina esuberante, un po' dispettosa, ma buona, dolce e testarda proprio come la mamma. La bambina, in un batter d'occhio per i genitori, maturò e sbocciò come un fiore in una ragazza affascinante e dalla bellezza magnetica. Dalla sua nascita, non mostrò segni di poteri magici ereditati dal padre, per questo Daphne e Loki ritennero prudente tenerla all'oscuro della loro vera provenienza. Preferivano vivere senza un ricordo doloroso ed inutile del passato, soprattutto perché avevano paura che Malyen potesse essere odiata e allontanata dai suoi coetanei se la verità fosse venuta a galla. Volevano essere una famiglia normale come chiunque, anche perché Loki non usava i suoi trucchetti da quando si erano trasferiti, e non intendeva più utilizzarli. Prima che se ne potessero rendere conto, la ragazza diventò meravigliosa come poche e raggiunse i diciassette anni. Erano in pace, avevano un futuro roseo e non c'era nulla che li facesde dubitare della loro stabilità. Ma nulla dura per sempre.

***
Malyen non poteva essere più in ansia: era il giorno prima della sua grande festa per i diciotto anni ed era tesa come una corda di violino. La festa organizzata nei minimi dettagli si sarebbe svolta nella loro casa, e la ragazza non smetteva di sfrecciare avanti e indietro nel garage per controllare che tutti gli addobbi fossero pronti per essere sistemati la mattinata seguente. Daphne e Loki la osservavano ridacchiando, e si soffermavano a pensare su come il tempo fosse volato in fretta. Entrambi si amavano come tanti anni prima, e era per loro fonte di gioia osservare il frutto della loro relazione crescere come una vera donna.
-Credo che le verrà una crisi nervosa prima della festa.- rise la donna, mentre se ne stava comodamente accucciata accanto il marito sul divano. Il dio le baciava il capo e la stringeva vicino al suo petto, per averla più vicina possibile.
-Si vede che avrà preso da una persona qui presente che tende ad agitarsi facilmente. - sogghignò in una tacita accusa.
Daphne gli diede un pugnetto scherzoso sul braccio.
-Vedi che ho avuto grande pazienza quando ti ho conosciuto, nessuno ti avrebbe sopportato al tuo posto. -
In realtà anche se voleva suonare come una ripicca ironica, la donna ringraziò mentalmente il cielo per non aver ceduto i primi tempi con lui, per essere andata a fondo e averlo amato incondizionatamente.
-Hai ragione, senza la tua pazienza noj avremmo mai avuto una figlia stupenda come quella che ci ritroviamo adesso. Ti amo. -
Loki baciò la moglie con dolcezza, e godè della sensazione di aver a sua disposizione quelle labbra così morbide ed invitanti. Daphne sarebbe sempre stata la sua droga perfetta: un mix di entusiasmo, romanticismo e eccitazione.
-Almeno prendetevi un momento nella vostra stanza di sopra! Non fate queste cose qui nel salotto!- una voce squillante li scherniva e Malyen apparve dalla cucina con un guizzo divertito, seguita dalla folta chioma nera. I genitori le rivolsero un'occhiata di finto rimprovero.
-Mamma, papà, sono in camera mia a studiare biologia per il test di lunedì, non mi va di cenare. - annunciò la ragazza saltellando per le scale e scomparendo dietro un muro color vaniglia. Malyen entrò nella propria stanza dalle ampie finestre, e si buttò con poca grazia su un letto matrimoniale, afferrando dal comodino un pesante volume dallaa copertina verde menta. Guardò compiaciuta i poster delle sue band preferite incollate al muro, controllò alcuni dei messaggi ricevuti sullo smartphone e fu solo quando lo sguardo cadde sulla scrivania accanto il balcone, notò una strana sagoma quadrangolare e piatta. Le tende svolazzavano grazie ad una brezza primaverile e lasciavano intravedere il cielo sereno e privo di nuvole. Malyen aggrottò le sopracciglia, curiosa, e si alzò per vedere cos'era la misteriosa sagoma sul tavolo. Era una busta da lettere chiusa e bianca, senza indicazioni per la via della casa, mittente o francobollo. La ragazza pensò ad un regalo dei suoi genitori, magari per i compleanno imminente, ma le sembrava poco probabile che non fossero lì con lei o non l'avessero avvertita. Prese in mano la busta e si risedette sul letto a gambe incrociate. L'aprì. Non riconobbe la scrittura sottile e inclinata della madre, né quella sinuosa del padre. Sembrava scritta in fretta e l'inchiostro aveva marchiato pesantemente il foglio. Iniziò a leggere.

Malyen, ti stupirà trovare una lettera in casa tua, senza sapere come ci sia arrivata. Non posso dirti questo, nemmeno chi sono, deve rimanere un segreto e d'altronde non è di me che dobbiamo parlare. Sei grande oramai, in grado di pensare con la tua testa lucidamente. Hai mai riflettuto e pensato che magari i tuoi ti nascondono qualcosa? Che, per una ragione o l'altra, abbiano eclissato una fetta fondamentale del loro passato e delle loro identità? Daphne e Thomas, come li chiamano tutti, non sono le figure immacolate e candide che tu pensi, e nascondo più di un segreto importante ai tuoi occhi. Hai il diritto di sapere la verità, perciò non lasciarti ingannare dalla dolce ipocrisia di coloro che vivono sotto il tuo stesso tetto. Per diciotto interi anni, hanno sempre mentito, fingendosi agnellini privi di peccato, e tua nonna Agathe ha taciuto con loro, anche lei sapeva. E se ti confessassi che addidittura il nome dituo padre, del tuo adorato paparino a cui assomigli così tanto, non è Thomas? Se ti confessassi che sempre lui, è un pluri-omicida, distruttore e folle ricercato dai servizi segreti americani? Oh, è solo questione di tempo prima che vi trovino e lo mettano in cella, o forse faranno valere di nuovo la pena di morte come eccezione. Probabile. La tua famiglia ha radici che affondano nelle menzogne e tu Malyen, sei quella più grande.

Alla fine della lettura estenuante, la ragazza aveva lacrime agli occhi per l'orrore che erano stati in grado di trascrivere. Ma come si permettevano di insinuare simili calunnie? Pensò immediatamente a qualche scherzo di pessimo gusto dei suoi compagni di classe e, spaventata com'era, si autoconvinse che era cosí. Appallottolò in un gesto repentino la carta, e la buttò nel suo cestino dell'immondizia accanto la scrivania. Fissò a lungo quella pallina accartocciata rimanere sul fondo, con un senso di nausea che le partiva dalle viscere.
Deve essere solo uno scherzo idiota, la mia famiglia non mi ha nascosto mai niente lo so. Devo dimenticarmi di questa lettera continuava a ripetersi tra sé e sé.

Unmasked ~Loki Laufeyson~ [CONCLUSA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora