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~Don't ever let a boy build you up with words because the higher you are, the higher you fall. And trust me, you always fall.~

Daphne si trovava nella cella di Loki, nei sotterranei del castello di Asgard. Una guardia le aveva riferito che il prigioniero la stava cercando e dunque l'aveva accompagnata. La ragazza era tesa come una corda di violino, osservando con circospezione i tratti affilati e astuti del volto del dio, che la guardava con un sorrisetto malizioso. Indossava nuovamente i vestiti consoni al loro pianeta e la solita tunica verde petrolio lo rendeva austero e affascinante.
-Ti ho chiamata per un motivo ben preciso. Dalla sera in cui mi hai confessato i tuoi sentimenti su Midgard, ho riflettuto per sette notti insonni e voglio che tu sappia delle cose.-
Loki le si avvicinò, guardandola dall'alto al basso per la sua maggiore statura, senza sfiorarla mai.
-Voglio stare con te, sebbene non sia la persona adatta e lo abbiamo realizzato entrambi. La verità è che non ho molto da offrirti ma ti darei tutto quello che ho anche se non sembra abbastanza. Sono disposto a regalarti gli abbracci che vorresti e che troppe volte ho rifiutato, ti darò una mano da stringere, una persona di cui fidarti e preoccuparti, con cui parlare. Temo che un giorno scoprirai che non sono magnifico come credevi-
Le parole sdolcinate suonavano stridule e improbabili dette dalla stessa persona che era stato capace di compiere certi atti orribili. Non lo giudicare come tutti, anche lo zucchero sembra sale pensò Daphne mordendosi il labbro inferiore, agitata. Dentro di se una guerra tra orgoglio e amore stava avendo sede ed era indecisa se credergli o no. Avrebbe potuto usare i suoi poteri, capire in pochi istanti il suo vero stato d'animo, eppure c'era un problema che non era stata in grado di confidare a nessuno per la vergogna. Aveva perso il suo dono: a volte succede con grandi stress, dolori che sconvolgono il senno della persona. I poteri scompaiono e possono manifestarsi dopo giorni, settimane, anni o non farlo affatto. La ragazza rivolse un'occhiata diffidente eppure non poté trattenerla a lungo e rivolse un timido sorriso.
-Devi perdonarmi, prometto che tenterò il mio meglio per renderti fiera della persona che hai avanti.-
Quelle parole, Daphne le bramava da tempo e non poté resistervi: il suo fascino era magnetico come un ragno tesse la tela per intrappolare la mosca. Protese la mano al viso di Loki per toccare quella pelle diafana eppure con suo enorme stupore, sotto le sue dita non avvertì la pelle. Stranita, vide l'intera figura del giovane dissolversi e svanire nel nulla. Il cuore prese a batterle violentemente contro la cassa toracica: un ologramma. Non fece in tempo a riflettere sul senso di ciò che stava accadendo perché avvertì una presenza alle sue spalle. Una risata tagliente e beffarda le solleticò l'udito e le provocò la pelle d'oca. Un dolore le tolse il respiro, le attraversò il corpo in scariche lancinanti come se fuoco incandescente lo stesse consumando. Abbassò lo sguardo sulla vita e con orrore scoprì la lama affilata di una spada trapassarle la pancia. Non riuscì a urlare, si sentì morta e tradita nell'animo.
-Credevi davvero che sarei cambiato idiota. - sogghignò il dio, affondandando l'arma nella carne e strappando a Daphne un gemito. L'ultima cosa che la ragazza vide fu il sangue che le colava scarlatto, macchiandole la veste bianco perla, dopodiché le si annebbiò il campo visivo e fu tutto nero.
***
Un urlo terrorizzato squarciò la tranquillità della stanza immersa nel buio. Jacob, spaventato, afferrò per le spalle la fidanzata e la scosse, risvegliandola dal sonno. Scostò le coperte ricamate che la coprivano e le asciugo con i palmi le guancie bagnate di lacrime. Daphne ansimava con gli occhi spalancati nell'oscurità, la sensazione del dolore era ancora impressa vivida nei suoi pensieri. Riviveva le immagini del sogno impresse sulle palpebre.
- hey riprenditi, piccola guardami, cosa succede?!- esclamò allarmato il ragazzo, carezzandole le guance nel tentativo di placarle l'attacco di panicoo. Piano, Daphne riuscì a riprendere un battito regolare, respirando normalmente, del tutto esausta. La fronte era imperlata di sudore e il viso stanco
-È stato solo un incubo non preoccuparti.- ansimò appoggiando il viso sul petto di Jacob, che l'abbracciò con amore.
-Continuavi a ripetere "Loki", sicura che mentre eri via non ti abbia ferito o abus...-
-No no- si affrettò a rispondere. -Non ricordo nemmeno più ciò che ho sognato, sto bene te lo assicuro.-
Non si avvicinerebbe mai a me, sembro fargli ribrezzo piuttosto aggiunse tra i suoi pensieri.
Jacob continuò a tranquillizzarla, passando le dita tra i suoi capelli d'oro.
-Lo so che non è il momento ideale per parlare di questo, avevo progettato di farlo in un posto piú speciale, eppure ho capito che non può essere un luogo a rendere meraviglioso qualcosa, due persone insieme rendono tutto speciale.- esordì il ragazzo con coraggio, aiutato dall'oscurità che celava il suo rossore.
- Ti conosco da parecchi mesi e oso dire che sei la cosa più bella che mi sia capitata in questa vita. Ti amo e non ho timore a confidarlo.- fece una piccola pausa, forse aspettandosi un Ti amo reciproco che però non avvenne. Lacrime silenziose scorrevano sulla sua maglietta senza che se ne accorgesse, mentre Daphne aveva già intuito il resto della conversazione.
-Amo la tua risata e il tuo sorriso, i tuoi occhi così luminosi e stupendi. Vorrei renderti felice come meriti di sentirti ogni giorno della tua vita e regalarti ciò di cui hai bisogno. Niente ha per me senso senza di te perché sei la donna della mia vita, per questo te lo chiedo. Daphne, splendido dono di tua madre Agathe e tuo padre Heimdall, mi faresti l'immenso onore di diventare mia moglie?-
Ecco lo ha detto, miei dei adesso cosa rispondo si chiese tormentata la ragazza, non avendo molto tempo a disposizione per decidere. Stilò una veloce e riassuntiva tabella mentale dei Pro e contro su Jacob e non trovò difetti. Come aveva detto lui, era in grado di darle tutto per renderla felice, l'amava sul serio e non l'avrebbe mai ferita, come qualcun'altro aveva fatto...
Sposarsi con lui avrebbe reso fiero il padre, poiché era sicuramente un buon partito che forse l'avrebbe aiutato a recuperare la reputazione nel popolo di Asgard, che la considerava una infiltrata, una sudicia mezzosangue. Sposarsi con Jacob era una scelta positiva e logica.
-Sì, accetto di diventare tua moglie.- mormorò Daphne, lasciandosi baciare mentre qualcosa di indefinito le moriva dentro.

Unmasked ~Loki Laufeyson~ [CONCLUSA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora