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Kehlani -Gangsta (canzone consigliata)

Daphne si chiuse la porta alle spalle con un leggero tonfo. L'odore di chiuso della stanza era facilmente percettibile, tanto a lungo era stata tenuta senza essere arieggiata. Tutto però era rimasto come ricordava, tanti anni prima, quando avevano dovuto affrontare numerose sfide. Sfide che nemmeno si sarebbe mai immaginata. La panca dai soffici cuscini era ancora spostata vicino la finestra e le coperte scarlatte ricoprivano il materasso a due piazze. Appena i suoi polpastrelli sfiorarono la superficie liscia e fresca del lenzuolo, una marea di ricordi riaffiorò inesorabilmente, sottraendole le forze. Ricordò con un misto di nostalgia e dolcezza la sua prima volta, con l'uomo che amava... Quando l'aveva reclamata, strappandola da una vita in cui non avrebbe potuto essere felice accanto Jason, facendola sua e confessando i sentimenti tormentati, un amore reciproco. Un sorriso riaffiorò naturale sulle labbra e avvertì un paio di braccia avvolgerle i fianchi e abbracciarla. Intuì che il marito aveva avuto i suoi stessi pensieri.
«Ti amo sai... Ti amo così tanto... » sussurrò il dio con voce roca, lasciando baci brevi ma intensi lungo la pelle vellutata del collo della moglie. Ogni tanto ridacchiava, divertito, nonostante l'aria di Asgard non lo avesse messo di buon umore all'inizio. Si era convinto che era per il bene della figlia e così aveva deciso di passarci sopra. Il fratello aveva accettato di ospitarlo per un lasso di tempo ancora indeterminato e nonostante Loki facesse il duro, sotto sotto era sollevato dall'ospitalità ricevuta, nonostante il passato burrascoso. Anche per lui erano innegabili le immagini di tanti anni prima che gli scorrevano come un film davanti gli occhi. Prese dolcemente per mano la moglie, ammirando la pelle così morbida al tatto e inspirando il profumo di cannella che amava tanto di lei. La condusse a sedere sul letto e le passò un braccio attorno alla vita, invitandola a poggiare il capo sul suo petto, mentre si stendeva.
«Andrà tutto bene, Malyen è al sicuro. Non le accadrà nulla e nessuno la riconoscerà. So che stanno già circolando voci per il nostro ritorno ma vedrai che passerà. Sono trascorsi così tanti anni... È giusto che adesso nostra figlia abbia l'opportunità di conoscere Asgard e girare per le strade del paese, curiosare e osservare libera. » spiegò Loki, passandosi una mano tra i capelli corti. Non si sarebbe mai abituato al taglio così radicale e sperava di poter un giorno tornare alla sua chioma lunga che per tanto lo aveva accompagnato, perché quell'acconciatura era solo un modo in più per ricordargli della maschera che portava e delle bugie che era stato costretto a dire. Appoggiò le labbra sul dorso della mano fragile ed esile della donna e la strinse ancora più, col desiderio di non separarsi mai da lei.
«È solo che... È diventata così grande e pensare che adesso debba diventare indipendente... Immaginarla così autonoma mi fa male. » sussurrò Daphne con la voce spezzata, mentre assecondava le carezze sul viso che il marito le riservava.
«Sta crescendo, ben presto dovremo accettare che prenda la sua strada. » rispose Loki. Rimasero in silenzio per un po', entrambi concentrati sulle loro riflessioni, accompagnati dal torpore che le carezze infondevano. La donna se ne stava con gli occhi semi chiusi e si era girata ad osservarlo in faccia, attraverso le due fessure in cui si erano ridotte le palpebre. D'altro canto lui non si sarebbe mai annoiato di appuntarsi mentalmente quando affascinante e magnetica potesse apparire la persona con la quale aveva deciso di condividere il vincolo del matrimonio. Da giovane non avrebbe mai pensato ad un futuro del genere e se qualcuno gli avesse detto che si sarebbe innamorato e avrebbe avuto una stupenda figlia, lui avrebbe riposto con una sonora risata.
Venne riportato alla realtà da polpastrelli che scorrevano soffici e vellutati sulle sue labbra e facevano una leggera pressione su quello inferiore
«A cosa pensi mh? » chiese Daphne, rivolgendogli uno dei suoi dolci sorrisi.
«A noi... »
«E questo dovrebbe essere positivo o negativo Mr. Lunatico? » ridacchiò.
«No. Mi sono semplicemente accorto di amarti ogni giorno di più. »
Loki si avvicinò alla moglie e alzandole il viso verso il suo, la baciò. Un bacio pieno di passione e sentimenti talmente profondi da non poter essere espressi a parole ma solo attraverso i gesti premurosi che le riservava. Approfondì il contatto lasciando che le loro lingue danzassero in un ballo senza nome e sublime nella sua unicità, avvertendo la familiare stretta allo stomaco nonostante dopo anni ed anni avrebbe dovuto farci l'abitudine.
«Mi sono reso conto di quanto tu sia risuscita a cambiarmi per poi rendermi una persona migliore. Ero così solo e disperato quando mi hai trovato che non mi fidavo di nessuno. Tu, la mia luce, il mio tutto, mia moglie, mi hai mostrato che poteva non essere più così e sei stata al mio fianco. Posso solo ringraziarti per aver sempre tenuto duro con me, nonostante la mia testardaggine. Grazie per aver tirato da dentro di me la bontà che non credevo di possedere. Per tutti e nove i pianeti, io ti amo, voglio passare il resto della mia vita con te. »
Quel breve ma intenso discorso fece scendere delle lacrime di commozione dai grandi occhioni di Daphne, che sembrava spiazzata da quella improvvisa manifestazione d'affetto e che si affrettò a baciare ancora una volta il dio. Avvolse le braccia d'istinto dietro la sua nuca e si aggrappò quasi con disperazione a quel contatto che per lei era come droga.
«No, sono io a doverti ringraziare di avermi scelta. Ti amo così tanto, così tanto... » continuò a ripetere tra mugolii e sospiri, sentendo le spalline dell'abito asgardiano scivolare via per lasciarle le spalle nude. Il vestito verde smeraldo ben presto fu a terra, in un flashback vissuto anni addietro di un momento di passione che era stato così importante per entrambi. Daphne adoperò le dita tremolanti per sfoderare i bottoni dalle asole della camicia bianca del marito e una volta fatto passare anche l'ultimo, lo lasciò a sfilarsela. A vederlo a torso nudo dovette trattenere comunque il fiato, tanto che le appariva bello e prezioso sopra di lei. Dietro la sua schiena fece scorrere le mani che al tatto percepirono delle strisce di pelle ispessita e grinzosa. Le cicatrici della frusta erano ancora lì, a ricordare ad entrambi di quella lontana giornata che si era prospettata come la fine per Loki. Le ferite completamente guarite e rimarginate si allungavano per tutta la superficie della schiena pallida, solcando la pelle per una manciata di centimetri. Daphne però amava quei segni che nonostante tutto testimoniavano la forza che entrambi avevano trovato per salvarsi, andare avanti e ricominciare una vita nuova da zero. Amava poter amarlo dopo tutte le loro peripezie. Non c'erano frasi abbastanza efficaci che potessero convincerlo dell'infinito amore che provava nei suoi confronti. Non c'erano, poteva solo sentirlo con il cuore. Poteva solo osservarla in completa balia delle sue azioni, accaldata e con i capelli scompigliati, le labbra arrossate e gli occhi desiderosi del suo tocco.
«Sei mia ancora, dopo tutto questo tempo. Dopo che te lo chiesi diciannove anni fa in questa stanza, per impedirti di sposarti. »
Loki procedette con la sua piacevole e lenta tortura modicchiando lembi del collo di Daphne, sfiorandole per pochi istanti la pelle, col proposito di provocarle brividi, soffiando sulle zone accaldate.
La donna lo guardò negli occhi di ghiaccio, la prima cosa che l'avevano fatta innamorare di lui.
«Sì e lo sarò sempre, come tu sei ancora mio. »
«Questo è ciò che vuoi, questo è ciò che ho da offrirti amore mio. »

Unmasked ~Loki Laufeyson~ [CONCLUSA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora