#SpazioAutrice
Okay prima di lasciarvi al capitolo, vorrei dire che lo dedico ad una personcina qui su Wattpad che mi rende tanto felice con i suoi voti. @believeinyourself01~The best and the most emotional things in the world cannot be seen, heard, or even touched. They must be felt by the heart.~
-Helen KellerIl fascio di luce abbagliante intorno ai due si dissipava velocemente, lasciando posto ad un paesaggio boschivo. Durante il teletrasporto, l'alba si era trasformata in una mattinata dal clima tiepido e dal cielo ingrigito dalle nuvole. La semplice cittadina di Rosewood, in Pennsylvania, era dove avrebbero trovato Agathe, secondo le istruzioni più precise possibili degli occhi di Heimdall. Una strada sterrata poco larga e polverosa portava i segni nella terra delle gomme delle auto di passaggio e si snodava in curve fino ad un paesaggio di case giù dalla collinetta. Ai lati della via si estendevano boschi di alberi rigogliosi dalle folte chiome e tronchi nodosi. Le villette a schiera in lontananza apparivano essenziali ma spaziose. Quando i due fecero il loro ingresso ufficiale nell'esiguo villaggio, notarono che ogni cottage possedeva vasti giardini curati e graziose depandances in legno. In un paese come quello in cui tutti sembravano conoscersi a vicenda, Daphne e Loki apparivano decisamente vistosi con i loro abiti non adatti alla moda terrestre, così sfarzosi e poco pratico. Proseguivano in silenzio e man mano le persone spuntavano dalle porte delle case, e si accorgevano di quelle strambe presenze. Probabilmente supponevano che appartenessero ad una sfilata medioevale o una festa in maschera. Per fortuna non si trattava di una metropoli, altrimenti ben presto il dio sarebbe stato riconosciuto come l'autore dell'attentato a New York. D'altronde non erano più su Asgard dove Loki aveva già ricevuto la pena per i suoi misfatti e la stava scontando, anzi, era pericolosamente ricercato.
-Queste occhiate come fossimo dei miseri pazzi mi irrita parecchio. Se solo avessi il Tesseract li ridurrei a schiavi come meritano di essere.- ringhiò Loki camminando spavaldo e con le spalle dritte. La sua classica armatura scintillava ai raggi flebili del sole, appariva fiero e incontrastato come se l'intera strada appartenesse a lui. Daphne era tesa come una corda di violino per la "sorpresa" che avrebbe fatto alla madre, non aveva nemmeno forza e voglia di discutere sull'atteggiamento di superiorità di Loki. Il padre le aveva raccontato di Agathe e l'aveva avvertita del fatto che si fosse ricostruita una famiglia con un uomo onesto e avesse avuto un figlio, che allora aveva l'età di sei anni. Fu difficile all'inizio accettare che avesse ricominciato da zero, temeva che l'avesse dimenticata così come Asgard. E se non fosse stata contenta di incontrarla? Se in realtà preferiva la sua nuova vita? Heimdall le aveva detto di recarsi nei pressi di una chiesa chiamata St.Marie cathedral poiché lì vicino avrebbe trovato la graziosa villetta di Agathe. Per non dare nell'occhio, Daphne cercò un negozio di abbigliamento e vi entrò al fianco del dio, alla ricerca di vestiti ordinari per il posto. La commessa era una giovane bassina, dai capelli rossicci e tinti raccolti in uno chignon e l'aria un po' tonta. Quando si accorse dei due, strabuzzò gli occhi per la curiosità, e alla vista della bellezza cerea e possente di Loki, sembrò quasi sciogliersi. Balbettò un confuso saluto e chiese se poteva essere utile. Daphne le riferì che cercavano abiti comodi e pratici e fortunatamente la ragazzina non fece strane domande sul loro look fuori le righe. Porse ad entrambi due t-shirt semplici bianche, dei jeans a vita alta blu scuro per lei e neri per lui. Convinse la giovane a sfilarsi i sandali di cuoio che usava portare ad Asgard, e le rifilò un paio di scarpe di ginnastica chiamate Converse che dopo tutto, trovò alquanto confortanti e comode.
-Loki come faremo a pagare questa roba? - chiese sottovoce Daphne per non farsi sentire: la realtà è che avevano solo monete asgardiane e non possedevano denaro terrestre con cui sostenere la loro permanenza.
-Lascia fare a me.- rispose con voce suadente e convinta, sebbene la ragazza non fosse affatto convinta di poter affidarsi a lui. Non la tranquillizzò per nulla quando all'improvviso la prese per mano e iniziò a correre fuori, con gli allarmi anti taccheggio che squillavano rumorosi assieme le urla isteriche della piccola commessa. Loki si rivelò alquanto agile e scattante per uno che era stato rinchiuso anni in una minuscola cella e riuscì ben presto a seminare la ragazzina che gli correva dietro con affanno. Svoltò in una minuscolo strada dai muri sudici e finalmente si fermò, lasciando nuovamente Daphne, la quale era ancora sotto schock.
-Per tutti i nove regni e dei, cosa ti è balenato in mente si può sapere?- esclamò sorpresa mentre riprendeva fiato con i palmi sudati appoggiati sulle ginocchia. Quei nuovi tessuti erano senz'altro meno ingombranti ma piú aderenti e fastidiosi secondo la giovane asgardiana, che faceva proprio fatica ad adattarsi.
-Sennò non c'era gusto sciocca. - rise il giovane, passandosi le dita tra i capelli scapigliati e sul volto leggermente imperlato da gocce di sudore. Erano giunti in quel paesino da nemmeno poche ore e Daphne temeva già di essere ricercata, lì le voci si spargevano forse troppo in fretta da una bocca all'altra. Non aveva nemmeno voglia di ribattere con una frase piperina o indisponente per perdere tempo in una conversazione che non avrebbe portato ad una soluzione, perciò riprese presto fiato e si rimise dritta. Si guardò attorno nel vicolo cieco e quello che trovò fu un maleodorante sacco di spazzatura abbandonato in un angolo.
-Sarebbe saggio rimettersi alla ricerca, non voglio perdere tempo con stupidaggini e cerca di limitare le tue bravate o al ritorno avrai la tua punizione.- sibilò alquanto irata la ragazza, che era nuovamente direzionata verso l'attesa piazza centrale. Ci vollero dieci minuti per arrivare ed entrambi li trascorsero in silenzio esaminando il paesaggio: il rigido inverno che aveva accompagnato Daphne i primi tempi in cui iniziava ad avere a che fare con Loki, era sfumato durante i mesi in una timida primavera e la neve era scomparsa, lasciando posto a ciuffi di erbetta fresca e verde vivo. Alcuni alberi come il ciliegio e il pesco inziavano a generare dai loro rami esili i boccioli di fiori che successivamente sarebbero sbocciati nei loro candidi colori. Finalmente, si trovarono dinanzi ad una chiesetta modesta, dai muri color panna e un rosone colorato in piano stile gotico. Essendo una costruzione antica, non l'avevano privata delle sue campane originarie in bronzo che stanziavano ancora in un alto campanile smilzo. Heimdall aveva avvertito la figlia che la casa che stavano cercando si trovava a destra dell'edificio ed era caratterizzata da un tetto dalle tipiche mattonelle color terra di siena e nel giardino v'era piantata una quercia secolare. Daphne avanzò con passo incerto, poiché iniziava a perdere la sua spavalderia e il timore di un rifiuto si faceva sempre più vivido nella sua mente. Mise a fuoco una strana cassetta di latta con inciso il cognome Abbott in lettere bianche accatto l'abitazione e capì che erano giunti finalmente a destinazione. Si soffermò col fiato mozzo in gola e sfiorò con i polpastrelli il muretto di legno leggermente scheggiato che recintava la casa. Davanti a se una porta laccata di rosso scarlatto segnava l'opportunità per lei di cambiare la sua vita per sempre. Avanzò con altri passi infermi fino a giungere sugli scalini, avvertiva la presenza immobile del dio. Avrebbe desiderato che il ragazzo proferisse parole di conforto nei suoi confronti per rassicurarla, che mostrasse un minimo di affetto. Eppure nessuna frase uscì dalle labbra serrate di Loki, il quale si limitò a osservare con distacco. Le toccava prendere coraggio da sola. Alzò il pugno per batterlo contro la superficie liscia, poiché non conosceva cosa fosse un campanello, ed attese con ansia che le venisse aperta. Il rumore soffocato di passi si fece sempre più vicino dietro quella barriera, finché la porta non venne aperta e rivelò l'abitante al suo interno.
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Unmasked ~Loki Laufeyson~ [CONCLUSA]
FanfictionI nove pianeti sono in pace e Thor è tornato a Midgard da Jane Foster, dopo aver sconfitto Malekith. Loki Laufeyson è rinchiuso nuovamente nelle celle del palazzo di Odino, ad Asgard, costretto a passarci l'eternità. Il dio delle malefatte conoscerà...