Daphne cercava di non svegliare nessuno, nel tentativo di inoltrarsi nelle prigioni. La luce fioca delle torce illuminava malamente le varie celle, ma avrebbe potuto trovare quella di Loki anche ad occhi chiusi. Dieci passi in avanti e tre verso il corridoio di destra, lì trovava la stanza alla sua sinistra. Tutti dormivano sui propri letti ed era calato un silenzio tombale e perfino il dio era immobile sul suo giaciglio. I capelli, che a Daphne piaceva definire "ad abete", durante i mesi erano diventati ancora più lunghi e arrivavano di qualche centimetro oltre le spalle. Se possibile, le appariva ancora più magro e le mani, che teneva posate sul torace, ancora più scheletriche. Il petto gli si abbassava e alzava regolarmente, le labbra schiuse apparivano invitanti come droga in un periodo di astinenza. Daphne tentava con piena volontà di imprimersi nei pensieri l'immagine di un Jacob solare e allegro, affinché non commettesse stupidagini e lo facesse soffrire. Stava per sfiorare la barriera dorata della cella, quando si ricordò, con enorme sconforto, che non vi poteva più accedere. Il suo ruolo da ancella e guardiana non era più valido e non era più autorizzata ad entrarci. Allora cercò di attirare l'attenzione di Loki, in qualche modo di farlo svegliare senza che anche gli altri prigionieri lo facessero. Sembrava una scena di un incontro segreto tra innamorati in cui Daphne doveva badare a non essere scoperta o vista dagli altri, solo non erano innamorati, o almeno non lo ammettevano...
Dopo infiniti sussurri, lievi urletti, finalmente la figura di Loki ebbe un minimo sussulto e successivamente, aprì gli occhi
-Ma chi diamine osa disturbarmi?- mormorò con la voce impastata dal sonno mentre si alzava dal letto e si sistemava le vesti verde smeraldo. Quando notò chi lo fissava oltre quel muro invisibile, la sua espressione mutò, ma non come Daphne avrebbe preferito. Da infastidita, assunse una piega arrabbiata e piena d'odio, il contrario di addolcirsi, come erano le aspettative.
-Razza di pazzoide, cosa ci fai qui nel cuore della notte? Ti si è per caso bruciato l'unico neurone sano per la testa?- ringhiò rabbioso e sulla difensiva. Non l'aveva mai visto in quello stato, nemmeno quando l'aveva ferita con i suoi poteri. Il suo sguardo era colmo del più marcio dei sentimenti, trasudava disperazione e distruzione, le pupille nere come la pece erano minacciose come non mai. Fu a prima volta che Daphne ebbe sul serio paura del Loki che aveva avanti, che credeva seriamente di non poter dire o fare niente per aggiustare la situazione a cui era andata in contro. Non aveva frasi dolci con cui calmarlo perché la gola le pareva arida come il deserto, né immaginava perché se la stesse prendendo tanto. Okay che lo aveva svegliato nella notte fonda, ma non era certo una reazione proporzionale alla sua azione. Loki aveva percepito il suo timore, si sentì vincitore, ebbe la soddisfazione di vederla indietreggiare nonostante ci fosse uno scudo fra loro. Le labbra si aprirono in un ghigno malefico e strabuzzò gli occhi arrossati dalla follia
-Loki ascoltami, sono venuta qui perché voglio chiederti aiuto. Ho bisogno che tu mi accompagni su Midgard, non accetto un no come risposta.- disse tremolante, tuttavia acquisì un pizzico di sicurezza in più. Notò lo sguardo del giovane radiografarle il corpo esile, soffermarsi sulla parte superiore e sul seno abbondante e risalire al viso impaurito.
-Perché mai dovrei farlo? Non ci tengo a compiere favori per gli altri come una fatina volante dall'espressione raggiante.- ribattè acido, battendo il palmo della mano con forza sulla barriera, facendo sobbalzare la ragazza. Sogghignò soddisfatto
-Ecco, voglio vedere il terrore diffondersi sul tuo volto, voglio vederti supplicare per la mia pietà per non straziarti. Devi temermi come tutti, scappa via, implora aiuto dinanzi al mio potere stupida bambina.-
E fu quello che Daphne fece, colta dal panico e dalla delusione, quelle parole che l'avevano uccisa ad ogni lettera come una lama che affonda sempre più nel cuore. Non rispose a Loki né tentò di celare le lacrime che le scendevano dagli occhi dorati, corse via col cuore in gola, su per le scale. La vista era appannata dal pianto, il battito accellerato le doleva in petto come se stesse per avere un arresto, le gambe come gelatina non rispondevano ai comandi del cervello. Daphne inciampò nei suoi stessi piedi e cadde sulle scale. Le forze oramai l'avevano abbandonata e come una bambola di pezza si era accasciata. Avendo battuto la testa, si sentì ancora più confusa e il braccio iniziava a sanguinarle per averlo scorticato. Quella notte, realizzò che non era stato Loki a rovinarle la vita, era stata lei con le stesse mani a darsi il potere di distruggersi amando il dio.
Si era innamorata, la cosa peggiore era farlo con un ragazzo non giusto per lei. La cosa peggiore era pensare che potesse cambiare per lei. Anche Daphne era stanca delle lacrime che uscivano dai suoi occhi e rotolavano in abbondanza sulle guance: era sempre stata una guerriera e non aveva mai esternato prima il suo dolore, non così evidentemente. Voleva solo svegliarsi e vivere, senza pensare constantemente a lui, essere felice con Jacob. Amare troppo Loki la consumava come l'acido corrode la materia: sveglia fino alle tre di mattina, desiderava solo non provare alcuna sensazione. Non si sentiva irritata o arrabbiata, semplicemente stanca di dare e non ricevere, di provarci per ottenere il nulla. Stanca di credere ad ogni bugia dolce di Loki, di riporre le speranze ed essere ancora una volta delusa. Le parole feriscono peggio di un'arma e il discorso del ragazzo aveva procurato cicatrici eterne nell'animo di Daphne. Dicono che l'amore sia romantico e soffice come le nuvole, lo zucchero filato, qualsiasi cosa sia ritenuta dolce e piacevole. Il tipo di amore dei due invece era brutale, ti ruba tutte le cose meravigliose che hai e ti ritorna dolore, ricordi struggenti. Eppure dimenticare per sempre, provare ad eliminarlo dalla sua vita, per Daphne era impossibile, come cercare di spegnere un incendio buttando gasolio sulle fiamme.
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Unmasked ~Loki Laufeyson~ [CONCLUSA]
FanfictionI nove pianeti sono in pace e Thor è tornato a Midgard da Jane Foster, dopo aver sconfitto Malekith. Loki Laufeyson è rinchiuso nuovamente nelle celle del palazzo di Odino, ad Asgard, costretto a passarci l'eternità. Il dio delle malefatte conoscerà...