Ci vollero alcuni istanti perché Daphne mettesse a fuoco ciò che le era intorno, soprattutto le voci di più persone si sovrastavano fra loro e le provocavano un gran mal di testa. Si rese conto che non si trovava nella sua stanza né nella cella di Loki, a cui appartenevano i suoi ricordi più recenti. In un flashback rivisse il discorso malinconico del dio, lei che lo sfiorava e poi lo schianto, l'incantesimo che le aveva fatto perdere i sensi. Numerose guaritrici le ronzavano con apprensione intorno e appena notarono che si era ripresa, le propinarono un puzzolente e denso miscuglio bluastro in una coppa d'oro. Le dissero di berlo e che l'avrebbe fatta sentire meglio ma la giovane preferì, come al solito, decidere per sé. Ritenendosi già sana e in forze, scattò via agilmente dal lettino su cui era stesa e dalle donne, cercò di uscire dalla sala medica. Tuttavia appena si fondò fuori, rimbalzò su qualcuno. Per la precisione ad una spanna dal suo naso c'era un torace muscoloso e coperto dalla tipica corazza asgardiana. Quando rivolse lo sguardo al viso, formò una piccola "o" con la bocca per lo stupore: aveva sentito parlare di lui eppure non l'aveva mai incontrato prima. Era il fatidico Thor. La chioma biondo cenere arrivava a ciocche sottili poco dopo le spalle, il viso squadrato era perfetto. Due iridi dal colore azzurro puro come il cielo risaltavano e le labbra rosee erano valorizzate da una fila di denti bianchi come la neve. Il dio sorrise cortesemente e delle rughette adorabili gli si formarono ai lati degli occhi
-Salve milady, io sono Thor, dio del tuono e figlio di Odino. Avrei bisogno di discutere con lei su alcune questioni, se se la sente la invito per una passeggiata fuori nel giardino.-
Si spostò per lasciar uscire dalla stanza la ragazza e richiuse la porta dietro di sé, dopo aver fatto notare alle guaritrici che il loro lavoro era terminato. Premeva senza troppa insistenza il palmo sulla schiena della fanciulla, guidandola verso l'esterno.
- Sono profondamente grata di avere l'onore di incontrarvi e vedervi di persona. Ho sentito spesso parlare di lei con immensi elogi e complimenti, so le magnifiche imprese che ha intrapreso e del suo coraggio oltremodo smisurato. Vorrei anch'io mostrarle la mia gratitudine: in quanto metà asgardiana e metà midgardiana è come se avesse salvato entrambi i miei pianeti.-
Daphne si inchinò con leggiadria e proseguì affianco il dio. Al contrario di Loki, il fratello appariva senz'altro più gentile, disponibile e a modo. Sapeva mettere a proprio agio le persone senza scrutarle con sguardo diffidente, come era solito fare il gigante di ghiaccio.-Sono tornato qui dalla Terra assieme Jane Foster, la mia promessa sposa, poiché ho compiuto giuramento di proteggere la mia patria e governarla in caso di necessità. Nessuna minaccia incombe su di noi ma attualmente il trono del re di Asgard è vuoto e io devo adempiere ai miei compiti. Purtroppo, per padre è giunta l'ora dell'oblio e dell'eterno sonno. Questa notte ha chiuso gli occhi per sempre, mentre la vita gli veniva portata via dalla vecchiaia. -
La voce di Thor si incrinò di amarezza e quest'ultimo voltò il viso per non mostrarsi debole agli occhi della giovane. Sospirò pesantemente, appoggiandosi al balcone che sovrastava il giardino del palazzo. I pensieri si affollavano nella sua mente, i ricordi di tingevano di tristezza e il tormento del lutto lacerava l'animo di Thor. Rammentava quando da bambino giocava al fianco del padre, avvertiva sulla nuca le dolci carezze. Tante, troppe, volte Odino aveva provato a convincerlo a parlare con Loki, che gli facesse capire in qualche modo che gli volevano bene. Non era mai stato eccessivamente espansivo e Thor era cosciente che le poche volte lo aveva dimostrato specialmente a lui, lasciando in disparte il fratello. Nessuno aveva mai voluto una tale crepa affettiva in famiglia, nessuno aveva mai chiesto di combattere in guerra contro Loki. Lo amavano ma non l'avevano dimostrato e a quel punto era troppo tardi per rimediare. Parole mai confidate, segreti mai svelati e abbracci mai ricevuti avevano creato l'odio e la voglia di distruzione nell'animo del fratello, era consapevole che fosse colpa sua. Era troppo tardi per rimediare.-Sono rammaricata per la vostra perdita, so cosa significa dire addio ad un genitore, in un certo senso. Odino voleva che lei fosse il suo successore e sono sicura che regnerà su Asgard con giustizia e che saprà amministrare il popolo sul trono che le è stato assegnato. Le auguro fortuna e prosperità nel futuro.- disse Daphne con apprensione affianco al giovane. Fece per adar via ma la voce di Thor la trattenne ancora
-Dopo l'accaduto, è stato deciso per la tutela della vostra salute di sollevarla dall'incarico di custode di Loki Laufeyson. Mio fratello è fuori di senno: la sua violenza non ha controllo né argini ed è pericoloso per chiunque gli stia attorno. Non sarebbe dovuta essere assegnata a lui, è stato un errore, un atto di fiducia che ci ha portati al vostro incidente. C'è sempre una parte del mio cuore che spera che Loki cambi davvero, che prenda la retta via ma non credo ci sia più delle tenebre nel suo oscuro cuore. ben presto avrà un nuovo compito, nel frattempo sarò disponibile ad offrire un sostenimento economico. Sono più che desolato del comportamento di mio fratello e chiedo scusa anche a nome suo.-
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Unmasked ~Loki Laufeyson~ [CONCLUSA]
FanfictionI nove pianeti sono in pace e Thor è tornato a Midgard da Jane Foster, dopo aver sconfitto Malekith. Loki Laufeyson è rinchiuso nuovamente nelle celle del palazzo di Odino, ad Asgard, costretto a passarci l'eternità. Il dio delle malefatte conoscerà...