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#SpazioAutrice
Dedicato sempre a
@believeinyourself01♡
Canzone consigliata per il capitolo: monster by Imagine Dragons (l'adoro *-*)

Loki Laufeyson era stato scortato con urgenza in una cella alquanto spartana e fredda, senza i lussi di cui aveva usufruito nel passato. Vi era stato rinchiuso senza troppi complimenti e vi era rimasto solo tutta la notte. Nell'attesa di qualche visita o di una notizia, il dio era rimasto sveglio in una veglia sfiancante. La rabbia e la frustrazione avevano preso possesso del corpo facendo impazzire i suoi poteri e rendendolo pericoloso. Le guardie lo osservavano caute da lontano, mentre urlava come un dannato, e riduceva in schegge di legno le sedie messe a disposizione nella stanza. Emanava piccole e lucenti fiammelle blu elettrico dai palmi delle mani e onde di energia si scagliavano contro gli umidi muri di pietra. Essere all'oscuro di ciò che lo attendeva lo rendeva estremamente nervoso e negli occhi aveva uno sguardo folle che trasudava cattiveria. Il pensiero che quello stolto sarebbe rimasto impunito era insopportabile. Fu alle prime luci dell'alba, che all'insaputa del prigioniero, dall'altra parte del castello, una giovane dama si stiracchiava nel letto, alla ricerca della sua presenza accanto. Daphne si sentiva rilassata e i muscoli sciolti, dopo tanto tempo aveva dormito senza i riccorenti incubi sull'incidente. Tastò lo spazio del materasso alla sua sinistra, nell'intenzione di stringere a sé il proprio fidanzato e donargli un bacio come buongiorno. Un pizzico di delusione la colse, misto a curiosità nel trovare la superficie fredda e le coperte scostate. Si avvolse nel lenzuolo e si alzò preoccupata, guardandosi intorno. Non c'era traccia di Loki e lei non aveva la più pallida idea di quello che gli fosse successo. Domande angoscianti le frullavano in mente mentre si aggirava per la stanza e il bagno adiacente, entrambi vuoti. Si sbrigò ad indossare della biancheria intima, un pantalone di lino bianco e afferrò distrattamente una camicia buttata su una poltrona. Notò con un tuffo al cuore che fosse qualche taglia piú grande e ne dedusse fosse di Loki. L'abbottonò inspirando il profumo impresso sul tessuto e la lisciò passando le dita sul cotone verde bottiglia. Non aveva idea da dove iniziare a cercare il dio, non aveva nemmeno amici a cui chiedere ed era in preda ad un'ansia divoratrice. Stava vagando per l'edificio senza una meta ben precisa quando si bloccò improvvisamente, ed un'idea spaventosa le balenò per la mente. Ragionò sul carattere impulsivo di Loki e il segnale che forse fosse scappato di notte per andare chissà dove, fece volare i suoi pensieri a Jacob. Il rancore che il dio era capace di provare e accumulare dentro di sé era talmente radicato da poter scoppiare, esplodere in una maniera violenta. Oh no, fa che non abbia combinato un disastro. I pensieri si fecero purtroppo realtà quando poco dopo una guardia venne a reclamare l'attenzione di Daphne e la condusse nelle celle sotterranee, con aria contrita di chi deve comunicare una brutta notizia. Ma lei già aveva capito per grandi linee lo svolgimento della nottata e quanto le azioni, nonostante le fossero ancora sconosciute, potessero tanto gravi da avere ripercussioni e conseguenze. La guardia rivolse uno sguardo quasi di pietà alla dama, con profondi occhi scuri e mentre scendevano le familiari scale di marmo, parlò con tono piatto.
-Attualmente il vostro fidanzato è rinchiuso in una cella di isolamento in fondo ai corridoi e lontano dalle altre, poiché è particolarmente irrequieto. È stato accusato di aggressione ad una guardia di servizio questa notte ma non può essere subito giudicato e punito perché il nostro sovrano Thor è attualmente su un altro pianeta in una spedizione di pace. È stato un suo esplicito e rigoroso ordine di non giustiziare il fratello in sua assenza se avesse conbinato qualcosa. Ci potrebbero volere interi mesi prima del suo ritorno, fino ad allora lo manterremo al sicuro qui.-
Daphne annuì seria, nonostante dentro di lei stesse tremando di agitazione. Desiderava più di ogni altra cosa in quel momento incontrare Loki e poter chiarire con lui. E finalmente giunse davanti la barriera, ma un senso di desolazione le fece salire le lacrime agli occhi nell'accorgersi che non poteva attraversarla. Battè i pugni sulla superficie liscia per attirare l'attenzione del dio di spalle e sentì le sue urla che si placarono quando la vide. Erano solo loro due, soli in un corridoio dalla forte umidità e i battiti del cuore sembravano quasi udibili e sincronizzati. Daphne sussultò. Non aveva mai visto Loki nella sua forma di Jotunn e un po' le fece soggezione, nonostante ci fosse un muro tra di loro a proteggerla. Eppure il dio quando si accorse di lei sembrò placarsi docile e apparve sollevato, accasciandosi in ginocchio più vicino possibile alla schermata dai bagliori brillantinati. Vi appoggiò il palmo destro e attorno ad essa si formò un alone ghiacciato, causato dalla sua fredda pelle azzurrina. Daphne si aggiustò una ciocca color caramello dietro l'orecchio e fece lo stesso, immaginando di far combinare le loro mani insieme, senza distanza. Poggiò la mano sulla figura di quella di Loki e sorrise mestamente.
-Ma cosa hai combinato... - sussurrò con la voce incrinata dal dolore, mentre anche lei si accomodava seduta spartanamente a terra, con le gambe incrociate.
-Indossi la mia camicia. - disse con una nota di felicità nella voce, tuttavia la ragazza non aveva affatto voglia di discutere di frivolezze. Era triste sí, ma anche così arrabbiata che si costrinse ad assumere un'aria dura e a non mostrarsi sensibile. Voleva sul serio rimproverarlo.
-Per tutte le divinità Loki, adesso non cercare di svincolare l'argomento. - vide un'espressione confusa e ferita formarsi sul suo volto ma la ignorò, decisa a reclamare risposte.
-Mi puoi spiegare dannazione perché non mi hai dato retta?- Il tono di voce le si alzò automaticamente e si fece più agguerrita. -Ti avevo chiesto solo di stare al tuo posto e di non agire, di non dire o combinare stupidità. IO TI AVEVO CHIESTO DI DIMENTICARE E DI STARE FERMO, PERCHÉ HAI CERCATO UNA VENDETTA DI CUI NON HO BISOGNO?! AVREI VOLUTO SOLAMENTE CHE TU POTESSI ESSERE AL MIO FIANCO: LA TUA PRESENZA AVREBBE GIÀ CONTRIBUITO IL NECESSARIO A FARMI STARE MEGLIO.-
Daphne si alzò di nuovo e sotto lo sguardo vigile di Loki, camminava avanti e indietro per un breve tragitto.
-So che tu puoi essere una brava persona: me lo hai dimostrato dal primo giorno in cui ci siamo incontrati, lo ricordi? Il modo in cui mi stuzzicavi ma io non me ne sono mai andata perché credevo in te? Sono stata colei che ti ha appoggiato quando nessun'altra era disponibile e ti ho dato fiducia. Sei il mio fidanzato e so che hai un cuore d'oro, eppure quello che non riesci a capire è che con il tuo atteggiamento e le azioni impulsive contro Jacob, hai mandato all'aria un debole castello di carta ed il tentativo da parte mia di farti apparire buono anche agli occhi degli altri, non solo ai miei. Adesso sei in attesa di giudizio e Odino, possa riposare in pace,  solo sa cosa ti aspetterà. Per giunta potresti attendere qui interi mesi prima che il nostro re ritorni. E allora io come farò senza potermi avvicinare a te?  Senza abbracciarti o baciarti?-
Daphne abbassò lo sguardo sconfitta dal silenzio protratto a lungo dal dio. Era frustrante: le sembrava di essere tornata ai vecchi tempi in cui doveva faticare per strappare poche e scarne parole dalle sue labbra.
-Dirò la verità, al processo, e gli altri sapranno cosa è stato in grado di fare Jacob. - disse sottovoce.
Daphe gemette di fastidio e come un'anima dannata, si risedette e si tirò le ginocchia al petto, appoggiando il mento su di esse. Roteò gli occhi alzandoli al cielo e sbuffò.
-Ti prego, sei troppo intelligente e astuto per fare un'affermazione simile. Prima di altro, io non ho prove dello stupro di Jacob, sebbene sia certa che sia stato lui: non ho alcun dubbio. Ma non so come dimostrare la verità, non posso. Se tu racconterai dell'accaduto,  chi pensi che ti crederà? Ascolteranno il dio degli inganni e malefatte, che più di una volta ha tradito il fratello e addirittura sterminato New York, oppure un guerriero,  un soldato da sempre fedele al re e senza una macchia sull'onore? Hai rovinato tutto Loki: dovremo stare separati per il tuo egoismo e la tua mania di protagonismo. Hai agito per conto tuo senza considerarmi ed ora dobbiamo pagarne le conseguenze. -
Daphne corse via dal dio, non volendo vederlo più e così arrabbiata da non poterlo sopportare oltre.

Unmasked ~Loki Laufeyson~ [CONCLUSA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora