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Terzo giorno. Daphne ancora una volta aveva passato la notte in bianco senza potersi rilassare: la rabbia le scorreva ancora potente nel corpo dopo le parole di Loki. Le risentiva nella mente come un eco infinito, la sfumatura di scherno nel suo tono la irritava tanto da perdere il controllo. Suo padre era venuto a conoscenza di come si era comportata e non ne era stato affatto lieto: la sua indole pacata e sorniona spesso contrastava con l'irrequietezza della figlia. Potendo vedere ogni cosa dovunque, non aveva avuto bisogno di essere fisicamente nei sotterranei per accorgersi dell'accaduto e aveva ammonito Daphne affinché ciò non accadesse ancora. Loki era un prigioniero ma lei non poteva attaccarlo lo stesso e se voleva preservare il suo incarico, doveva calmarsi. Prima di entrare nella cella dorata, fece un grande sospiro nell'inutile tentativo di svuotare la mente.

-Bentornata giovane ancella. Le chiederei come ha passato la serata ma non mi interesserebbe né cambierebbe lo svolgersi del mio presente dunque, non lo farò - ridacchio Loki di spalle, mentre si versava con grazia dell'acqua da una caraffa di cristallo.
"Non perdere il senno" Daphne continuava a ripetersi tra sé e sé in un mantra che ben presto perse significato, ma che almeno riusciva a tenerla distratta. Strinse i pugni dietro la schiena, fino a far sbiancare le nocche, inoltre  il tessuto del lungo abito blu oltremare le sembrava essere fastidioso come se la opprimesse e si azzeccasse al corpo.
-Loki, potrebbe tacere?Eviterebbe una seccatura ad entrambi. L'accordo prevede che io passi qui la giornata fino al tramonto dopodiché le guardie mi faranno uscire e me ne andrò via senza problemi. Se la mia presenza non è gradita temo che si dovrà abituare lo stesso poiché sono l'unica disponibile per questo compito. Se la cosa la può rincuorare, il sentimento di fastidio verso l'altro è reciproco, figlio di Laufey. -

Con passo felpato il dio si avvicinò di soppiatto dietro la giovane e le parlò solo quando fu in grado di sussurrarle all'orecchio
-Mia cara, non c'è nulla che mi innervosisca in lei, ma vede, io sono fatto così e la vedo come uno sfizioso gioco da punzecchiare - le si avvicinò al collo e sorrise sulla pelle olivastra, soffiandovi sopra -io sono il dio delle malefatte e delle bugie, non si aspetti certo che sia lieto di avere una simile compagnia ma il fatto che lei abbia avuto quel coraggio ieri, stuzzica la mia curiosità -
Loki le girò attorno per incrociare gli occhi color ambra dell'ancella, la quale sembrava stesse sul punto di esplodere con un fischio come certe teiere antiche. Nei sui occhi riconobbe un dorato familiare, ma non seple ricollegarlo alla giusta conoscenza, in seguito poi lo avrebbe capito. In quel momento era più che evidente che la ragazza cercava di trattenersi dallo sbraitare e finire come ventiquattr'ore prima, perciò se ne stava in silenzio, consapevole che era messa alla prova da suo padre.

-Mi dica, lady Daphne, la vedo piuttosto provata dalla mia presenza eppure mi conosce da pochi giorni. Le assicuro che sfortunatamente la situazione non migliorerà.-

Il giovane uomo si allontanò senza far rumore così come si era accostato e continuò a parlare con voce melliflua.

-Ammetto che vorrei proprio sapere qualcosa sul suo passato. Come le ho già detto, non perché mi cambi qualcosa o mi possa tirare fuori di qui, ma d'altronde l'eternità è noiosa da passare senza qualche passatempo. Perciò mi racconti di ciò che sembra averle turbato tanto l'infanzia: vedremo se la guerriera che crede di essere non è frutto di tanta immaginazione e castelli di carte.-

L'ancella non si lasciò intimidire dal tono autoritario di colui che le stava di fronte e ribattè con altrettanta sfrontatezza.

-Loki Laufeyson, lei è il mio incarico e per questo siamo costretti qui insieme, te lo ripeto ancora una volta . Ma non condivido affatto ciò che ha fatto in passato e la pena a lei assegnata è equa per le colpe commesse. Lei insiste per chiedermi domande sul mio conto personale ma non credo sia appropriato darle alcuna informazione, non sono tenuta a farlo. -

-Oh andiamo lady D, così che divertimento c'è? Sto cercando solamente di rendere più stimolante la situazione e non ha nulla da perdere, così come me.-

Loki prese da uno scaffale una preziosa scacchiera dai bordi intagliati in un legno scuro e lucido e l'adagiò sul tavolo, davanti lo sguardo perplesso della giovane.

-Facciamo una partita, se lei vincerà, potrà levarsi ogni dubbio su di me, chiedendo quello che vuole, se io vincerò, lei dovrà spiegarmi le sue origini. Ci sta?-

-Accetto. Vuole giocare? Bene giochiamo Loki, l'avverto che non l'avrà vinta.-

Unmasked ~Loki Laufeyson~ [CONCLUSA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora