Una guardia dall'aspetto burbero e dalle spalle larghe, si avvicinò alla gabbia di Loki e attirò la sua attenzione battendo un pugno sulla superficie. Il dio, che si era rivelato più aspro e provocatorio nell'ultima settimana di ritorno da Midgard, rivolse un'occhiataccia all'uomo che lo aveva infastidito. Si alzò dal letto e con fare disinteressato, si avvicinò.
-Loki Laufeyson in nome del re di Asgard, Thor, ti dichiaro a partire da questo momento, libero ed esonerato da qualsiasi pena.- annunciò la guardia, battendo a terra l'asta della lancia dalla punta di ferro e mostrando con un cenno del capo che il giovane poteva uscire. Il dio inarcò un sopracciglio, indeciso se fidarsi o no, tuttavia lo sguardo deciso e fisso della guardia lo convinse della vericità del permesso.
Avanzò di alcuni passi, cauto, prendendo coraggio quando sfiorò la barriera e vide la mano al di fuori di essa. Fu finalmente fuori dalla cella e fu come un macigno gli scivolò giù dal petto, facendolo respirare rilassato e sollevato. Era libero. Non era più relegato in quelle quattro mura che per anni lo avevano conosciuto. Rivolse un sorrisetto soddisfatto all'uomo accanto e stiracchiò le braccia all'insù. Prima che potesse imboccare le scale per uscire dalla prigione, fastidiose parole gli giunsero alle orecchie.
-Nostra maestà desidera vedervi e mi ha incaricato anche di riferirle che la sta aspettando nel giardino all'interno del castello. -
La guardia girò velocemente sui tacchi e svolto scomparendo dietro un altro corridoio, mentre Loki sbuffava. Era risaputo in tutti i nove regni l'astio profondo che nutriva per il fratello, per quale diamine di ragione voleva incontrarlo? Si aspettava una noiosa ramanzina sul comportarsi come si conviene, sull'etichetta e il buon senso. E sapeva che non avrebbe prestato attenzione nemmeno ad una parola, annuendo con disinteresse. Quando uscì fuori in cortile, era pomeriggio inoltrato ma il sole ancora non era tramontato completamente e il cielo era ancora azzurrino. Loki camminava sicuro di sé verso la figura bionda che sedeva di spalle su una roccia. Essa avvertì la sua presenza e si girò. Thor sorrise affabilmente, tentando di abbracciare il fratelli che però rimase rigido e dunque rinunciò a metà, soffermandosi con le braccia aperte.
-Per cosa mi avete convocato re? - chiese duro il ragazzo, calcando con odio l'ultima parola. Gli girò attorno, squadrò il viso giovane e ridente, solare come il suo non era mai stato.
-Non darmi del tu, ci conosciamo da piccoli e non mi sentirei a mio agio. Sono sovrano ma non cambia nulla tra noi. - disse Thor, concentrando i suoi occhi azzurro cielo sui ciottoli ai suoi piedi.
-Già non cambia nulla, io odio te e tu odi me quindi illuminami sul motivo della tua presenza qui. - rispose antipatico Loki.
-Voglio parlarti della tua liberazione. C'è una persona grazie alla quale tu sei qui fuori e non nei sotterranei insieme agli altri prigionieri. La ragazza che ti era stata affidata, la stessa con cui sei sceso su Midgard, Daphne, al vostro ritorno mi ha inoltrato la richiesta del tuo scagionamento. Non mi sono dichiarato abbastanza lucido da dare un ordine imparziale alle mie guardie e così i miei consiglieri hanno assistito assieme a me al discorso che ha tenuto alcuni giorni fa. Ci ha dato motivazioni e ne era convinta e determinata. Avresti dovuto assistere mentre dibatteva e ti difendeva con una sicurezza strabiliante. Quindi è merito suo se adesso sei qui.-
Daphne, ancora una volta mi ha regalato ciò che non merito. Oh Daphne come sei testarda e stupida, non merito la tua misericordia pensò Loki, con tristezza. Le era grato perché una persona finalmente teneva a lui, ma aveva paura di farle del male come era successo in precedenza. Non era sicuro di essere stabile abbastanza per controllarsi e non ferirla. Rimase in silenzio.
-Fratello, questa Daphne è innamorata. Ti ama. Non so cosa sia successo tra voi e non pretendo di saperlo, tuttavia basta leggere i suoi occhi per notare i sentimenti nei tuoi confronti. Eppure, ho una notizia: si sposerà. Tra due giorni e con Jacob, un mio fedele amico e guerriero in battaglia. Non so se ne avete discusso, non mi immischio, volevo solo riferirtelo. -
Il dio si gelò sul posto. Qualcosa dentro di lui, molto in fondo, si spezzò con un crack doloroso. Sentì una sensazione inspiegabile alla bocca dello stomaco: delusione, misto a rabbia e sconfinato dolore. Perché gli importava? Non avrebbe dovuto curarsene. In mente ricostruì l'immagine dell'affascinante Daphne e creò sul suo corpo evanescente un ipotetico vestito bianco candido. Ricordò vagamente la sagoma di Jacob, avendolo visto solo una volta al banchetto, ed lo immaginò chinarsi sulla sua promessa sposa e baciarla con passione. E dopo la festa, la sera loro due avrebbero... Il pensiero si fece insopportabile e un'ansia inspiegabile gonfiò di panico il cuore di Loki. Non doveva sposarsi. Ripenso alle malefatte che aveva compiuto negli anni, alla cattiveria che era parte di sé. Deciditi.È questa la vita che cerco? È questo il meglio che posso essere? Posso diventare più buono magari? Più gentile o compassionevole? Deciditi. Inspira, espira, deciditi.
-Fratello mio, mi dispiace ma lei se ne è andata. Pensava fossi la persona più fantastica in questo mondo nonostante il resto. Avrebbe scelto te a qualsiasi ragazzo ma adesso ha trovato uno che la merita davvero e adesso sei solo un pezzo del suo passato, che scompare ogni giorno di più.-
In quel momento Loki dovette accettare la realtà che sembrò fargli più male di quanto si aspettasse. La sua Daphne stava per sposarsi con un altro ragazzo e lui non aveva alcun diritto di fermarla o dirle cosa decidere. Era la sua vita ed era giusto che la vivesse con chi potesse renderla meravigliosa come lei.
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Unmasked ~Loki Laufeyson~ [CONCLUSA]
FanfictionI nove pianeti sono in pace e Thor è tornato a Midgard da Jane Foster, dopo aver sconfitto Malekith. Loki Laufeyson è rinchiuso nuovamente nelle celle del palazzo di Odino, ad Asgard, costretto a passarci l'eternità. Il dio delle malefatte conoscerà...