Loki Laufeyson aveva atteso a lungo la fidanzata nel giardino in cui si erano dati appuntamento. Erano trascorsi minuti, poi un'intera ora, senza che vi fosse traccia di Daphne. La sorpresa organizzata dal dio sarebbe dovuta essere una affascinante gita in barca in una grotta nascosta, per poi approdare in una baia dall'acqua cristallina e organizzare un pic-nic sulla sabbia. Aveva fatto del suo meglio per superare qualsiasi aspettativa e andare oltre la propria scorza acida, di essere premuroso e romantico, anche se quell'aggettivo gli suonava ancora strano e gli calzava male. Tutto era pronto nei minimi dettagli: una piccola ma comoda barchetta di legno era ormeggiata aspettando solo di essere guidata. Ma non ci fu nessun appuntamento e con lo scorrere inesorabile del tempo senza che Daphne arrivasse, Loki iniziò a farsi irrequieto. Il solo pensiero che le fosse capitata una sventura o un incidente, bastava a far riemergere il suo lato nervoso e pericoloso. Nel mezzo del cielo il sole splendeva alto e il dio ne dedusse che fosse quasi la mezza. Si alzò dal masso su cui vi era rimasto ad attendere, e decise di girovagare per il castello alla ricerca disperata della sua amata. Non era consigliabile incontrarlo nei corridoi in quei momenti di agitazione e fu solo per non perdere tempo, che non affatturò un paio di ancelle svampite. Vagò senza meta, il rumore pesante dei passi che rimbombava nell'eco delle mura e l'affanno che gli gonfiava il petto. Gli si gelò il sangue quando una donna anziana lo incontrò presso le stanze di ricovero dell'infermeria, e lo chiamò a gran voce. Indossava un camice candido e la sagoma di un caduceo ricamata a sinistra all'altezza del petto, la tipica divisa delle guaritrici. Loki le rivolse un'occhiata sprezzante ma la donna dai capelli color topo e rughe marcate rispose gentilmente.
-Signor Laufey, una persona che magari lei sta cercando è ricoverata qui da noi.-
Il cuore iniziò a fremere. Il dio si fece vigile e non obiettò a seguirla in una stanza spaziosa. Maghe esperte lavoravano attorno un lettino, disegnando rune di guarigione sulle braccia pallide della paziente, altre borbottavano incantesimi per accellerare il rimarginarsi delle ferite e l'efficacia delle cure. Quando videro entrare il dio, sconvolto, indietreggiarono intimorite, spaventate per una possibile reazione violenta da parte sua. La donna che lo aveva accompagnato si presentò come Annie e gli spiegò che Daphne era rimasta priva di sensi dopo che una persona, non specificò chi, aveva abusato senza pietà di lei. Una guardia aveva per caso trovato la semidea e subito aveva prestato soccorso, portandola da loro. L'avevano aiutata e rimesso in sesto, da una manciata di minuti era sveglia ma non aveva proferito parola oltre aver spiegato in modo conciso l'accaduto. Anita sembrò voler aggiungere qualcos'altro,eppure si morse il labbro indecisa, tentennado e alla fine facendo finta di niente, scuotendo il capo. Quando parlò, la voce di Loki suonò pesante e tombale: ordinò senza scrupoli che tutti i presenti li lasciassero soli. Finalmente poté riconoscerla. Eppure, qualcosa era cambiato. Daphne non si mostrò sollevata al suo arrivo, non fece niente in realtà. Se ne stava seduta con la schiena dritta appoggiata allo schienale rigido del letto, i capelli pettinati le scendevano morbidi sulle spalle e le mani erano incrociate sul grembo coperto da una coperta lilla. Lo sguardo era perso nel vuoto e le pupille rimasero fisse in un punto indecifrabile del muro di fronte anche quando Loki si avvicinò a lei. Il respiro le usciva a piccoli sospiri e il viso nonostante la carnagione scura, era esangue e cereo. Il dio le sfiorò la guancia premuroso, inspirando il buon profumo di cocco dei suoi capelli. Dentro di sé una rabbia mai provata prima esplodeva e distruggeva il suo animo come acido muriatico. Un rancore sconfinato incendiava il suo cuore e incrementava i poteri malvagi da gigante di ghiaccio. Immaginò la sua Daphne rinchiusa in uno spoco sgabuzzino, nuda e alla mercè di un uomo digustoso che aveva osato stuprarla. Chiunque fosse stato, aveva usato come un giocattolo il suo tesoro, la sua ragione di vita. Si trattenne difronte la ragazza per un potente autocontrollo: era già abbastanza sconvolta e arrabbiarsi non l'avrebbe rassicurata. In mente si ripromise che l'avrebbe fatta pagare a quello sporco e sudicio pervertito.
-Piccola... Guardami ti prego. - esordì Loki con dolcezza, sedendosi accanto la propria fidanzata. Ella si girò, ma nei suoi occhi v'era ancora la desolazione e il nulla. Occhi sbarrati e inespressivi.
-Io mi sento terribilmente in colpa per averti lasciata sola stamattina, se solo ti avessi accompagnata al giardino forse tutto questo non sarebbe successo. -
Il dio suonò roco e flebile, per la prima volta dopo tanti mesi, si mostrava nuovamente sensibile. Tuttavia non se ne vergognava, perché sapeva che in quel modo avrebbe almeno dimostrato in minima parte a Daphne che ci teneva a lei e che aveva dei sentimenti da esternare. Pianse senza disagio o timore, a lungo e copiosamente, stringendo tra le mani quelle fredde e inermi della ragazza, il viso seppellito sul suo addome.
-Loki, da quando stiamo assieme come coppia, mi hai detto tante volte di amarmi. È così sul serio? - bisbigliò sottovoce la giovane, con tono neutro che non lasciava trapelare alcuna emozione. Il dio la guardò con occhi arrossati dalle lacrime ed annuì convinto.
-Certo, sei l'unica che io sia mai riuscita ad amare. Non sarei nessuno senza te a questo punto. Sei una persona estremamente forte, supereremo questo insieme. -
-Non si tratta solo dello stupro. -
Daphne pronunciò l'ultima parola a fatica, socchiudendo le palpebre e prendendendosi un istante per acquistare senno.
- Dopo che ho, oggettivamente, fatto sesso con... Jacob... - Loki per poco non si strozzò ed i suoi occhi si scurirono di ira al pronunciare quel nome, ma si lasciarono domare quando lei gli fece cenno di non proferire parola. C'era dell'altro.
-Quando mi hanno trovata, ero piena di sangue e le guaritrici hanno fatto il possibile, ma giunta qui era troppo tardi. Ho avuto un aborto spontaneo. Ero incinta del nostro bambino. Il piccolo è morto. -
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Unmasked ~Loki Laufeyson~ [CONCLUSA]
FanfictionI nove pianeti sono in pace e Thor è tornato a Midgard da Jane Foster, dopo aver sconfitto Malekith. Loki Laufeyson è rinchiuso nuovamente nelle celle del palazzo di Odino, ad Asgard, costretto a passarci l'eternità. Il dio delle malefatte conoscerà...