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#SpazioAutrice
Okay so che non importa a nessuno ma questo è il capitolo che tipo aspetto di scrivere dall'inizio della stesura del libro. Io stessa fangirlavo mentre lo creavo quindi spero piaccia anche a voi e che sia come lo immaginavo. ت♡

Lo specchio ovale rifletteva una figura femminile, fasciata in un abito bianco dalla gonna ampia e morbida e dal corsetto trapuntato di punti luce. I capelli però erano disordinati e scarmigliati. Gli occhi lucidi rileggevano il pezzo di carta che le mani tremolanti stringevano da ore. Oramai il cervello della giovane aveva memorizzato le parole e lacrime continue colavano sulla lettera, sbavando l'inchiostro. Mai si sarebbe aspettata un discorso del genere da parte di Loki e un gesto così inaspettato aveva sconvolto le sue certezze e la decisione di dimenticarlo per sempre. Daphne si accasciò a terra, con la schiena pioggiata al letto sontuoso della sua stanza. Chiuse gli occhi. Un doloroso cerchio le opprimeva la testa. La mattina dopo si sarebbe sposata con un uomo che indubbiamente non amava. Lei amava Loki. Lui amava lei, lo aveva confessato. Eppure la paura che fosse ancora una volta uno scherzo, la tratteneva dal credergli completamente. Guardava distrattamente un dettaglio ricamato del vestito, quando avvertì due colpi secchi alla porta. Il cuore le balzò in petto come risvegliato da un letargo, e iniziò a battere frenetico. Non poteva essere Jacob poiché la tradizione prevedeva che il futuro sposo non vedesse la promessa moglie la sera prima del matrimonio, per incontrarla all'altare. Jane nemmeno, perché Daphne aveva espresso il suo desiderio di voler restare sola. I pensieri volarono ad una persona e, con le poche forze, la ragazza riuscì a rimettersi in piedi barcollando verso la maniglia. Le scappò un singhiozzo strozzato quando un dio dai capelli corvini e gli occhi glaciali, apparve dinanzi a lei. In un istante il giovane la prese per mano e chiuse la porta in un gesto secco, prima di stringerla a sé. Sospirò, accorgendosi del suo pianto e della lettera che giaceva sul pavimento. Si sentì finalmente bene dopo settimane, ricongiunto con la sua metà. La sua anima gemella. Colei che gli aveva marchiato la vita, che aveva lo aveva sconvolto provocandogli domande esistenziali.
-Daphne, santi dei, non ce la faccio più senza te. - mormorò sul suo capo, cercando di tranquillizzarla strofinandole i palmi sulla schiena. La condusse a sedere sul soffice materasso e poté ammirarla nello splendore del suo abito da sposa. Una morsa gli strinse lo stomaco nel ricordarsi dell'avvenimento.
-Sei magnifica come sempre. - sussurrò mesto dinanzi la vista di un meraviglioso anello all'anulare sinistro, con incastonato un diamante, brillante come la bellezza di chi lo indossava .
-Tu sei...davvero qui. Per me. Hai scritto quelle parole. Non riesco a crederci. -
Daphne buttò la braccia al collo del dio, continuando a sussultare per il pianto. Sfiorò con la punta del naso il collo del più alto e sorrise rasserenata dalla sua presenza.
-Mi sei mancato così tanto. -
-Lo so, devi perdonarmi ma non ero in grado di capire i miei sentimenti. Ora ci sono, non ti lascio più lo giuro. -
Loki le alzò con due dita il viso umido di lacrime e incastrò lo sguardo con quello timoroso di Daphne. Le strinse la mano, nel tentativo di infonderle la sicurezza e la fiducia che lei gli aveva donato mesi addietro. Si avvicinò lentamente, nella penombra dei raggi della luna che filtravano dalla finestra aperta, e la baciò piano, chiedendo il permesso. Approfondì con più sicurezza, e ciò fece scoppiare il cuore di Daphne, facendole perdere il senno e il filo logico. La ragazza ricambiò con altrettanta foga, stringendosi alla vita del giovane e allacciandogli le gambe dietro la schiena. Le mani del dio scesero con fremiti sulle spalle della mezzosangue, ancora più affascinante illuminata da bagliori argentei, e lavorarono per allentare i fiocchi stretti dai lacci del corpetto. Rumore di bocche che si baciavano con disperazione, il fruscio del tessuto sontuoso che scivolava lungo il corpo sinuoso di Daphne, lasciato coperto solo una sottoveste di fresco raso. Loki si fermò ad osservare con ingordigia ogni piccolo dettaglio di quella pelle perfetta e preziosa, baciandola in vari punti e marchiandola con possessività.
-Devi promettermi una cosa- Daphe ansimò debole sotto il tocco lussurioso del dio, cercando di riconquistare lucidità. -Voglio che tu mi dica che domani non ti pentirai di avermi baciata e di ciò che stiamo per... -avvampò imbarazzata, rendendosi conto della piega che stava prendendo la frase. Il sorrisetto divertito di lui non aiutò.
-Ho bisogno di una certezza, stavolta non intendo cascare nella trappola di lasciarmi andare con te e il giorno venire trattata ancora peggio di come hai fatto in passato. Devi promettermi che se in questo momento andiamo oltre, non tornerai indietro ritrattando le tue azioni. -
Loki ribaltò la situazione, spingendo senza sforzo e forza la ragazza sotto di sè, reggendosi sui gomiti e chinandosi per premere ancora le labbra sulle sue. Mille scariche di desiderio gli attraversavano il corpo alla vista di Daphne accaldata edipentente dalle sue azioni.
-Non sarà facile. Eppure desidero una relazione alla luce del sole. Incontreremo ostacoli ardui. Dovremo lavorarci su tutti i giorni ma voglio farlo, perché voglio te, per sempre. Sarà difficile e sono un allievo con molto da imparare, eppure so che possiamo provarci sul serio. Può funzionare solo se entrambi siamo presenti e dedicati l'uno all'altra. Tutti e due dentro, insieme.-
Il giovane si privò con un gesto abile della maglietta scura, rimanendo a petto scoperto. Daphne era rimasta in silenzio, sfiorando con i polpastrelli la pelle vellutata del dio, ammirando la sua bellezza. Desiderava più di ogni cosa essere la sua fidanzata, di renderlo felice e il fatto che addirittura lui stesso l'avesse proposto, era un'occasione unica.
-Tu sei mia, nessuno può azzardarsi ad avvicinarsi ad un mio tesoro.- mormorò il dio seminando baci casti sull'addome dell'amata. Le sfilò anche la camicia di notte, proseguendo sotto il tacito permesso di lei. Le accarezzò il ventre piatto e le rivolse un sorriso sincero.
-E tu? Sei mio?-
-Finchè lo vorrai.-
****
La notte era calata così come il silenzio nei corridoi adiacenti alla stanza e i respiri regolari dei due erano gli unici rumori tra le quattro mura. Loki aveva abbracciato Daphne a cucchiaio e con il mento appoggiato sulla sua spalla, e le disegnava tranquillamente dei cerchi invisibili lungo la schiena nuda. Si sentiva appagato e felice come mai prima di allora: aveva capito che nemmeno sotto costrizione avrebbe potuto allontanarsi dalla ragazza, ora che erano collegati da un legame indissolubile d'amore. Si beava di quei pacifici istanti e della bellezza ultraterrena della ragazza che le aveva rubato l'anima.
-La prima volta che ci siamo baciati, mi sono sentita sotto shock e già dipendente. Come la migliore droga, ne pretendevo altri. Non potrò mai amare un altro come amo te. -
Daphne si voltò per guardare in viso il dio e nonostante il buio, scorse il luccichio delle sue pupille brillanti. Incrociò una mano con la sua morbita e ricambiando il bacio che ricevette, non poté nascondere una lacrima che le scese dagli occhi.
-Shh, no non piangere. Stiamo bene così assieme, potremmo rimanere qui per sempre. Non c'è motivo di rovinare questo momento con la tristezza. -
Il tocco leggero del dio accarezzò l'esile corpo, rilassandolo, e vagò lungo la colonna vertebrale.
-Mi sento una persona orribile Loki. Non fraintendermi: è stato...perfetto, non mi pento di essermi concessa a te. Ma, non posso sopportare il peso di un simile gesto sulle spalle. Ho tradito la fiducia di una persona che crede in me e che domani dovrei sposare. Non so cosa fare, ho tradito Jacob e sono una vigliacca per non avergli confessato la verità. Sono un verme disgustoso. -
Il dio non poteva, in nessun modo, sentire la sua ragione di vita, il suo angelo, rivolgersi simili parole dure e spietate. Non doveva permettersi di credersi disgustosa. La strinse ancora di più al suo petto, come per diventare un tutt'uno e dimenticare i problemi esterni, fondersi in un'anima sola. La calmò in silenzio, sfiorando le gambe snelle da sotto le lenzuola in cui erano avvolti. Avvertì al tatto la pelle d'oca che le aveva provocato e sorrise di nascosto per le reazioni che era in grado di suscitare. Quando le lacrime cessarono di scorrere, le parlò nuovamente a bassa voce e con premura.
-So di essere un guaio e di causarne altrettanti alle persone che mi sono accanto eppure tu adesso mi hai accettato e non posso permettere a quel ragazzo di rovinare ciò per cui ho combattuto. Non mi vergogno ad ammettere che non mi importa di lui ma so che per te è diverso. Tuttavia, non c'è altra scelta, se vuoi stare con me, se non quella di rispondere no quando ti chiederanno la fatidica domanda sull'altare. -
Loki l'amava sul serio e per quanto concedeva il suo carattere burbero, avrebbe fatto salti mortali per farla sentire come una regina. L'avrebbe supportata il giorno seguente in prima fila, per difenderla da chiunque si sarebbe azzardato ad insultarla. Se fosse stato necessario avrebbe perfino confessato davanti gli invitati il suo amore per Daphne.
-Aiutami tu, sostienimi e da domani potremo finalmente avere un futuro insieme.-

Unmasked ~Loki Laufeyson~ [CONCLUSA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora