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Chiunque avrebbe preso a schiaffi Daphne, pur di farla rinsavire e ritrattare il consenso. La mattina successiva all'incidente e la caduta nei sotterranei, una guardia aveva raggiunto Daphne con un messaggio da parte di Loki. Ebbene sì, aveva ritrattato e deciso di accompagnarla su Midgard. Nessuno avrebbe accettato di trascorrere del tempo con una persona che poche ore prima ti minaccia di morte! Ma lei, era così caparbia:oltre al semplice fatto che il dio le poteva tornare utile, si ostinava a voler trascorrere anche solo un minuto in più con lui. Il problema era l'amore che provava, così sconfinato e  che a lungo aveva provato a reprimere: alla fine tornava sempre a galla. Era serena con Jacob, non voleva indietro Loki ma quando lo incontrava avvertiva ancora le farfalle nello stomaco come una stupida ragazzina. E se sentiva il suo nome, il cuore batteva ancora forte, cercava ancora inconsciamente un tratto del suo viso in quelli degli sconosciuti. Gli offriva tutta la sua anima, non importava se non riceveva nulla, oramai non poteva più tornare indietro. Per questo, aveva ottenuto il permesso da Thor a scendere sulla Terra assieme suo fratello. Doveva ammettere a se stessa che le era mancato stare al fianco di Loki, averlo così vicino dopo mesi, era una presenza estenuante. Si vergognava dei suoi sentimenti, si odiava perché non riusciva, nonostante gli sforzi, ad apprezzare come avrebbe dovuto, il suo ragazzo. In quella mattina, con l'alba rosea appena sorta, Daphne proseguiva sul ponte del Bifrost con Jacob e Loki ai lati. Era una situazione alquanto surreale e la giovane avvertiva le gambe di gelatina, tanta l'agitazione, così si aggrappava salda al braccio del fidanzato. Un forte vento le scompigliava i capelli e il silenzio era occupato solo dagli ululati dell'aria e dal fruscio della lunga veste di Daphne. Ben presto arrivarono a destinazione, dinanzi l'enorme costruzione sferica dorata, e giunse il momento dei saluti. Jacob era così tenero, si preoccupava per lei e continuava a mandare occhiate minacciose a Loki, ma dal canto suo il dio si divertiva come non mai.
-Sicura di volerlo fare?- le sussurrò all'orecchio nel tentativo di non fargli ascoltare.
-Sì, tornerò presto te lo prometto. È un mio desiderio fin da piccola.-
La ragazza avvolse le braccia attorno il collo del fidanzato e si strinse forte al suo petto muscoloso, beandosi delle carezze sulla schiena. Non lo amava, lo aveva realizzato e le dispiaceva, però non significava che non si era affezionata. Era un ragazzo con cui tutte vorrebbero uscire, il classico principe azzurro. Le piaceva quando stavano abbracciati, la faceva sentire protetta e al sicuro perché sapeva che per lei si sarebbe sempre battuto. Gli sarebbe mancato, come amico. Eppure il pensiero che sarebbe potuto succede qualcosa di...imprevisto tra lei e Loki sulla Terra, la fece sentire una terribile persona e la spinse a fingere ancora. Come se altre bugie potessero coprirne una... Daphne sorrise e cercò di apparire serena quanto più poteva, avvicinò il viso  quello di Jacob e lo baciò. Il ragazzo fu colto di sopresa ma ne fu ben felice e ricambiò con passione. Lei si accorgeva di quanto l'amasse e si sentiva così male sapendo che non avrebbe potuto ricambiare come desiderava... Perché mai non era in grado di controllare il cuore e i sentimenti con il cervello, il ragionamento?! Fu troppo per Daphne quel bacio, si sentì così viscida e stronza che quasi subito si staccò, con le lacrime agli occhi, e scappò all'interno del Bifrost, dove Jacob non poteva più accedervi. Loki la raggiunse con passo felpato e si fermò dietro di lei, senza proferire parola, mentre Heimdall si ergeva come al solito al centro della sala. Daphne lo salutò con rispetto e si lasciò baciare la fronte come sempre
-Padre, oggi sono qui perché desidero accedere ad uno dei nove regni. Lei mi ha dato già istruzioni sulla persona che devo trovare e per questo ora le chiedo il permesso di essere teletrasportata insieme al figlio di Laufey su Midgard.-
Heimdall ricordava con poco piacere l'episodio in cui il giovane dio lo congelò con il bastone alimentato dal Tesseract, e certo dopo quel giorno non gli era simpatico. Ma aveva promesso alla figlia di darle fiducia, in quel discorso che le fece durante i primi giorni da ancella. Acconsentì con un cenno del capo e inserì la spada dalla lama lucente in una fessura sul pavimento. La stanza iniziò a ruotare sempre piú velocemente
-Dovrete tenervi per mano per non perdere il collegamento e finire sbalzati in posti diversi sull'intero pianeta.- decretò con tono neutro il padre, indicando i due che si tenevano invece più distanti possibili. Loki ruotò gli occhi infastidito, borbottò qualche insulto sottovoce e afferrò la mano della ragazza come se fosse un animale deceduto. Lo sguardo disgustato che le rivolse le spezzò il cuore. Perché la stava accompagnando? Voleva divertirsi e scoprire fin quando avrebbe retto alla sua infinita scostumatezza? Voleva prendersi gioco di lei? La parte più difficile da accettare per Daphne fu che quando dovette posargli per forza i palmi sul torace, pronti a viaggiare nello spazio, avvertì in una frazione di secondo tutte le sue emozioni. Non c'era più nessuna traccia della dolcezza o briciolo di compassione che aveva scovato durante la serata del banchetto reale, quando le aveva confidato parole profonde e l'aveva baciata di sua spontanea volontà. V'era solo l'oscurità piú sconfinata e tetra, un abisso di cattiveria nero come la pece .
#spazioAutrice

Ciao a tutti,  scusate se questo capitolo fa altamente schifo ma non mi sento molto bene. Volevo  aggiornare perché mi fa piacere che almeno una persona la legga ma è venuto fuori peggio di quanto pensassi. Comunque ripeto che alla fine della storia rivedrò e aggiusterò ogni capitolo.♡

Unmasked ~Loki Laufeyson~ [CONCLUSA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora