epilogue

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~Dedicato come sempre alla meravigliosa @believeinyourself01~

Una giovane bambina dai capelli biondi come il grano varcava la porta di un'enorme sala, stringendo un cestino intrecciato. Le mani delicate spargevano petali di rose bianche e rosso sangue. Sorrideva alla gente che le rivolgeva occhiate affettuose e seminava una scia profumata dietro di se. Giunse ad uno scranno di legno dietro la quale presiedeva il re Thor e gli rivolse un inchino elegante, prima di raggiungere un ragazzo biondo come lei, vestito di tutto punto, e affiancarlo. Jacob salutò la sorellina Renesmee con una carezza sul capo dopodiché tornò con lo sguardo puntato verso l'entrata, emozionato per il grande passo che stava per compiere. Nella sala riccamente decorata risuonava un vociare eccitato e i raggi del sole filtravano dai rosoni dai vari colori, illuminando tiepidi le persone. Il volume delle chiacchiere si alzò e le teste si diressero insieme con lo sguardo alla volta intarsiata della porta. Lì una ragazza, di una bellezza radiosa, avanzava a piccoli passi. La folla commentò elargendo commenti smielati alla sposa, mentre Daphne avanzava sul tappeto scarlatto. Prima di entrare, aveva cercato una certa compostezza e nonostante l'angoscia attanagliante, aveva tirato su un mezzo sorriso. Le braccia erano stese lungo la vita e mormorava di fastidio per i capelli intrecciati con maestria assieme fiori variopinti. Al collo portava un'importante collana di diamanti scintillanti e assieme il vestito semplice ma efficace, appariva come la sposa perfetta. Avanzava con timore verso il suo fidanzato e quando arrivò all'altare, si lasciò prendere le mani. Sul volto ogni traccia di finta allegria era scomparsa e vagava con lo sguardo tra le persone, cercando lui. Lo vide. Perse cento, mille battiti. Loki stava quasi in prima fila, dietro una ragazza castana. Le labbra erano strette in una linea dura, i capelli neri tirati all'indietro dal gel e il volto pallido come un fantasma. Incontrò lo sguardo dell'amata e le rivolse un cenno positivo con il capo, poi le indicò con un ghigno burlone alcuni segni violacei che aveva sul collo. L'espressione seria di Daphne si increspò in una lieve risata, prima di tornare con l'attenzione a Jacob che, davanti a lei, la osservava con gli occhi dell'amore. La cerimonia iniziò. Il cervello della sposa era confuso e disconnesso, troppa agitazione le fremeva nelle vene. Arrivò il momento. Il ragazzo le prese sollevò la mano destra, facendo per infilarle la fede nuziale d'oro. Il re in persona emanò la domanda decisiva.
-Vuoi tu, Daphne, prendere in sposa il qui presente Jacob e prometti di onorarlo in salute e in malattia, nella buona e nella cattiva sorte come si conviene in una coppia?-
Guardò Thor, poi il fidanzato che attendeva una risposta. Ebbe un mancamento. La testa le girava in modo vorticoso e riuscì a dire un solo scandaloso no. Si elevò un'ovazione sorpresa dalla folla e frasi indiscrete e volgari iniziarono a serpeggiare tra le bocche pettegole. Daphne si coprì il viso con le mani, sconvolta, e avvertì due magre ma salde braccia cingerle la vita. Riconobbe il profumo familiare e si lasciò cullare dalle frasi dolci sussurrate dal dio. Ruotò il volto verso di lui e posando le mani a coppa sulle sue morbide guance, lo baciò con tutto l'amore che provava. Ebbe la certezza di aver fatto la scelta giusta nel momento in cui venne ricambiata e stretta in vita da una presa delicata. Le dispiacque per aver tenuto all'oscuro Jacob della situazione, le dispiacque per non avergli potuto donare l'amore che avrebbe meritato, ma non dipendeva dal suo cervello la scelta di chi innamorarsi. Aveva una sola vita ed era suo diritto viverla per rendere prima di tutti felice se stessa . Quando quel giorno vide Loki attenderla tra la gente per baciarla, capì che la sua gioia era con lui. Avrebbe lottato contro il mondo intero per lui. Eppure quell'istante idilliaco durò quanto un battito di ciglia prima che Jacob si lanciasse con violenza sopra di Loki e lo strattonasse via da Daphne, impremendole il segno delle dita, rosso sui polsi. Prima che la ragazza potesse fermarlo, sferrò un pugno che colpì il dio sul naso, provocando una fuoriuscita di sangue scarlatto.
-Non permetterti più di avvicinarti a lei sudicio mostro! Falle del male e dovrai affrontarmi bastardo! - urlò di rabbia Jacob, sotto i sussurri sconcertati dei presenti. Impedì a Daphne di avvicinarsi a Loki con uno spintone che la fece vacillare. Dagli invitati indignati per l'accaduto si erano sollevate urla contro il dio e oggetti vari piovevano a dosso il giovane che si era accasciato a terra. Per lui erano lontani i giorni in cui si era sentito in forze e la sua condizione di sottopeso non l'aiutava certo nel difendersi. Avrebbe potuto usare la magia che l'aveva salvato numerose volte, tuttavia sapeva che se avesse ferito quello stolto, sarebbe tornato in prigione. E comunque non voleva recare dolore a Daphne, agendo come il vecchio Loki. Non era nella sua natura, ma abbassò il viso a terra e lasciò che la gente sparsa nella stanza si riunisse attorno a lui. Sentì un paio di donne urlargli di aver lanciato una maledizione alla povera ragazza, di averla stregata. Il cuore gli si spezzò nel vedere Daphne impossibilitata a raggiungerlo perché trattenuta da alcune guardie. Gli arrivavano calci da ogni dove: lo colpivano con decisione e odio e lui subiva immobile, consapevole di meritarselo. Avvertiva il sangue denso e caldo colargli sul viso e non riusciva a muovere le articolazioni intorpidite e danneggiate. Lacrime cristalline iniziarono a scendere dai suoi occhi, mischiandosi nella polvere sulle guance, mentre la gente continuava a inveire senza pietà. Era in procinto di perdere i sensi quando un urlo deciso e rabbioso risuonò nell'aria e zittì la maggior parte delle persone. Daphne era riuscita a divincolarsi dalla stretta rigida degli uomini e come la guerriera che Loki aveva conosciuto, si era fiondata al suo fianco, facendo da scudo umano per qualsiasi colpo che stava per sopraggiungere. Seppure dall'acconciatura accurata le spuntassero ciocche di capelli ondulati e il tulle della gonna fosse strappato in alcuni punti per la foga dei movimenti, lo sguardo della ragazza risplendeva di fierezza e pericolosità. Teneva le braccia allargate per coprire il più possibile il corpo steso quasi inerme del dio e rivolgeva occhiate infuocate a chiunque osasse fare un passo avanti verso di loro.
-Ascoltatemi bene, tutti quanti. So di aver sbagliato e di essere stata una fidanzata immorale e traditrice. So di meritarmi gli appellativi peggiori. Chiamatemi sgualdrina o come volete. Chiedo scusa a Jacob- guardò verso il ragazzo davanti a se, che a sua volta la osservava con disprezzo. -anche se so che non potrai perdonarmi, sappi che mi dispiace davvero per come si sono dovute svolgere le cose. Tuttavia io amo Loki Laufeyson. Incondizionatamente. Per sempre. E se volete lapidarlo su questo stesso suolo che lo facciate anche con me. Non sono affetta da fattura alcuna, semplicemente a differenza di molti di voi, non ho subito giudicato. Ho cercato a fondo, e ho trovato le mie ragioni per credere che Loki sia una persona magnifica. La persona con la quale io voglio trascorrere la mia vita. -
Daphne sollevò di peso il dio semi cosciente e lasciò che si aggrappasse alla sua spalla. Gli rivolse un sorriso rassicuratore, nonostante la preoccupazione per le ferite, e lo baciò nuovamente davanti chiunque. Senza paura o rimorso gli accarezzò con premura la nuca e si lasciò trasportare dall'intensità del momento.
-Andiamocene via da questo branco di idioti. - gli mormorò prima di allontanarsi con lui dalla sala.

Unmasked ~Loki Laufeyson~ [CONCLUSA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora