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Quel momento sarebbe dovuto giungere prima o poi, entrambi ne erano a conoscenza, ed entrambi speravano fosse il più lontano possibile. Daphne giaceva adagiata su un letto dal morbido materasso, circondata da cuscini che fino a pochi minuti prima erano stati costantemente aggiustati dalle sue ancelle, prima che ordinasse loro di uscire. I capelli color grigio perla risplendevano come fili d'argento lungo le spalle, il petto le si abbassava e alzava lentamente mentre respirava a fatica. Loki se ne stava in ginocchio con la testa reclinata sul grembo della donna, la divisa verde smeraldo da combattimento strappata e rotta in alcuni punti e il viso sporco di polvere: quando gli era giunto il comunicato aveva fatto appena in tempo a tornare da uno dei sette regni, dove stava intrattenendo un trattato che di pacifico aveva ben poco, per ritornare a Midgard e trovare Daphne quasi priva di coscienza. Gli occhi lucidi di lacrime si rifiutavano di alzare lo sguardo per incontrare quello della moglie, che al contrario di lui sembrava tranquilla, rassegnata. Gli passava le esili mani striate di vene sottocutanee nei capelli neri, che ancora non avevano perso il loro colore originario, che, come Loki stesso, erano ancora giovanili e per niente segnati dagli anni; Daphne lo cullava con la consapevolezza di dover captare gli ultimi istanti così preziosi, che parevano scivolare via come granelli di sabbia fine dalle mani.
«Mi dispiace, mi dispiace tanto. Ti prego non piangere Loki, devi essere forte. » sussurrò lei con un fil di voce, sforzandosi di alzare il capo il tanto per poterlo stringere meglio a sé, avvertendolo tremare per i singhiozzi. Se solo avesse potuto stare al suo fianco più a lungo, amarlo e apprezzarlo come solo lei era stata in grado... Ma il suo tempo era scaduto, ed aveva sempre saputo che per una semi-dea l'orologio sarebbe suonato prima, e i cupi rintocchi avrebbero rintoccato a lungo nei cuori di entrambi.
«Come farò senza di te? Io ti amo Daphne, non puoi lasciarmi... » Loki alzò lo sguardo, distrutto, incrociando quello debole di lei, leggendo nella foschia dell'iride una stanchezza progressiva, che la stava allontanando da lui. Non poté fare a meno di accarezzarle con frenesia il viso, in movimenti sconclusionati e affrettati, perché sentire il battito cardiaco contro il suo corpo gli ricordava la corsa contro i minuti che stava combattendo.
«I nostri figli sono sani e forti, rimani con loro e fai che io continui a vivere nei ricordi. Non ti sto lasciando Loki, non lo farò mai amore mio... » alle ultime parole un singhiozzo sfuggì anche dalle labbra di Daphne, la cui sicurezza del discorso traballava sempre di più. Gli portò le mani attorno alle guance e lo fissò. Lui le scostò una ciocca dal viso e la fissò. La amava, lo aveva sempre fatto da migliaia di anni prima, quando gli aveva fatto visita nella cella come ancella, e lo aveva catturato per la sua irriverenza piccata. Non aveva smesso di amarla nonostante le condanne che lo avevano allontanato da lei, non aveva smesso di amarla neppure quando le rughe avevano iniziato a solcare il suo viso levigato mentre lui rimaneva ghiacciato, nella sua bellezza viva e fresca, e a lei la schiena le si piegava curva sotto il peso della vecchiaia.
«Sai che non ci sarà mai posto per altre nel mio cuore. Sei tu quella che ha sempre avuto la chiave... »
Loki le si avvicinò, non badando alle lacrime che oramai gli incollavano le ciglia e rendevano la vista sfuocata, e la avvolse con le braccia, in una gabbia dalla quale sperava non sarebbe potuta andare mai via, e la baciò, con tutta la passione possibile, mentre lei esalava l'ultimo respiro in quel mondo.

Unmasked ~Loki Laufeyson~ [CONCLUSA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora