Si dice che il tempo allievi ogni sorta di ferita, che riesca a guarire i dolori dell'animo. A mio modesto parere, il passare dei giorni crea l'illusione di un futuro roseo, tuttavia prima o poi i problemi e i pensieri ritornano più forti di prima. Seppelliti da una maschera apparente di benessere, ce li ritroviamo all'improvviso sbattuti in faccia, e non possiamo più scappare. L'ultimo bacio tra i nostri protagonisti era stato "d'addio" e per la seconda volta, entrambi ritentavano a ignorarsi. Caparbi com'erano, non si erano resi conto di non poter stare lontani a lungo, eppure ci provavano con tutte le forze. Giù nei sotterranei Loki era sprofondato nell'oblio: dimenticato e solo, in compagnia della sua follia. Era così facile in quel modo tornare malvagio come era abituato a mostrarsi, a rispondere sgarbagamente alle guardie, distruggere ogni cosa nella sua gabbia d'oro. Sapete cosa succede dopo che non si è più abituati a ricevere amore? Succede che non ti fidi, ti chiudi nel tuo guscio, indossi la tua maschera. Quando qualcuno ti dice che ti vuole bene, tu accenni ad una smorfia, perchè non ci credi. E se incontri una persona che ti ama sul serio, hai il terrore di perdere il controllo. Daphne forse stava meglio, insomma non le mancava nulla. Il ragazzo che aveva conosciuto al banchetto di cerimonia, Jacob, si era rivelato simpatico e aveva accettato di uscirci assieme più volte. Era un amico fidato e di cui sapeva potersi fidare, l'unico problema era che probabilmente lui provava sentimenti più profondi. Una sera durante una serata in un'osteria, i giovani erano un po' brilli e tra un bicchiere di troppo e uno sguardo languido, si erano baciati. Le sensazioni per Daphne non furono le stesse di quelle provate con il moro, ma, stanca di dover sempre paragonare qualcosa a Loki, decise di lasciarsi andare. Dentro di se era delusa di non aver raggiunto il suo obiettivo, eppure era ora che si ricostruisse una vita sua senza dipendere dal dio. Non era infatuata di Jacob, però lo trovava affascinante e premuroso, fu per questo che decise di offrigli una possibilità e di diventare la sua ragazza. Dal loro primo mese di fidanzamento, Daphne si era trasferita nelle stanze del palazzo di Thor, poiché i guerrieri al servizio del re vi abitavano di regola. Era stata servita e riverita con ogni premura, Jacob la ricopriva di regali per vederla gioire, le riservava passeggiate in riva al fiume e ritratti al tramonto. Il ragazzo l'amava immensamente, era diventata la luce dei suoi occhi e avrebbe esaudito qualsiasi desiderio. Dopo tutto però non era stupido, aveva notato come velocemente il sorriso svanisse dal volto di Daphne appena si girava, o di come spesso fosse lui il primo a baciarla. Lei, era così confusa perché ci teneva a Jacob, ma non sapeva definire i suoi sentimenti. A volte credeva di uscire pazza. Durante il giorno era in grado di distrarsi e si ingannava di star bene, gironzolando qua e là, ridendo con gusto. La sera però quando si stendeva sul letto, la stanchezza la colpiva in petto eppure non riusciva ad addormentarsi. Gli occhi spalancati verso l'alto, il silenzio opprimente che la costringeva a pensare. La sera era debole, priva di scudi e aveva voglia di correre via, giù dai prigionieri e baciare Loki. Voleva stringerlo tra le sue braccia per l'infinito, incurante degli altri. Altre volte lo detestava nel profondo perché aveva bisogno di lui e non poteva esserci; detestava se stessa perché doveva dimenticarlo ma non ci riusciva e non poteva spiegarsi il perché. Odiava il fatto che non riusciva ad odiarlo anche se ci provava. Non era capace di spiegare cosa provasse per lui agli altri: avrebbe detto che ne era innamorata, poi se ne sarebbe pentita e avrebbe pregato di tenere la bocca chiusa. Avrebbe scritto sul diario, nel tentativo di sfogarsi, un timido tentativo di ammettere l'amore che provava. Avrebbe bruciato quel diario e buttato in fondo al mare, pur di bruciare le prove. E una volta addormentata, Daphne sognava Loki e si svegliava di botto con le guancie rigate di lacrime, brancolando nel buio alla ricerca della sua presenza inesistente. Provava sentimenti per lui, inutile quante volte avrebbe detto a se stessa che non era cosí, doveva accettarlo e reprimere la verità. Non stava meglio senza lui, una parte del suo cuore non l'avrebbe mai lasciato andare, ma doveva per forza. E poi non voleva ferire Jacob che era stato così perfetto con lei. Non voleva essere una persona disgustosa e orribile che tradiva il fidanzato che tutte bramano. A volte Daphne si arrabbiava per il casino che le creava Loki, poi le era almeno grata che fosse entrato nella sua vita. Ogni giorno di ogni mese pensava un momento a lui e rifletteva. Forse quello era amore...
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Unmasked ~Loki Laufeyson~ [CONCLUSA]
FanfictionI nove pianeti sono in pace e Thor è tornato a Midgard da Jane Foster, dopo aver sconfitto Malekith. Loki Laufeyson è rinchiuso nuovamente nelle celle del palazzo di Odino, ad Asgard, costretto a passarci l'eternità. Il dio delle malefatte conoscerà...