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Le torce dalle fiammelle luminose brillavano nella notte, sorrette dalla folla compatta che avanzava verso le cascate. Nel cielo scuro come la pece risaltavano tanti piccoli diamanti che erano le stelle: sarebbe stato uno spettacolo affascinante sedersi a guardarle. Ma l'occasione non era quella. Le persone procedevano parlottando a bassa voce tra di loro, mentre all'inizio della fila si trovava Thor con Jane e Daphne con Loki. Una schiera di uomini portavano sulle spalle una barca dalla forma affusolata come una gondola, ricoperta di fiori e con all'interno il corpo inerme di Odino. Thor camminava con una postura dritta ma sul suo viso era palese quanto il dolore lo avesse abbattuto e la sua dolce fidanzata si stringeva a lui, pur di dargli conforto. I suoi occhi riflettevano l'amore che provava e la delusione di essere impotente, di non poter fare nulla per migliorare il suo umore. Le loro mani erano teneramente incrociate e ogni tanto Thor le baciava la fronte cercando di non farle scovare le lacrime che gli solcavano le guancie. Daphne invece proseguiva a distanza da Loki. Nella tenue luce appariva affascinante con il suo lungo strascico nero e i capelli chiari raccolti in uno chignon con alcune viole intrecciate. Le braccia tintinnavano a causa dei pendenti dei braccialetti e l'hennè sulle mani era particolarmente intricato e stupefacente. Ovviamente Loki non l'avrebbe ammesso nemmeno sotto tortura ma trovava davvero bella. Quando però gli rivolse la parola, si finse interessato ad una lanterna volante.
- Mi dispiace per Odino, so che in fondo anche lei lo è e so anche che non chiederà mai aiuto né ammetterà di necessitare affetto. Io sono qui perché intendo darle la fiducia di cui gli altri non credono che lei sia degno. Mi dia la mano, si fidi.- sussurrò la ragazza accanto Loki.
-Sono il dio degli inganni, aspetta forse che io le dica di sì? Beh si sbaglia come al solito.- rispose aspramente. Daphne alzò gli occhi al cielo con fare divertito: lo vedeva solo lei quanto fosse disperato il desiderio di ricevere amore da parte del giovane? Insomma era palese che dietro la maschera si nascondeva il vero, distrutto e ferito Loki che non aveva nulla di spavaldo. Testarda come sempre, ignorò il rifiuto del dio e strinse la sua piccola mano in quella più grande di lui, combaciando con le sue dita come pezzi di un puzzle. Sorrise, perché quel contatto la faceva sentire piena di vita e rasserenata.
-Nel caso non l'avesse notato, non seguo molto spesso ciò che mi dice la gente.- disse ridacchiando Daphne osservando la smorfia altezzosa del dio alle sue parole. Eppure non si staccò dal contatto. Dopo alcuni minuti, iniziò a percepire le voci delle persone che dietro loro avevano notato che si tenevano per mano. Iniziarono i primi bisbigli dal tono schoccato e scandaloso, i primi pettegolezzi e la gente che li additava da dietro come una coppia maledetta. Di certo stare con Loki non incrementava in positivo la sua reputazione, ma Daphne aveva sempre agito come credeva fosse giusto e come le suggeriva il cuore, senza badare allo sparlare delle popolane. Fu per quello che dopo l'ennesimo sussurro poco appropriato, la ragazza si voltò e si rivolse ad una donna poco più grande di lei, dai capelli ricci e rosso carota.
-Senta signora, se cortesemente potrebbe interessarsi ai suoi affari invece di impicciarsi in quelli degli altri farebbe un piacere a tutti. Nel caso se lo stesse chiedendo e non potesse vivere con questo dubbio, io e Loki stiamo insieme. Adesso che lo sa cosa è cambiato nella sua vita? Nulla. Badi a quello che dice o la prossima volta potrei essere meno elegante.-
Dopodiché strattonò per il braccio Loki e lo guidò più avanti dove il fratello Thor avanzava piangendo.
-Almeno così sta zitta, non si lamenti per la bugia.-
-Oh mi creda tutto questo è esilarante.- affermò Loki piuttosto divertito.

Per il resto del funerale entrambi non si rivolsero più la parola e prestarono attenzione al rito. Quando arrivarono alle cascate, l'acqua scintillava d'argento illuminata dalla luna, creando una atmosfera magica. La barca venne adagiata lentamente sulla superficie del mare e lasciata andare in balia della corrente. Come per Frigga, alcuni abili arcieri scoccarono freccie infuocate che come stelle cadenti atterrarono precise sul legno della struttura. Essa prese fuoco dopo pochi istanti, avvolgendo con le fiamme il corpo del defunto. L'intero popolo asgardiano osservò la gondola ridursi in un minuscolo e lontano puntino dorato finché non scomparve per sempre tra l'oscurità della notte. Durante il ritorno la fila andava a diminuire man mano che le persone tornavano alle loro case e quando giunsero a palazzo, erano solo in quattro: Thor e Jane, Daphne e Loki. Il nuovo re squadrò dubbioso le mani intrecciate dei due che durante tutta la serata non avevano granché discusso, ma non si erano mai lasciati. Era certo che prima o poi un sentimento tra i due sarebbe nato ma era ancora troppo presto e il germoglio del loro amore era ancora acerbo.
-Fratello dovrai tornare alla tua cella adesso, poiché è lì che sei condannato a trascorrere la tua pena.- affermò con più durezza di quanto volesse. Jane lo guardò storto per la mancanza di tatto e lui si corrucciò dispiaciuto.
-Certo, non ne dubitavo ed immagino che adesso sarò nuovamente confinato tra quelle mura, nessuno si ricorderà di me e tu avrai il trono. Sarai fiero immagino, di poter regnare su Asgard. Mi inchino dinanzi alla tua grandezza, hai vinto, tu hai quello per cui hai sempre lottato e io, beh a chi importa di me?-
La voce del dio dai capelli mori era intrisa di rabbia, potente di astio e rancore eppure soprattutto l'ultima frase colpì al cuore Daphne come una lancia. A lei importava. Ci stava provando sul serio a prendersi cura di lui. Voleva che capisse che lei ci teneva. Salutò in fretta Thor e Jane offrendosi di portare lei Loki in prigione: la guardarono straniti, poi so avviarono verso le loro stanze all'interno del lussuoso palazzo.
-Perché pensi che nessuno sia interessato a te?- chiese schietta, era stanca di dover usare sempre toni formali e altolocati. Aveva bisogno di confrontarsi senza troppe barriere.
-Non mi dia del tu, mezzosangue.- disse Loki infastidito, mentre scendevano le scale dei sotterranei.
-Ti ho già avvertito che decido io cosa fare senza che gli altri mi suggeriscano. Io sono convinta che tu sia meglio di così, lo so perché tutti hanno il lato buono. Quando piangiamo, stiamo da soli e non vogliamo che nessuno ci veda e se ne accorga. Allo stesso tempo poi desideriamo che qualcuno lo faccia e ci sostenga Tu sei uno di queste persone. Cerchi la felicità come un ubriaco perché sai che da qualche parte la troveresti ma non sai dove. E io sono qui per questo. -
Follia, pazza idea fu quella di prendere per il viso Loki e premere le labbra sulle sue sottili e screpolate dal gelo. Daphne lo baciò per pochi secondi eppure provò una miriade di sensazioni che la spaventarono, perché le era piaciuto... Quando la ragazza ne riparlò dopo anni,non sapeva se definirsi più meravigliata dal suo gesto o dal fatto che Loki ricambiò. Esatto, per quei secondi che potevano contarsi sulla punta delle dita, il dio strinse con vigore i fianchi di lei, lasciandosi trasportare nel bacio. Lo stesso giovane che aveva definito l'amore una sciocchezza, in quel momento baciava in segreto una dolce dama, nascosto sulla rampa delle scale come un ragazzino in crisi ormonale. Le labbra si muovevano in armonia ed era come un diavolo dell'inferno stesse incontrando una luce, accecante ma benefica. Quando si separarono tuttavia fu peggio di una secchiata di acqua gelida. Daphne si coprì la bocca, completamente impressionata da ciò che era stata in grado di fare. Quello non era previsto nemmeno lontanamente. Non andava affatto bene. Farfuglio qualcosa di confuso, sentendosi in panico come poche volte le era capitato nella vita: non perdeva mai il controllo totale di sé, di solito riusciva ad essere severa e rigirda nei propri confronti. Non si aspettava certo che avrebbe baciato il dio delle menzogne. Doveva allontanarsi almeno per il momento, sapeva ciò che si era ripromessa di fare ma quel l'imprevisto aveva rovinato i suoi piani.
-Fai che non sia successo nulla ci siamo intesi? Zitto e muto, non devi dire nulla, è stato uno sbaglio.- sbraitò agitata Daphne, scappando via su per i gradini, lontano da Loki. E il dio se ne stette minuti o forse ore infinite lì immobile, ghiacciato sul posto con la mente priva di pensieri logici.

Unmasked ~Loki Laufeyson~ [CONCLUSA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora