Dedicato a Eternafan03 e a believeinyourself01
(Che conquista che sono riuscita a taggare entrambe :3)
La serara proseguì apparentemente con tranquillità, finché la festa non si spense verso mezzanotte con gli ultimi invitati che defluivano fuori dalla casa tra le chiacchiere. Con la casa messa in disordine dalla gente, i piatti da lavare e le stanze da riordinare, il pretesto di Daphne per tenersi impegnata il resto della sera funzionò e solo quando furono certi che Malyen già dormiva, fecero lo stesso. Per il momento avevano entrambi liquidato con nochalance ciò che la figlia aveva sentito, ma erano consapevoli che avrebbero solo guadagnato delle misere ore. Non si poteva tornare piú indietro ora che la miccia era stata accesa. La mattina seguente, con un sole timido che illuminava la cucina, la tensione era palpabile e densa nell'aria. Malyen se ne stava seduta al tavolo con le spalle dritte e le sopracciglie aggrottate. Non aveva toccato nè cibo nè il succo di arancia che le era stato versato nel bicchiere di vetro. I lunghi e lisci capelli corvini erano legati in una coda alta e il volto pallido tirato dall'ansia e il nervosismo. Alternava uno sguardo dalla mamma, che osservava distratta il suo caffèlatte, al padre, nascosto dietro le pagine di un quotidiano. L'unico rumore era il tintinnio d'argento del cucchiaio di Daphne che girava nella tazza gialla.
«Adesso non ce la faccio più.» sbottò d'improvviso con veeemenza, battendo i pugni sulla superficie di vetro trasparente. I genitori sobbalzarono, lei si alzò furente dalla sua postazione.
«Esigo una spiegazione a quello che ho sentito ieri sera. So che mi state mentendo e voglio sapere su cosa. Non sono più una bambina, non potete farmi ingannarmi e manovrarmi come una bambola! »
Malyen alzò il tono di voce e entrambi gli adulti si scambiarono un'occhiata preoccupata. Loki abbassò i fogli di carta e guardò la moglie come per comunicare il suo pensiero silenzioso. È arrivato il momento che sappia. Oh certo, e come pensi reagirà? L'importante è che lo sappia. Ma starà male. Dobbiamo dirlo altrimenti più andiamo avanti e più sarà dura. Lei poi ci odierà per quanto a lungo abbiamo omesso la verità. Lo scoprirà e dalla lettera di ieri ho paura che qualcun'altro potrebbe dirlo e questa è l'ultima cosa che desidero.«Oh basta, non ce la faccio più! Questo silenzio è solo una conferma dei miei dubbi. Scommetto che tu sei il più bugiardo di tutti! » urlò adirata la figlia verso Loki. Daphne si mise in mezzo ai due, per evitare che il marito rispondesse con il suo tipico tono acido.
«Non rivolgerti in questo modo a tuo padre ci siamo intesi?! »
«E chi lo sa se lo è veramente! Tra tutte le menzogne potrebbe anche uscirne fuori che voi non siete i miei genitori! »
Quella frase sembrò gelare tutti i presenti nella stanza. La ragazza appena finì di parlare, si coprì la bocca con una mano, sconvolta dalle sue stesse parole. Loki invece aveva un'espressione ferita e delusa, con la tazza di caffè ancora sospesa in mano. Si alzò in silenzio, accompagnato dallo stridio della sedia contro il pavimento, e fece per andarsene. Daphne lo prese gentilmente per il polso, invitandolo a restare.
«Dobbiamo chiarire hai ragione tu. Non si può più andare avanti così. » sussurrò mesta e sconfitta.
Intanto Malyen continuava a guardarli immobile, con la schiena contro il muro e gli occhi sbarrati.
«NON VI AVVICINATE. » urlò irata quando i due stavano camminando verso di lei. Si bloccarono, con le bocche spalancate: era successa una cosa inaspettata. Inconsciamente nella rabbia del momento, la ragazza aveva messo veloce le mani davanti a sè per protezione. Era stato un secondo. Dai palmi si erano sprigionati delle fiammelle azzurro ghiaccio. Il fuoco gelido serpeggiò tra le pareti e ridusse in frantumi un vaso e numerosi bicchieri che sfortunatamente si trovarono sul suo cammino. Così inaspettate e instantanee, così le fiammelle scomparvero, lasciando Malyen priva di forze ma semi cosciente, accasciata al suolo. Loki, meravigliato quanto la figlia, le accorse vicino, sorregendola tra le braccia per stenderla sul divano. La dispose con cura su morbidi cuscini.
«Mal, Mal mi senti tesoro?» ripeteva preoccupata Daphne, con le mani che fremevano d'agitazione. Videro la ragazza assumere un colorito sempre più pallido e cinereo, nonostante sembrasse che stesse lottando per aprire le palpebre. Gli occhi ruotavano sotto il sottile strato di pelle, le labbra schiuse ad esalare respiri fiochi. Il viso aveva assunto una sfumatura bluastra che non stava affatto tranquillizzando la madre. D'altro canto Loki se ne stava in ginocchio con una mano che accarezzava la guancia della figlia e le sussurrava parole di incoraggiamento, fissando il vuoto.
«Sta succedendo Daphne. Sta avvenendo la trasformazione: a quanto pare ha i miei poteri. » stavolta si voltò verso la moglie e tese l'altra mano stringendo la sua. Se la portò al petto e ne baciò le nocche con premura, per poi tornare a guardare la figlia. Aveva smesso di agitarsi e sembrava essere svenuta. Strane linee blu cobalto si scurivano sul viso, formando segni tribali e squadrati.
«Può succedere che spesso i poteri si manifestino dalla maggiore età in poi, in momenti di forte stress. » recitò con voce piatta come se stesse leggendo.
«Ma adesso cosa le accadrà? »
«Adesso il suo corpo sta subendo una metamorfosi, ma presto starà meglio, dovrà solo superare lo shock. Adesso anche lei è una gigantessa di ghiaccio e appartiene al mondo di Jotunheim. È una dea a tutti gli effetti. »
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Unmasked ~Loki Laufeyson~ [CONCLUSA]
FanfictionI nove pianeti sono in pace e Thor è tornato a Midgard da Jane Foster, dopo aver sconfitto Malekith. Loki Laufeyson è rinchiuso nuovamente nelle celle del palazzo di Odino, ad Asgard, costretto a passarci l'eternità. Il dio delle malefatte conoscerà...