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Un bambino. Un essere umano era cresciuto all'interno del corpo di Daphne all'insaputa di entrambi. E poi era stata sganciata la bomba dell'aborto spontaneo. La ragazza avvertiva una mancanza dentro di sé: non riusciva più fingere che non fosse mai successo. C'era un vuoto incolmabile che l'aveva lasciata di stucco e dolorosamente colpita dalla perdita. Nelle settimane successive era tornata al suo appartamento nel palazzo reale, ma non era uscita dalle sue stanze se non per necessità. Non se la sentiva di fare nulla. Era scossa.
Loki dal canto suo, non aveva mai pensato ad un figlio. Non aveva programmato di innamorarsi, figuriamoci di avere un pargolo che schiamazza fastidioso in giro. Aveva avuto relazioni malsane in passato, durante le quali aveva addirittura dato alla luce un cavallo magico dalle otto zampe, trasformandosi in puledra. (ma la fantasia sconfinata che c'hanno questi tizi scandinavi che hanno creato la mitologia norrena?) C'era stata quella volta in cui aveva mangiato il cuore di una gigantessa di ghiaccio. Oltre Sleipnir, che divenne il destriero migliore di Odino, ebbe altri figli: Fenrir il lupo ed un enorme serpente di nome Jormungand. Hela invece, era la femmina di dimensioni umane, regina del regno dei morti. Nessuno di loro però era stato seriamente preso in considerazione dal dio, che li aveva considerati come imprevisti. Fin ad allora aveva faticato nell'accettare e a dimostrare l'amore verso Daphne, doveva ancora imparare a convivere con il nuovo se stesso. La notizia che avrebbero potuto avere un figlio lo aveva sconvolto. Nuove domande gli sorsero in mente. Si sarebbe mai sentito adatto ad essere un padre? Avrebbe accettato una futura gravidanza? Le persone avrebbero sparlato del bambino? Che infanzia sarebbe stato in grado di dargli? Poteva essere sicuramente difficile, ma avrebbe significato una famiglia completa e ricca di amore, una che Loki non aveva mai avuto e che desiderava trasmettere ad una figura più giovane. Un figlio avrebbe portato gioia e felicità a Daphne e se lei ne fosse stata entusiasta, il dio avrebbe potuto solo esserlo anche lui. Non era ancora pronto, eppure avrebbe tentato di diventarlo il più presto possibile. L'aborto aveva distrutto anche lui, e le radici di una vendetta servita gelida continuavano a rafforzarsi con il passare del tempo. Daphne lo aveva supplicato ininterrottamente affinché mantenesse la segretezza sul l'accaduto e non denunciasse gli atti incresciosi di Jacob. Ti prego, ho sbagliato io per prima e lo sai. Sono io che ho plasmato il mostro che è diventato e che ha creato l'odio verso di noi. Non è colpa sua, è solo una conseguenza. Tieni il silenzio, fallo per me ti supplico aveva detto disperata. E Loki aveva asssentito, ma non del tutto convinto. Prima o poi avrebbe risolto i conti. Più prima che poi.
***
Quella sera di fine estate era dedicata interamente a Daphne, ed il dio sperava che almeno questa volta la sorpresa per lei potesse andare a buon fine. Aveva chiamato la sua amica Jane Foster affinché la intrattenesse durante i preparativi. Una volta che la stanza fu pronta, aspettò l'arrivo della fidanzata con ansia. Tra le quattro mura aleggiava un leggero ma piacevole profumo di vaniglia e alcune candele bianche erano state accese, emanando una luce soffusa e bassa. La porta si aprì. Loki sorrise rasserenato. Era finalmente arrivata.
Daphne si guardò attorno incuriosita, eppure sempre con un velo di tristezza che le smorzava le emozioni, e volteggiò con grazia accanto il dio.
-Sai, dopo quell'incidente...- le parlò piano, tastando il terreno nel tentativo di non ferirla. Avrebbe potuto sbottare da un momento all'altro in lacrime ed era l'ultima cosa che voleva. Invece Daphne mantenne un contegno decoroso e l'espressione calma non vacillò.
-Ho imparato a considerare l'idea che potremmo avere un bambino. E non è mostruosa come mi aspettavo. -
Loki tossicchiò imbarazzato: forse sarebbe stato meglio utilizzare un altro aggettivo. Prese per mano la giovane e la condusse dinanzi a sé, mentre si sedeva sul letto e poteva ammirarla dal bagliore delle candele.
-Ho capito di amarti più di quanto io ami me stesso. Il bambino non era in programma, ma se tu vorrai...- indicò allusivo al morbido materasso. -potremo riprovarci davvero ad avere un figlio tutto nostro.-
Gli occhi del dio erano lucidi di emozione e la voce piena di speranze. Le labbra della ragazza si incurvarono all'insù in un timido sorriso.
-Mi piacerebbe molto. Ma ti prego ho troppa paura, sono ancora traumatizzata... Credimi, io voglio, solo che... Guidami tu perfavore. - sussurrò con voce spezzata, aggrappandosi quasi con disperazione al dio. Egli acconsentì in silenzio, accarezzandola lungo il corpo con gesti premurosi. Non le avrebbe mai fatto del male. La ragazza si lasciò baciare il collo, le clavicole, mugugnando ogni tanto di piacere, con Loki che l'aiutava a slacciarsi l'abito color panna. Non poteva smettere di ammirare il potere che aveva su di lei. La mandava in estasi con pochi gesti e ad allo stesso tempo aveva in pugno la sua felicità e poteva distruggerla solo volendo. Daphne si sentiva ancora frenata e preoccupata quando venne delicatamente adagiata sul lenzuolo cremisi. Sapeva che l' ansia non era dovuta a Loki e che non era colpa sua, ma guardando i suoi occhi pieni di lussuria, non poté non immaginare Jacob al suo posto, mentre abusava di lei. Non si sarebbe mai aspettata un gesto simile dalla persona che, sebbene non avesse amato, era stata importante per lei. Non è come lui, smettila di farti paranoie stupida continuava a ripetersi con i battiti che si facevano più accellerati man mano che Loki le si avvicinava.
-Andrà tutto bene, non essere agitata, non ti farò del male lo giuro.-
Finalmente Daphne si rilassò a quelle parole, convincendosi che non c'era nulla da temere. La prima volta era stata con lui ed era stata perfetta, senza che le esagerasse. L'avrebbe solo fatta sentire bene. Si fidava ciecamente. Gli prese di nuovo le mani e intrecciò le dita con le sue, avvertendo il corpo del maggiore sul suo. Strinse la presa per il pizzico di fastidio che l'attraversò quando il dio entrò in lei, ma si contenne e presto non sentì più dolore. Osservava i lineamenti fini, ciocche di capelli lisci ricadevano sulla fronte ricoperta da goccioline di sudore e le labbra arrossate la invitavano a baciarle.
-Ti amo Loki. Sei mio ricordalo. -
-E tu solo mia. -
***
Il dio aspettò che la ragazza si addormentasse, vegliando su di lei come per una creatura intoccabile e fragile. Una volta aver accertato che fosse calata in un sonno profondo, scostò le coperte e con un balzo silenzioso si rimise in piedi. Indossò i vestiti prestando attenzione a non compiere rumori improvvisi e quando fu pronto, sgattaiolò via dalla stanza, inoltrandosi nella scura notte. Il piano di vendetta aveva inizio.
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Unmasked ~Loki Laufeyson~ [CONCLUSA]
FanfictionI nove pianeti sono in pace e Thor è tornato a Midgard da Jane Foster, dopo aver sconfitto Malekith. Loki Laufeyson è rinchiuso nuovamente nelle celle del palazzo di Odino, ad Asgard, costretto a passarci l'eternità. Il dio delle malefatte conoscerà...