-Fin da piccolo, è sempre stata un'acerrima battaglia silenziosa per la gloria tra me e Thor. Lui era quello più affascinante che nel crescere, attirava le fanciulle. Io invece ero il ragazzo da evitare, la mia suprema intelligenza, la mia astuzia mi permetteva di ingannare la gente. Ma questo certo non mi procurava amicizie: ero additato come malaticcio e inquietante. Sono stato solo fin dall'infanzia, quando i miei coetanei scappavano appena cercavo di interagire. Durante l'adolescenza nulla cambiò e rimasi sempre nell'ombra di un fratello migliore. I paragoni con lui erano costanti, vivevo in una dimensione in cui la perfezione, l'esempio da seguire senza errori era Thor. Se Odino si arrabbiava, a lui riservava poche urla, lui non è mai stato picchiato a sangue, fino a perdere i sensi. Nessuno dei due capisce cosa mi hanno realmente fatto, solo la buona Frigga mi stava accanto e vedeva il vero e fragile me. Se potessi tornare indietro nel tempo, desiderei ardentemente poter ridurre in un mucchietto di cenere quello stolto di Odino. Fingeva di accudirmi ma non sapeva nemmeno perchè lo faceva, non gli importava di me. Lui non mi ha mai offerto due braccia da stringere in un abbraccio, mai una parola dolce verso di me. Solo rigide regole, rimproveri su rimproveri. Mai all'altezza. La finta allegria, la soddisfazione della vendetta e l'odio sono le peggiori forme di tristezza. Ho preso quello che mi spettava e che era mio con fuoco e sangue, eppure sono lo stesso ridotto così miseramente. Questo è l'inferno e non posso uscirci. Avrei voluto prendere una strada diversa ed essere al pari di Thor: io non ho mai voluto il trono, desideravo essere notato e considerato grandioso. La gente mi avrebbe temuto e conosciuto: sarei stato sulla bocca di tutti e questo significava non vivere più nascosto. Sono cambiato e non me ne pento, merito la mia giusta vendetta che prima o poi metterò in atto. Bene milady, ecco a lei un pezzo del mio sudicio e sporco passato che solitamente non interessa a nessuno. Non vedo motivi per cui con lei dovrebbe essere diverso. Ho terminato per oggi - disse Loki con un sorriso sarcastico e pieno di astio. Si alzò senza troppa fatica, strappando di mano a Daphne il suo pupazzo.
- Questo me lo diede madre, quando ero ancora un ingenuo pargolo che desiderava un po' di amore. Cavolate, bugie, l'amore non esiste: è solo un inganno della nostra mente nel tentativo patetico di autoconvincerci di essere felici. Non sarei mai in grado di dipendere miseramente da qualcun'altra, il solo pensiero di innamorarmi mi produce un senso di disgusto viscido. L'amore è illusione, un vago scintillio di speranza destinato a spegnersi tra le fiamme della disperazione. Porta al fallimento, alla debolezza: non c'è cosa più vile e disgustosa di questo sentimento. L'unica persona in vita mia che abbia mai apprezzato senza avvertire il bisogno di lanciarle una fattura, fu Frigga, la sola donna che seppe apprezzarmi. Ma quando inizia a mancarti qualcuno significa che l'hai perso e madre è sprofondata per sempre nel sonno di Odino.-
Con la sua postura eretta e nuovamente composta, Loki camminava in circolo per la cella, le mani fasciate strette dietro la schiena ed espressione dura. L'ancella si mise in piedi. Dentro di sé provava infinita tristezza per ciò che il dio aveva dovuto passare: il dolore che doveva aver accumulato nel suo animo aveva costruito muri saldi come corazza attorno il suo cuore ghiacciato. Non gli avrebbe rivolto uno sguardo di misera pietà perché era consapevole non sarebbe servito a nulla, e non era ciò che Loki cercava davvero. Ricordò le parole del padre che la mettevano in guardia dalle menzogne che quell'uomo era in grado di propinare, dei sotterfugi pericolosi in cui poteva essere coivolta, anche solo per divertimento. Tuttavia la ragazza era sempre stata cocciuta e decisa, quando si predisponeva un obiettivo nella mente era assai difficile distoglierla dal desiderio di compierlo. Al contrario di Heimdall non c'era quasi nulla di pacato in lei, era uno spirito abbastanza guerrieri proprio come Loki, ciò non significava però che fosse malvagia. In quel momento il suo nuovo punto nella lista delle "cose da fare" era lavorare sul "piccolo" problema di gestione della rabbia del gigante di ghiaccio. Si giurò in silenzio che non avrebbe abbandonato l'idea finché non fosse riuscita a renderlo un po' meno scontroso. Sarebbe stata un'impresa molto ardua che nessuno avrebbe ritenuto consigliabile, ma l'impossibile è tale solo se credi che lo sia davvero.
-Sono sinceramente desolata per l'accaduto mi creda, non avrei motivo di mentirle e in realtà mi interessa la sua storia. Se permette, vorrei solo sapere di più. -
Daphne avanzava con cautela, per timore di una reazione violenta da parte del giovane. Se ne stava di spalle, adesso stringendo i pugni come se volesse da un momento all'altro spaccare il vetro del tavolino di fronte a lui.
- Se mi permette, vorrei esprimere la mia opinione sull'amore. Nemmeno io credo al principe azzurro e al "vissero tutti felici e contenti" perché so che non è così che va la vita. Non c'è mai un lieto fine e durante gli anni troviamo sempre ostacoli che vogliono abbatterci definitivamente. Ma credo fermamente che l'amore sia necessario in ogni animo poichè esso ci dona davvero una sensazione di calma. Amare significa rinunciare ad essere perfetti è vero, perché bisogna trovare un compromesso con l'altra persona, cercare il giusto equilibrio. È vero anche che ci rende deboli e indifesi, ma un'esistenza dignitosa prevede un briciolo di amore, altrimenti saremmo tutti dei robot che sopravvivono ma non di godono appieno la vita.-
Un altro passo piccolo, un altro ancora, fino a ritrovarsi a pochi centimetri dalla figura del dio. Pose con gentilezza una mano sulla spalla coperta dal mantello verde smeraldo. Accarezzò con i freddi anelli un lembo di pelle scoperta sul collo di lui che se ne stava con le labbra serrate, il respiro appena percettibile.-C'è una cosa che le ho nascosto sul mio conto. Essendo mezzosangue sono semi dea e ho ereditato alcuni dei poteri di mio padre. Ad esempio...- girò intorno a Loki per trovarsi vicino al suo viso pallido e smunto. Le occhiaie gli conferivano un'aria stanca ma gli occhi splendevano di regalità e superbia, contornati da lunghe ciglia more.
-Posso avvertire le emozioni degli altri. Toccando in petto dove si trova la sede del nostro spirito, facendo così... - spostò la mano verso il centro del torace, dove sotto strati di abiti e una pesante armatura, avvertiva il battito regolare del cuore. Il dio la scrutava con un pizzico di fastidio nello sguardo e tendeva il sopracciglio inarcato, diffidente di quello di cui stava ciarlando la giovane.- Avverto lo stato d'animo di chiunque, sono in grado di capire quale sentimento sta provando in quel momento come se leggessi un oroscopo. Al contrario di esso però somo certa di ciò che percepisco. C'è dell'odio radicato nel profondo di voi, un turbamento estremo e faticoso da eliminare però non irrealizzabile. Non v'è nessun gioco che lei può fare con me, nessun comportamento falso o maschere di finta spavalderia perché lei è facile da interpretare come pagine aperte di un libro. Per la prima volta dopo molto suppongo, lei si trova in difficoltà. E non ho un'arma, né uno strumento magico, è tutto dentro di me e non posso reprimere il mio potere, perciò lei non sa come scappare da esso. Le suggerisco semplicemente di essere se stesso, per quanto assurda la cosa le possa sembrare. Non reciti la parte del magnifico sovrano sempre impassibile, figlio di Laufey, anche lei ha un cuore che necessita essere curato, non è ghiacciato per sempre. Le servirebbe avere fede, fiducia, ma dubito che mi onorerà di essa, perciò fino a quel momento, non mi resterà che tener conto solamente ciò che il suo cuore mi trasmette e fare affidamento sui miei poteri. Spero di non doverlo più fare un giorno e che lei si apra di sua spontanea volon...-
La giovane ancella non fece in tempo a terminare le parole che in una frazione di secondo fu gettata con violenza contro il muro. Un campo di forza invisibile tuttavia potentissimo, si era sprigionato all'urlo disumano di Loki, scaraventandola di botto lontana da lui. Sembrava una bambola di pezza senza vita accasciata al suolo: una fitta atroce come mille lame l'aveva colta alla schiena, impedendole di compiere qualsiasi movimento. Daphne si accorse che un liquido denso e tiepido le stava colando dalla tempia e sbarrò gli occhi spaventata quando vide la gonna macchiarsi di goccie scure. La testa le sembrava essere riempita di ovatta, i suoni le arrivavano tenui e impercettibili come se fossero distanti chilometri. Davanti le stava Loki, il quale ridacchiava con una smorfia folle dipinta sulle labbra
-Sciocca bambina, come qualsiasi donna, lei ha la ferma, sebbene inutile, convinizione di poter cambiare il carattere degli altri. La vostra sentimentale e pietosa vocazione per aiutarmi è uno spreco di tempo-Sul campo visivo della ragazza iniziarono a comparite macchie scure e attorno a lei i contorni delle figure si smussavano fino a far diventare lo scenario un misto di colori sfocati. Sbattè le palpebre per cercare di mantenersi sveglia e riaquistare conoscenza ma era come se gli occhi le pesassero inevitabilmente. Scivolò tra le braccia di Morfeo in un sonno oscuro e l'ultima frase che avvertì fu
"Sciocca utopista, io sono Loki dio degli inganni e lo sarò sempre."Dopodiché lei svenne e quando ne fu certo, il ragazzo si lasciò accasciare a terra, senza forze. Guardava il vuoto del bianco dinanzi a sè quando una lacrima, una sola, naque timida dai suoi occhi e morì sulle labbra.
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Unmasked ~Loki Laufeyson~ [CONCLUSA]
FanfictionI nove pianeti sono in pace e Thor è tornato a Midgard da Jane Foster, dopo aver sconfitto Malekith. Loki Laufeyson è rinchiuso nuovamente nelle celle del palazzo di Odino, ad Asgard, costretto a passarci l'eternità. Il dio delle malefatte conoscerà...