Un viaggio malato e gli eroi di RMC

XXI

Ebbene ecco il momento che ho aspettato da... Due giorni. Adesso la responsabilità è tutta mia e non posso permettermi di sbagliare perché la sicurezza del nostro mondo dipende da me. Oh, questo si che mi solleva molto.
Sono le undici e mezza, ed è arrivata l'ora di salutare Roman City, e di entrare nel passato. La Cannes ci raduna tutti e cinque per farci il suo briffing, l'unica cosa che poteva fare di buono; e inizia a dire cose che né in cielo né in terra possono avere senso ( e nemmeno nel passato per intenderci).

<<Allora ragazzi! Siete pronti per questa ardua missione? Voi siete stati scelti per la vostra bravura in tempo (tempo sarebbe una materia a scuola dove si impara a viaggare e a cambiare il tempo).>>
Jasmine mi guarda in modo strano come per dire che questa tizia è matta, beh, non la posso biasimare, insomma, nessuno di quelli che avevo scelto era bravo in tempo ma soprattutto non gli ha scelti lei ma io! Ma chi cavolo l'ha votata questa alle elezioni? È completamente pazza. Ma andiamo avanti che è meglio.
<< E sarete proprio voi a trovare il virus e a sconfiggerlo. Bene, io non vi darò suggerimenti perché penso che siete abbastanza grandi per riuscire in questa missione, ma vi darò un'avvertimento: in ogni periodo del tempo dovrete abituarvi a mode diverse e non dovete far vedere che provenite dal futuro, altrimenti... Beh... Non vi conviene farlo e basta.>>

Fede mi sussurra nell'orecchio -- Abbastanza grandi? Tredici anni? Ma é completamente andata! - annuisco continuando ad ascoltare le cavolate della Cannes, ma mi distraggono i vestiti che indossa: mini gonna nera con calze nere e maglione invernale con giacca volante; non c'è bisogno che commento. Okay, ho capito che quella donna é riuscita a crearsi una carriera pur proveniente da una famiglia povera ma non mi sembra la donna piú saggia ed intelligente di Roman City. Intanto continua a parlare e finalmente finisce il suo saggio discorso e da lontano vedo arrivare delle persone vestite in tuta portare un vecchio cappello: giuro che io in questo mondo non ci capirò mai nulla.