Capitolo 4

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-Lei ha lasciato il mare per un uomo!?- gridò incredula Jecky Black.

Non riusciva a credere che si potesse abbandonare il mare per amore! Non per un uomo!
Non si era mai innamorata prima, e si rendeva perfettamente conto che non sarebbe mai riuscita a capire a pieno la povera donna davanti a lei, ma il fatto che ella avesse abbandonato il mare per un uomo era inammissibile.
Al solo pensiero le veniva da piangere.
Jecky non credeva all'amore, davvero non ci credeva. Non sopportava l'idea di appartenere a qualcuno. Di essere dipendente da qualcuno. No. Lei era uno spirito libero. Lei era come un cavallo in una prateria, inafferrabile e dirompente. Come un aquila in cielo. Libera e Selvaggia.

-Già a quel tempo ero un'ingenua ... lui finse di amarmi per potermi rinchiudere dietro alle sbarre ...
-No! Non mi dica che era ...
-Era un uomo della marina Spagnola ...
-Ma come ha fatto a non accorgersene prima!?
-Quel farabutto si finse un marinaio in cerca di avventura, ed il mio capitano, Thomas Lodley, lo accolse senza problemi nella sua ciurma-

Jecky conosceva quel pirata!! Molti, compresa lei, lo chiamavano, Il Magnanimo, a causa della sua dolcezza e la sua bontà. Difetti che un pirata, per giunta capitano, non dovrebbe avere.
Infatti, da quel che si diceva in giro, fu proprio la sua bontà a cacciarlo nei guai, ed a portarlo alla morte.

-Quel giorno stavamo saccheggiando un galeone spagnolo, pronti per riempirci la nave di ricchezze, ma ... fu tutta un'imboscata. Quel farabutto finse di essere nostro amico e nel momento della battaglia ci si rivoltò contro- spiegò la donna con una triste faccia malinconica disegnata in volto.

Ascoltava con attenzione le parole della domestica, senza battere ciglio. "Chissà che enorme delusione e che grande dolore deve essere stato per lei ..." pensò Jecky, ancora immersa nell'acqua della vasca.

-Mi dispiace tanto ...- sussurrò la ragazza, appoggiando la testa sulle mani.

-Morirono tutti ...- continuò questa con gli occhi lucidi -I miei amici, i miei fratelli ed il mio capitano ...-

-Come ha fatto a fuggire una volta che l'avevano arrestata?

-La cella era difettosa. La serratura fu facile da scassinare ...

Jecky era furiosa. Ed era meglio non conoscere la Jecky Black arrabbiata. Perchè dietro a quei sorrisetti giocosi e furbi si nascondeva una furia distruttiva incontenibile.

-Non fare quella faccia Gazza Ladra. Alla fine mi sono vendicata ...- ridacchiò la donna, mentre lavava i lunghi capelli biondi di Jecky -Quando scappai la prima cosa che feci, fu scoprire dove abitasse quel farabutto. Lo uccisi senza alcuna pietà; una pugnalata al cuore, proprio dove lui mi aveva fatto più male ...

Era così. I pirati erano esseri molto vendicativi, per questo era sempre meglio non farseli nemici!
Ora pensate quanto rancore e rabbia potesse covare una donna pirata, tradita dal suo stesso uomo ...

-Ma perché non è salpata nuovamente!? Insomma, poteva ricominciare!!
-No ... non avrei mai potuto. Tutti i miei cari erano morti in mare ed io sarei morta con loro. A loro non fu concessa una seconda possibilità ... che diritto avevo io di salpare su un'altra nave, con un capito che non fosse Il Mio Capitano!?

Da un lato la capiva.

-Io ho fatto comunque ...- cambiò discorso la donna, afferrando un grande asciugamano bianco, per poi porgerlo a Jecky, la quale uscì dall'acqua con una grazia ed una leggiadria imparagonabili.

La donna osservava il fisico alto ed asciutto della giovane, domandandosi come fosse possibile che una così bella fanciulla potesse essere la pirata furba ed inarrestabile di cui parlavano tutti.
Poi i suoi occhi caddero sulla brutta ferita sulla sua gamba, si stava evidentemente infettando, doveva curarla -Devo medicarti ...
-Oh, non si preoccupi ...
-Sono gli ordini del signor Jesser, per cui lo farò che ti piaccia o meno ...

Sangue Pirata: Alba NeraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora