(A BORDO DELLA GREY WIND)
Era confusa, ma sopratutto indecisa su chi fosse veramente. Per la prima volta nella sua vita, Jecky, aveva una strada da seguire, ma non sapeva se fosse quella giusta.
Quella mattina si trovava nella cabina del padre a ragionare con lui sulle rotte da intraprendere, ma forse sarebbe più corretto dire discutere.
Erano passati due mesi dal giorno in cui avevano scoperto le coordinate per l'Isola di Zaffiro, e per tutti quei maledetti sessanta giorni, la Grey Wind aveva vagato in mare, dispersa nel nulla in balia di quello sperduto Oceano, che sembrava volerli allontanare sempre di più dalla nave dell'imperatrice.
-Non capisco, ormai sono mesi che vaghiamo per l'Oceano ed ancora non abbiamo visto straccio di terra!- ringhiò Mangia Ferro sbattendo i pungi sul tavolo -Eppure eccole qua le coordinate, ma nulla, niente. Non si vede nulla. Stiamo girando a tondo!-
-Porta pazienza, vedrai che la troveremo- affermò Jecky, stravaccata sul morbido letto del padre, con le gambe accavallate ed il cappello marrone a coprirle il volto.
-Jecky abbiamo quasi finito le provviste, e la ciurma è stanca ...- continuò imperterrito l'uomo, massaggiandosi l'incrocio delle sopracciglia con le dita.Al sentire le parole mortificate del padre Jecky scatto in piedi aggiustandosi il cappello sopra ai suoi lunghi capelli biondi che ormai le arrivavano quasi al sedere -Non possiamo mollare ora! Siamo così vicini! Papá ...- supplicò la ragazza, afferrando le ruvide mani di Giacomo Black -Possiamo trovarla ... Possiamo liberarla!
L'uomo sapeva fin troppo bene cosa avrebbe significato trovare l'Alba Nera, ma quell'impresa era troppo rischiosa -Lo so Jecky. Ma hai una minima idea di quello che potrebbe accadere se il cuore cadesse nelle mani sbagliate?
-Ne sono perfettamente consapevole! Per questo dobbiamo arrivare noi per primi!Le mani sbagliate. La Gazza Ladra sapeva perfettamente quali erano, sapeva che se Lui fosse arrivato prima di lei avrebbe perso tutto.
(A BORDO DELLA KINGDOM)
I suoi occhi verdi erano puntati oltre l'orizzonte di quel l'Oceano infinito, di un blu splendente, più prezioso di mille diamanti: il cuore divorato dalla delusione, la mente persa nei ricordi di quel inatteso "Ti amo".
Ray ci aveva pensato incessantemente. Come aveva osato quella donna prendersi gioco di lui in quella maniera. Come aveva osato salvarsi la vita con un " Ti amo".Bugiarda ed ignobile Gazza Ladra.
Era stata lei a creare il mostro era tutta colpa sua.
Si accarezzò la cicatrice, assaporando il dolce momento in cui aveva ucciso l'uomo che gliela aveva inflitta.
Il ricordo del giorno in cui la sua pelle ambrata fu sfregiata dalla stessa spada che ora tiene appesa al fianco lo fece rabbrividire. Lo stesso dannatissimo giorno in cui l'ex cacciatore aveva scoperto tutti gli inganni del padre, lo stesso giorno in cui sangue del suo sangue aveva tentato di ucciderlo. Aveva appena diciotto anni all'epoca, eppure quel dolore sembrava non volerlo abbandonare.
Ora lo aveva ucciso. Ora era libero. Ora era lui il Diavolo dei sette mari; il figlio del Diavolo Bianco.Sentì qualcuno bussare, così si ricompose di fretta e furia, voltandosi verso la porta in legno della cabina che in passato apparteneva a suo padre.
-Siamo arrivati capitano- affermò un uomo alto, dalla testa pelata e gli occhi bianchi privi di iride o pupilla, paragonabili ad una tetra nebbia autunnale. Tutta la ciurma possedeva quello sguardo spettrale, ma a Ray non spaventava affatto, al contrario, lo intrigava ed emozionava.
-Bene Alak. Portate qua la strega- comandò al suo vice, osservandolo dal basso.
-Agli ordini mio signore- rispose questo uscendo dalla stanza.White ancora non riusciva a spiegarselo: gli uomini della Kingdom avevano accettato il suo comando senza fiatare, senza opporsi minimamente. Alak, il suo secondo in comando, gli aveva spiegato più e più volte, che la "Ciurma maledetta" era fedele alla nave, non al suo capitano, chiunque esso fosse. Jack White l'aveva ottenuta tramite una sorta di patto, ma le anime dei marinai erano legate alla Kingdom. Avrebbero ubbidito a qualsiasi comando il loro capitano avesse ordinato, proprio come dei soldati con un re, e nel caso in cui il sovrano fosse venuto a mancare, la successione al trono sarebbe spettata all'erede in vita più prossimo al capitano, in questo caso Ray. Tuttavia, c'erano dei piccoli dettagli che al figlio del Diavolo Bianco non piacevano granché; nel caso in cui il condottiero della nave venisse assassinato, senza parenti in vita, la Kingdom sarebbe diventata di proprietà dell'assassino, quindi se qualche mente perversa avesse voluto impossessarsi della nave, gli sarebbe bastato uccidere Ray.
Alak lo aveva rassicurato più e più volte, dicendogli che era impossibile che uno sconosciuto mettesse piede a bordo della nave senza che i suoi protettori lo venissero a scoprire. In passato molti uomini avevano tentato tale impresa, ma nessuno era mai tornato per raccontarlo.
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Sangue Pirata: Alba Nera
Aventura(1700 - mar dei Caraibi) "La Lacrima Del Sole" il diamante più prezioso del mondo; chiamato così dagli antichi per la sua particolare forma a goccia, ed il suo affascinante colore: giallo se non oro. Essi infatti pensavano che quel bellissimo gioiel...