Capitolo 34

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(JECKY POV)
L'impatto con l'acqua è stato orribile. Fu come ricevere uno schiaffo gigantesco su tutto il corpo, ma ancora più doloroso fu vedere il corpo di mio padre che, trascinato dalla corrente, si allontanava sempre di più da me.

Padre...
No!
No!
No!
Perché?! Perché ti sei sacrificato per me!?
No, no, è tutta colpa mia.
Oh papà.
Mio bel Mangia Ferro.
Cosa ti hanno fatto?!
Anaconda mi aveva avvisata: il ghiaccio di sangue si macchierá, per un atto di vero amore una vita finirà.
Perchè sono stata cosí stupida!
Perché?!

Nuoto verso di lui, nel tentativo di afferrare il suo corpo a pochi metri da me, e lo abbraccio. Lo abbraccio come mai ho fatto in vita mia.
Perdonami padre.
Perdonami.

Restare a lungo sott'acqua non è mai stato un problema per me, ma ora, con il cuore squarciato dal dolore, sento l'aria venirmi a meno.
Non merito di vivere.
Non merito il tuo sacrificio.

Improvvisamente una luce abbagliante mi costringe a coprirmi il viso sul suo petto.
Ma cosa diavolo ...?

Quando capisco ciò che ho davanti agli occhi il mio cuore smette di battere.
Mamma...
No, non è possibile.

Mia madre in tutta la sua bellezza mi osserva con i suoi grandi occhioni blu.
-Sono morta?- penso fra me e me, ma incredibilmente il mio pensiero esce dal mio corpo come se fosse stata la mia bocca a parlare. Deve essere un'altra delle mie visioni. La mancanza d'ossigeno mi sta sicuramente annebbiando la ragione.

Lei apre le labbra in uno dei sorrisi più belli che abbia mai visto, venendomi incontro con il suo corpo luminoso, quasi impalpabile: un fantasma, un miraggio, un ricordo -No non sei morta tesoro mio ...- quando lei posa una mano sulla mia guancia, il dolore mi investe come non mai.
-Oh madre! Guarda cosa ho fatto!- stringo papà più forte che posso.
-Non è stata colpa tua amore mio. Lo sai, è stata colpa dell'odio, della rabbia, dell'avidità e della superbia dell'uomo. Tuo padre questo lo sa.
-Montains. Vi ha portati via entrambi da me ...
-Basta Jecky! Ricordati chi sei. Ricorda cosa sei- mi fissa con determinazione, quasi con rimprovero -Non lasciare che il sacrificio di Mangia Ferro sia stato vano. Trovami. Liberami.
-Ma come faccio?! Guardami! Sono dispersa non so dove, e sto parlando con un miraggio della mia mente! Ho perso tutto, tutto! Te, papà, la ciurma, ed ora anche l'Alba Nera... Mi sento perduta, mi sento ... sola.

-Non sei sola ...- afferma però questa indicando una figura poco lontana da noi. Ray sosta nell'acqua privo di sensi, con gli occhi chiusi ed i capelli che di tanto in tanto gli coprono il volto.

-L'altare. L'altare è la serratura- ripete questa, poggiando il suo sguardo su una strana luce posta sul fondale.

Quella è la spada di papà!

-Il vero amore è la chiave, e non c'è più vero amore di quello di un genitore per la figlia- continua tenendo il dito ben fisso sull'arma di zaffiri.

Ma certo!
Ho capito!
Il problema è dove diavolo sarà?!

Quando torno con lo sguardo su mia madre, noto al suo fianco un altra figura. Un uomo bellissimo, dai capelli ordinati, e vestito interamente di bianco. Stento a riconoscerlo. La sua espressione è serena e rilassata, non seria e minacciosa come al solito.
Mio padre, scomparso tra le mie braccia, ora stringe la mamma a se, come se non aspettasse altro. Come se finalmente avesse trovato il tesoro più prezioso della sua vita.

Papá ...
Se non fossi in acqua il mio volto sarebbe avvolto dalle lacrime, non di dolore, ma di gioia. Di gioia, si, nel vederli dinuovo assieme, nel vederli stretti l'uno nelle braccia dell'altro dopo tanto tempo.
Che sia nella mia mente, che sia reale, questo è l'ultimo ricordo che voglio avere dei due pirati. Le persone migliori che abbia mai conosciuto nella mia vita.

Sangue Pirata: Alba NeraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora