capitolo 17

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Nella foto: Jecky Black.

Ray trascinò Jecky fuori dalla cabina del capitano Irina White, portandola sul ponte.
Appena la ragazza fu fuori, la ciurma si voltò incuriosita e meravigliata verso di lei. La nave era grande, e numerosi erano gli uomini, ed ancora più numerosi erano gli occhi che la fissavano. O meglio che fissavano la sua semitrasparente vestaglia bianca da notte, appartenente al loro capitano.
A Ray bollì sangue nelle vene.
Istintivamente si tolse la lunga giacca nera, per poi avvolgerci la pirata nello stesso modo in cui si avvolge un bambino appena nato nelle coperte.

Gli dava fastidio, un fastidio tremendo. Odiava quando tutti fissavano Jecky. Era una cosa che non riusciva proprio a sopportare, e la Gazza Ladra se ne accorse. Proprio per questo, un furbo sorrisetto mosse le sue labbra carnose: a Ray dava fastidio che gli altri la guardassero? Bene, avrebbe fatto di tutto per essere al centro dell'attenzione.

-Cacciatore è piena estate!- esclamò togliendosi la giacca del ragazzo, facendola cadere a terra. -Hai una minima idea di quanto possa essere caldo?- continuò il suo teatrino, facendosi aria con le mani.
L'espressione di Ray fu indecifrabile, un misto fra rabbia e ... cosa? ... gelosia forse?

Gli uomini della Green Butterfly sorrisero. Analizzarono centimetro per centimetro il corpo sinuoso della Regina dei Ladri, divorandoglielo con gli occhi.
Jesser chiuse le palpebre, iniziando a prendere grandi respiri per calmarsi. Afferrò Jecky per un braccio e la trascinò in coperta, sotto agli occhi di tutti.

La portò, rapido come non mai, nella sua cabina, chiudendosi dietro la porta a chiave.
-Dovevi proprio fare la bambina in quel modo!?- fece infastidito lui, osservando la giovane guardarsi attorno incuriosita da quell'angusta camera. Questa infatti era riempita soltanto da un letto matrimoniale, una piccola scrivania, e un bagno ancor più piccolo, che poteva contare soltanto su un water e un lavandino arrugginito.
-Bel posto- mentì spudoratamente -Fortuna che sei il fratello del capitano- continuò accarezzando con un dito la superficie di legno della scrivania, sporcandosi l'indice di polvere.

-Cambiare discorso non ti servirà ora!- la sgridò Ray avvicinandosi alla ragazza furioso -Hai appena fatto vedere il tuo corpo a quegli uomini! Sai da quanti mesi quei poveracci non vedono le cosce di una donna?! Se non ci fossi stato io ti avrebbero fatto chissà cosa!
Jecky lo fulminò con lo sguardo, ed ecco di nuovo i suoi due lucenti diamanti puntati nei suoi smeraldi.
-A te cosa importa? Dopotutto vuoi mandarmi alla forca. O forse vuoi uccidermi di persona? In entrambi i casi non hai alcun diritto, ma soprattutto motivo, per rimproverarmi- mai ci fu sguardo più agghiacciante di quello della Gazza Ladra verso White. Non capiva quel ragazzo, e cominciò a pensare che fosse più fuori di testa di lei: cosa voleva veramente!?
Ray le afferrò con prepotenza un polso, per poi spingerla violentemente contro il muro -Ti stai comportando da sgualdrina!- urlò, ma non fece in tempo a dire altro, che Jecky rispose con un poderoso calcio nelle parti basse del giovane, il quale fu costretto a mettersi seduto sul letto, con le mani congiunte nell'incavo delle gambe, ansimando dal dolore.

Era arrabbiata come non mai, l'aveva sbattuta sul muro come se fosse stata una comune ed insignificante ciabatta, causandole un immane dolore alla schiena. Quel calcio fu istintivo, irrazionale, ma necessario.
Gli saltò addosso, sfilandogli l'amata spada dal fodero per poi puntargliela alla gola -Prova ancora a fare un'alzata d'ingegno del genere, e ti giuro che ti cavo un occhio, Jesser- sputò veleno Jecky, spingendo la punta della lama sul pomo d'Adamo del Cacciatore. Non voleva essere cattiva, ma quel tipo sapeva tirare fuori il peggio di lei.

(POV JECKY)
Come vorrei fargli un buco in gola con la sua stessa arma. La tentazione è tantissima!
Al diavolo, perché non lo faccio?! Jesser, o meglio White, mi sta causando soltanto problemi!
Calmati Jecky ragiona: ti trovi a bordo della nave di sua sorella, ucciderlo non sarebbe una gran mossa.
Ma per Nettuno questo significa che sarò sua schiava per tutto il tempo, o almeno fino al giorno della mia dipartita ...
Devo scappare ... fuggire da qui ... Ma come diavolo faccio!? Siamo a giorni dal porto più vicino ed arrivarci a bordo di una scialuppa equivalerebbe al suicidio.
Sono in trappola, l'unica soluzione è aspettare che la Green Butterfly attracchi a terra, una volta fatto porto mi inventerò qualcosa.

Sangue Pirata: Alba NeraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora