Capitolo 16

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Nella foto: Irina

(RAY POV)
Ancora non riesco a credere di aver trovato il passaggio per Cuba.
E da chi poi!!

Dopo essere scappato dall'Ilma ho trovato rifugio in una locanda di Tortuga. Una posticino piccolo, riservato e non molto affollato, adatto ad uno che non vuole dare nell'occhii.
Mi ero procurato un ampio mantello con tanto di cappuccio per coprirmi il volto, ed ero sicuro che nessuno mi avrebbe riconosciuto.

Mi stavo godendo il sapore piccante del rhum sulla gola, quando qualcuno si sedette affianco a me al balcone, e con una melodiosa voce femmine ordinò :"Del vino rosso perfavore".

Avevo già sentito quella voce. Sapevo a chi apparteneva, ma non avevo intenzione di voltarmi per vederla.
Era assurdo ed impossibile che fra tutte le persone del mondo avessi incontrato proprio lei.
No, non volevo crederci, non volevo voltarmi.

-Novellino lo so che mi hai riconosciuta- fa improvvisamente questa, e solo allora decido di girarmi per osservare la stupenda giovane dinnanzi a me.
Era superba, meravigliosa.
Lunghi capelli dalle punte ricche di boccoli le cadevano leggiadri lungo la schiena, e due taglienti smeraldi verdi, indentici ai miei mi stavano ispezionando da cima a fondo.
Sedeva al tavolo con un'eleganza che mai avrei creduto potesse appartenerle.
Il suo volto era notevolmente cambiato nel corso del tempo. Il naso dritto e le labbra carnose però non erano mutate affatto, solo la sua carnagione che in principio era bianca come il latte, si era notevolmente scurita.

-Veramente speravo che fossi tu a non riconoscermi ...- bisbigliai osservando il suo fisico impeccabile ed il particolare modo in cui essa era vestita. Ella infatti indossava un provocante corsetto rosso fuoco che le fasciava alla perfezione la vita ed il bacino. Mentre una gonna nera, strappata sul lato destro, le lasciava scoperte le lunghe e magre gambe marmoree, accavallate sensualmente. Non sapevo se i presenti stessero fissando le sue seminude, oppure l'affilato pugnale che essa teneva legato ad una di esse. Bella e dannata: pensai. Meravigliosa, ma pericolosa. Ecco gli aggettivi con cui l'avrei descritta.
Eppure tutta quella carne scoperta, quel suo farsi notare, di apparire, di voler spiccare fra tutte le donne, mi dette un gran fastidio.
-Cos'è, hai dimenticato di vestirti questa mattina?- feci tagliente, osservando malamente la sua profonda scollatura sul seno.
Forse, se quegli indumenti fossero stati addosso al corpo di un'altra giovane avrei sicuramente apprezzato, ma su di lei non riuscivo nemmeno a guardarli.

-Vedo che in tutti questi anni il tuo brutto caratteraccio non è affatto cambiato, Cacciatore- pronunciò quell'ultima parola come fosse feccia pura.
-Purtroppo per te no, piratessa- contraccambiai.
Vidi le sue labbra aprirsi in uno di quei sorrisetti compiaciuti, che spesso tendo a fare io, con la differenza che il suo era molto più smagliante e sfacciato -Corsara ora- puntualizzò questa, mentre l'uomo dietro al balcone serviva il calice di vino alla ragazza.

Quelle parole mi lasciarono senza fiato -Lavori per il re ora?!- chiesi sbigottito.
-Si Novellino, si guadagna di più e non rischio di essere ricercata da noti Cacciatori Di Pirati- rise, facendo riferimento a me.

Non mi sarei mai aspettata questo da lei. Una Corsara, chi l'avrebbe mai detto ...

-Almeno non sei una criminale- feci serio, osservandola incuriosito.
-Già, ma parliamo di cose più divertenti- ridacchiò questa maliziosa, portandosi il calice di vetro alla bocca -Cosa ci fai a Tortuga? Lo sai che se qualcuno ti vede ti ammazza senza pensarci due volte?- era palese che stesse girando il coltello nella piaga, ed ancora più palese era che lo stesse facendo per infastidirmi.
-Non è stata una cosa voluta- ringhiai, cercando di non dare a vedere il mio sconforto -Sono bloccato qui e non so come andarmene.

Sangue Pirata: Alba NeraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora