capitolo 10

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Nella foto: James West

-Terra dritta davanti a noi- urlò la vedetta, attirando l'attenzione della ciurma.
Il sole stava ormai tramontando, ma finalmente avevano raggiunto Tortuga.
Jecky osservò l'isola d'innanzi a se, mentre un sorriso malinconico si disegnò nel suo volto. A Tortuga aveva trascorso la maggior parte della sua infanzia. Ricordava la gente allegra e felice, che cantava e ballava a tempo di musica, e quelle buffe risse che scoppiavano ogni tanto durante le serate piene nelle locande.

Si avvicinavano veloci al porto, e più la distanza fra lei e quella terra diminuiva più il suo passato riveniva a galla, finché i suoi ricordi non le fecero ricordare ... lei, sua madre.

-Contenta? Sei tornata a casa- disse ironico James avvicinandosi a braccia conserte alla pirata. Sapeva che Jecky non avrebbe mai avuto un posto caro da definire "casa", sapeva che Tortuga per lei era anche sede di ricordi dolorosi, eppure in quel momento non gli importava. Dopo quel pugno nel naso, West se l'era presa a morte.

-Giá. Dai che se sei fortunato ti porto al porcile- disse questa, fingendo un allegro sorriso.
-Al porcile?
-Si, non è quella casa tua?

Era fatta, una volta che Jecky Black si arrabbiava non si poteva tornare indietro. La sua lingua diventava tagliente e velenosa come quella di un serpente, ed i suoi occhi erano in grado di incenerirti con un solo sguardo.

-Come ti permetti Black!?- gridò furioso James, attirando l'attenzione della ciurma.
Si avvicinò pericolosamente al volto di Jecky, osservandola brutalmente.
Cercava di restare serio ed arrabbiato il più possibile, ma a quella vicinanza gli occhi di ghiaccio della pirata gli parvero l'ottava meraviglia del mondo. Non ci riusciva, davvero non ci riusciva. Come poteva pensare male di lei, la sua più grande amica? Eppure quel pugno! Cavolo gli aveva fatto un male tremendo!

-Come osi tu James West!! Anni ed anni che non ci vediamo e la prima cosa che fai è farmi un'insignificante e stupida scenata di gelosia? Senza fondamenta fra l'altro dal momento in cui passo solamente dieci minuti al giorno con il Cacciatore, soltanto per fini personali. E no! Non ti chiederò mai scusa per quel pugno! Perchè te lo sei meritato, perche tu non hai il diritto di rimproverarmi soltanto perche non sono venuta da te la notte. Per fare cosa? Pensi che non abbia capito quali fossero le tue vere intenzioni? Se desideri svuotarti le palle, sappi che a Tortuga troverai molte fanciulle che saranno liete di accontentarti. Ed inoltre ti do un consiglio, non osare mai più sfidarmi se in futuro desideri avere ancora qualcosa da svuotare- ringhiò furiosa la pirata infilando un pugnale fra le gambe di James, minacciando con esso i suoi "gioielli di famiglia".

-Va bene. Va bene. M,ma c,calmati- balbettò questo con il fiato in gola cercando di arretrare.
-Non dire ad una donna di calmarsi West!- fece questa alzando sempre di più il pugnale verso l'intimo del pirata.

-Biondino, se fossi in te gli chiederei scusa- ridacchiò il simpatico Bobby, seguito a ruota da Finn e gli altri.

-Perdono, perdono- continuò il giovane cercando di allontanarsi da lei inutilmente, dal momento i cui più James si muoveva, più Jecky premeva con il pugnale.

-In ginocchio- disse all'improvviso lei, facendo spalancare gli occhi del ragazzo.
-Cosa?
-In ginocchio ho detto!- esclamò brusca smuovendo l'arma fra le gambe di West.
Lui non perse tempo, ed a testa bassa obbedì all'ordine della bionda -Ed ora ripeti; Io James West-
-Io James West-
-Chiedo umilmente perdono a Jecky Black-
-Chiedo umilmente perdono a Jecky Black-
-Per il pessimo, inappropriato, scorbutico, viziato ed infantile comportamento che ho tenuto verso di lei-
-Senti mi dispiace ok?
-Ah, ah, ripeti forza!

Sangue Pirata: Alba NeraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora