Capitolo 15

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(JECKY POV)
È passata una settimana da quella notte a bordo dell'Ilma, e devo ammettere di essermi ripresa prima del previsto. Anche se abbiamo dovuto allungare di qualche giorno il nostro tragitto a causa di una strana nave che sembrava venirci dietro.

-Avanti Jecky! Non ricordi i miei insegnamenti?! Gambe piegate e busto in avanti!- mi corregge Finn Marder, mostrandomi la posizione giusta da prendere quando si impugna una spada.
Stavamo facendo un piccolo combattimento, giusto per svariarci un po, mentre la ciurma osservava incuriosita.

In tutti quei giorni il mio unico pensiero fu rivolto a lui... Ray.

Che fastidio. Non riesco a pensare ad altro.
E se anche questa fosse tutta una trappola?
Se avesse sempre saputo che sarei riuscita a scappare quella notte?
Ma cosa ancora più importante: cosa starà combinando ora!? Sarà tornato in Spagna? O avrà continuato a darmi la caccia? Accidenti. Mi sta facendo impazzire.
Cosa devo aspettarmi da lui?

All'improvviso il mio fianco destro inizia a bruciarmi ed immediatamente torno alla realtà. La sciabola del pirata mi aveva graffiato l'anca.
-E soprattutto concentrati!- continuò l'uomo, rimproverandomi a causa della mia disattenzione.

-Avanti Balck!!- fa il tifo per me James.
-Non capisco perchè invece di combattere non può leggere un bel libro!- fa scocciato Adam -La mente va allenata più del corpo.
A sentire quelle parole tutti iniziano a sbuffare -Sai amico, a volte penso che tu abbia sbagliato mestiere- lo punzecchia Bobby, alzando gli occhi al cielo.

Ok, mettiamo fine a questa storia, non ho più tanta voglia di combattere. Cosa che non è da me.

Con un rapido movimento di gambe, faccio un affondo, seguito da un tondo, e riesco a far volare in aria la sciabola del mio avversario. Questa volteggiò sopra alle nostre teste, finché non la riprendo con la mano libera, puntando ora entrambe le spade contro Finn.

L'applauso della ciurma si fa ben presto sentire, accompagnato dall'ampio e finto inchino di Marder -Siete un'ottima spadaccina. È stato un onore- si complimenta con me questo, mentre io gli restituisco l'arma.
-Altrettanto- rispondo.

Devo perfezionare le mie tecniche. Con Ray questi trucchetti servono a poco. Devo escogitare nuove strategie. So che ben presto si rifarà vivo.

-Sei migliorata molto- fa improvvisamente mio padre, scendendo quelle piccole e scricchiolanti scalette di legno, che separavano il resto del ponte dalla sua cabina.

Noto che fra le mani tiene due fine, lunghe e cilindriche custodie in cuoio scuro, ed appena le riconosco il mio cuore si ferma all'improvviso.
Vedo mio padre estrarre due spade dall'interno delle due custodie, ed è li che mi paralizzo a fissarle.
Sono affusolate, candide come i capelli di mia madre, ammaccate qua e la, eppure ancora stupende -Te le ricordi?- mi dice questo, porgendomi le due armi, con aria malinconia.

-Le spade della mamma...- sibilo meraviglia -Le hai conservate...- continuo incredula, accarezzando con le dita la superficie cristallina della lama.
Sono stupende, ancora più belle di quanto me le ricordassi.
Il manico è attorcigliato su se stesso, sembra quasi la conchiglia di un paguro, e le rifiniture argentee ricordano le onde del mare. Sembrano quasi fatte di cristallo puro, per quanto candide ed immacolate siano.

Le prendo in mano, alzandole verso il cielo per poterle ammirare meglio. Le due lame risplendono al sole come due diamanti preziosi, facendomi illuminare gli occhi di quel luccichio che di solito compare ogni volta che vedo una gemma preziosa.

-Non ho mai buttato nulla di tutto ciò che appartenesse ad Annabelle- mi risponde il capitano della Grey Wind, osservando le due armi con la mia stessa nostalgia.

Sangue Pirata: Alba NeraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora