Capitolo 31

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(JECKY POV)
Dopo aver trasportato tutto ciò che vi era all'interno della Riva Rossa sulla Grey Wind, partimmo veloci e spediti verso i ghiacci del nord.
Non nascondo di essere preoccupata per questo viaggio, pochi uomini di mare hanno avuto la fortuna di attraversarli e tornare indietro per raccontarlo. Inoltre, io e la ciurma siamo abituati alle calde acque dei Caraibi ed al sole cocente. Non sarà facile affrontare il freddo di quelle acque inesplorate.

Erano passate due settimane. Due dannatisse e stramaledette settimane senza la Lacrima Del Sole al collo. Ray me l'aveva fatta. Che umiliazione per la furba Regina Dei Ladri. Fu dura da digerire quella sconfitta, ed ancora mi brucia, terribilmente.
Fortunatamente ora sono troppo occupata ad aggiustare la vela quadra della nave, assieme a Bobby e Rodrigo, per pensare al Figlio Del Diavolo. La sera prima quella tempesta ci ha causato non pochi danni, sia al cassero di prua che alle vele, niente di irreparabile, ma ci ha fatto perdere tempo.

Io e Rodrigo siamo a penzoloni sul pennone che sorregge la vela quadra più grande della nave, legati all'asse di legno con una misera corda stretta in vita, mentre sorreggiamo per i piedi il povero Adam, costretto a lavorare a testa in giù per ricucire lo squarcio sulla stoffa bianca.
-Si, ma ancora non comprendo, como es possible que il Diavolo Bianco, sapesse della nostra posizione- Rodrigo non fu l'unico a porsi quella domanda, nonostante i giorni passati, ancora gli uomini parlavano dello scontro con Ray.
E come dargli torto. A poco che ci lasciavamo le penne.

-Suppongo sia un caso. Forse era già lí, abbiamo mantenuto segreto a tutti il nostro piano- interviene Lorence a testa in giù -Anche se qualcuno lo avesse rivelato a qualche locandiere prima della partenza, Jecky e Giacomo hanno deciso durante il tragitto di fare rotta verso Plymouth. Il piano originale era di fare porto in Islanda. Se qualcuno di noi avesse cantato, e Ray fosse venuto a conoscenza dei nostri spostamenti, si sarebbe diretto in Islanda, non in Inghilterra. 

Le parole di Adam sono più che giuste. È escluso che Ray lo sia venuto a sapere da uno di noi, è fisicamente impossibile, tuttavia sono più che convinta che qui la fisica c'entri ben poco.
Poi un lampo. Un fulmine mi attraversò la mente.
Per tutti i pesci spada! Ho capito!

-Anaconda!- urlo furentemente, rischiando quasi di far cadere Lorence giú dal pennone -Come ho fatto ad essere cosí stupida?!-
Ho capito! Ho capito tutto! Ma certo! Perché non ci sono arrivata prima?!

-Ehm, sei pregata di non farlo mai più!- gridò furibondo Adam, che aveva rischiato di spiaccicarsi sul ponte della nave.
Io non lo ascolto, per quanto mi spaccia farlo spaventare, ero finalmente giunta ad una conclusione
-È stata Anaconda! È stata lei a dire a White dove ci trovavamo!- continuo imperterrita. 
-Anaconda? Ma non es amica tua? Por qué dovrebbe farte una cosa del genere?- mi fa notare Rodrigo, riaprendo un milione di domande nella mia testa.

Io l'avevo vista quella mattina a Plymouth! Qualcosa deve pur dire! Sono sicura che è stata lei!
Chi altri?!
E poi quella visione! Il litigio con mio padre ...
Sento puzza di strega sotto a tutto questo pesce marcio.
Ma perché?! Non capisco! Ray ha parlato di un conto da saldare. Con cosa ripaga il suo affare? Con mio padre? Cosa se ne fa Anaconda della brutta testona di Giacomo Black?
-Non lo so Rodrigo- sospiro con la mente che ancora va a mille, nel vano tentativo di elaborare un risposta  -So solo che se i miei sospetti sono fondati e White si è alleato con la strega, allora non abbiamo scampo di arrivare all'Isola Di Zaffiro prima di lui.
-Si es vero! Hai visto il mare ieri?! Sembra che si sia messo contro di noi! Sicuramente è colpa della bruja!-  esclamò l'uomo dai capelli neri e la barbetta grigia.
-Rodrigo, abbi pietà delle mie orecchie. Stai farneticando un mucchio di sciocchezze, nessuno è in grado di controllare il mare!- per una volta non sono d'accordo con Adam. So che l'oceano è un essere libero, selvaggio, dirompente e sono certa che neanche la magia più potente è in grado di domarlo, ma sono anche sicura che tutte le disavventure che ci sono capitate in queste due settimane, non sono puramente causuali; prima si rompe il timone, poi l'albero di poppa, con annessa la vela ovviamente, e ieri la tempesta. Senza contare che non c'è neanche un filo di vento, il che non ci aiuta affatto a muoverci.

Sangue Pirata: Alba NeraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora