capitolo 19

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Era notte fonda ormai.
Jecky era ancora rinchiusa nella cabina di Ray White. Sola a contemplare il monotono soffitto di legno. Il ragazzo gli aveva portato la cena, ma lei non l'aveva toccata con un dito. Aveva paura che fosse avvelenata o roba simile, anche se a dirla tutta era stata la situazione in cui si era cacciata a farle passare l'appetito

(JECKY POV)
Non capisco, perche se n'è andato in quel modo?
E soprattutto perche non torna? Mi annoio!
Sembrava infastidito da me quando è uscito, forse gli faccio davvero ribrezzo. Oppure ... e se fosse omosessuale? Nah! Ma che dico!

Decido finalmente di sviare lo sguardo dallo scuro soffito, e di concentrarmi sull'oblò della stanza.
Lo spettacolo che mi si pone di fronte mi riempie di malinconia: la luna fa risplendere le onde dell'oceano a tal punto da farle sembrare d'argento.
Fortuna che ci sei tu a tenermi compagnia, mio amato Oceano ... tu che ora custodisci il corpo e lo spirito di mia madre ... fa che la sua anima trovi pace, fa che raggiunga il tuo abisso più profondo, fa che sia felice ovunque ella sia.
Ho così pochi ricordi di te mamma ...
Pochi, ma meravigliosi.

Troverò l'isola di Zaffiro madre ... te lo prometto.
Stringo la Lacrima del Sole al mio collo, osservando con determinazione le calme onde dell'Oceano. Troverò l'Alba Nera, e allora saremo entrambe libere.

Improvvisamente la porta si apre di colpo, e un ubriaco e barcollante Ray, dalla camicia completamente slacciata fa la sua comparsa all'interno della stanza.
-Ciao Gazzina Ladrina!- mi saluta questo facendo fatica persino a parlare.

La mia faccia è un misto tra sorpresa e delusione -Cioè tu ti sei ubriacato!?- domando incredula e arrabbiata, camminando verso di lui.
-Si- risponde ridendo questo, cadendo a terra come un sacco di patate.
Mi rifiuto di crederci.
-Ok, ripetimelo ancora: hai bevuto alcol?- sono sempre più furiosa.
-Si- risponde questo tentando in vano di alzarsi.
-E non mi hai portato nulla!?- sbotto in fine disperata, poggiandogli le mani sulle spalle scuotendolo con decisione.

Lui sembra stupito dalle mie parole, a tal punto che inarca le sopracciglia verso l'alto in una strana espressione di delusione -E io che pensavo fossi preoccupata per me ...

Quando sento quella frase, il mio cuore smette di battere.
Ha veramente detto quello che penso abbia detto?
-Come?- domando accucciandomi davanti a lui ridacchiando -Ripetilo ti supplico!- lo imploro divertita dall'artificiale dolcezza che l'alcol gli ha creato.

-Accidenti, i tuoi occhi sono veramente due diamanti!- fa però questo, cambiando discorso, allargandomi con due dita le palpebre.

Ho capito, questo è fuori come una tartaruga morta. Molto probabilmente non sa nemmeno ciò che sta dicendo.
Sarà meglio metterlo a letto prima che dica qualche altra fesseria.
-Dai vieni, che ti porto a letto ...- sbuffo scocciata, prendendolo sottobraccio aiutandolo ad alzarsi.
-Non ho bisogno d'aiuto!- sbotta però il Cacciatore allontandomi bruscamente da lui, cadendo nuovamente a terra.

Bene, la mia pazienza ha superato i parametri prestabiliti!
Respira Jecky, tranquilla, è ubriaco, abbi pietà. Ricorda gli insegnamenti di Bobby, mai alzare la voce con un uomo ubriaco.

Mi avvicino lentamente a lui, poggiandogli una mano sulla spalla. I brividi mi percorrono il corpo, anche se la sua pelle brucia più di mille cannoni appena usati.
Lascio che la mia mano scorra sul suo braccio sino a raggiungere la sua, ed eccoci di nuovo alla stessa altezza. Quando le nostre dita si sfiorano, sento il cuore galoppare come un cavallo selvaggio sul mio petto.
I suoi occhi mi guardano, e mai in tutta la mia vita mi sono sentita così ... nuda ... come se quelle iridi verdi fossero in grado di togliermi ogni veste, ogni indumento, come se fossero in grado di vedermi oltre il corpetto. Come se fossero in grado di vedere oltre le mie mura.

Sangue Pirata: Alba NeraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora